Introduzione alla Fan Fiction
Questa Fan Fiction è strettamente legata al 7° libro di Harry Potter, quindi a coloro che non l’hanno ancora letto sconsiglio caldamente la lettura. L’universo in cui è ambientata l’intera vicenda e moltissimi personaggi che la animano sono opera della straordinaria Rowling, che ha saputo creare un mondo affascinante e ricco di spunti così originali da riuscire a scatenare l’immaginazione dei suoi affezionati lettori, tuttavia ho voluto narrare una storia che non avesse come protagonisti gli stessi creati da questa autrice fantastica, ma di nuovi nati comunque per diretta ispirazione.
Leggi il I capitolo
Leggi il capitolo precedente
Un rapporto difficile
Erano passati un paio di giorni dall’arrivo della lettera da Arcadia e ancora il barbagianni che l’aveva recata non era ripartito con la risposta.
Nicolas, infatti, non solo si era impegnato a organizzare il controllo del “qualcuno” visto da Lio a Hogsmade e che sembrava, fortunatamente, vivere stabilmente nel villaggio magico, ma aveva dovuto riparare tutte le bacchette arretrate per fronteggiare la spesa del nuovo manico di scopa e che non sarebbero comunque bastate per sopperire all’inaspettato acquisto del Calmante per bacchette.
Ben presto il ragazzo sarebbe potuto uscire con il resto della scuola per la gita del fine settimana nell’unico luogo inglese interamente abitato da maghi e questo pensiero sembrava consolarlo dal fatto che non sapeva dove tirare fuori altri soldi e dal fatto che Nat non gli perdonava il semplice fatto di esistere, inoltre questo risentimento era evidentemente peggiorato dalla forte simpatia che Lisa provava nei suoi confronti.
Era una mattina in cui Nicolas era sceso tra i primi per la colazione e aveva trovato al posto che in genere occupava lui la bella ragazza bionda, causa di tanti sospiri tra i Griffondoro.
- Buongiorno Nicolas - sorrise la ragazza.
- Ciao Lisa, dormito bene? - rispose Nick.
- Non troppo, ultimamente stavo andando così bene in trasfigurazione e incantesimi, riuscivo ad eseguire gli esercizi con estrema facilità, ma questa mia abilità sta improvvisamente calando e non capisco perché... - fece accigliata.
- Magari ti serve solo un po’ di esercizio - la consolò Nick.
- Magari se tu mi aiutassi, sarebbe meglio - ammiccò la ragazza.
Il volto di Nicolas si imporporò notevolmente, il ragazzo si concentrò su un’invisibile macchiolina della tovaglia e si schiarì la voce.
- Ehm... scusa Lisa... non vorrei darti l’impressione sbagliata... peccare di presunzione... o altro… - Nicolas prese una strana e acuta nota imbarazzata nella voce - ma ho l’impressione che io... sì, insomma... - e rise alzando gli occhi al cielo - mi sembra impossibile - scuotendo la testa - io... possa in qualche modo... piacerti? - quest’ultima parola la mormorò a bassissima voce, ma sempre con un tono un po’ acuto.
Lisa non poté far a meno di sorriderne, perché era davvero buffo.
- Scusa, non volevo ridere... - si controllò - comunque volevo precisare che non è un’impressione e che, di fatto, vorrei poterti conoscere un po’ meglio per decidere se confermare o no questa impressione - sorrise attraete.
- Oh! - fece cupo Nicky.
- Oh?! - domandò Lisa - In genere non è su un’affermazione simile che i ragazzi reagiscono a questo modo - fece perplessa.
Nicolas d’un tratto era incredibilmente serio e triste, molto triste.
- Mi dispiace - disse con uno sguardo comprensivo a Lisa.
- Non capisco - rise nervosamente Lisa - forse non capisci bene ancora la nostra lingua... - disse sorpresa e incredula - Sei sicuro di aver capito ciò che ho detto? -
- Sì - fece Nicolas, guardando intensamente gli occhi grigi e velati della ragazza, e continuò con un tono carico di tensione e preoccupazione - non può esserci tra noi che amicizia, Lisa, nulla di più ed è possibile che questa sarà, visto questo dialogo, compromessa per sempre, quando si chiarirà la situazione inglese -.
La ragazza era ammutolita e confusa.
- Ma di che diavolo stai parlando? Non capisco cosa tu voglia dire! - fece arrabbiata.
- Non posso spiegarti ora, spero di poterlo fare più in là, ma ciò non cambia il fatto che... -
- No, guarda, quella parte l’ho capita fin troppo bene - e si alzò - devo andare a rileggere il mio tema, scusami! -.
Con la sua bella camminata flessuosa, anche se particolarmente nervosa in quel momento, si allontanò velocemente.
- Sempre più difficile - sospirò Nicolas, con un’espressione così triste che sembrava invecchiato.
Alla tavola dei Serpeverde l’intera scena era stata seguita dagli occhi ambrati di Raymond, che ne sorrideva, sebbene da quella distanza era decisamente poco probabile che ne avesse colto il dialogo.
Anche se aveva mangiato in abbondanza Nicolas era salito presto nella Torre dei Griffondoro. La Sala comune era deserta per via dell’ora e del fatto che gli ultimi caldi raggi di ottobre riscaldavano ancora un po’ il parco di Hogwarts, spingendo molti degli studenti blasonati di oro e scarlatto ad accoccolarsi ancora per poco al sole.
Nicolas, con qualche libro di Magia, un paio di pergamene pulite, penne e calamaio posati davanti, stava rileggendo con attenzione un foglio. Così concentrato nella lettura si accorse all’ultimo momento dell’ingresso nella Sala Comune di Nat e Lisa, nascondendo velocemente il foglio della sua attenzione nel libro di Trasfigurazione e lanciando uno sguardo di sottecchi a una Lisa che appariva piuttosto glaciale.
Un lampo passò nello sguardo di Nat.
- Ciao Knightly! Progetti di fregare qualcun altro oggi? -
- No - disse freddamente l’altro, cominciando a raccogliere le sue cose nella borsa.
Altri Griffondoro ritornavano dal parco e si fermarono curiosi, dopo il saluto provocatorio di Nat.
- Te ne vai di già? Non credo... Wingardium leviosa - con una mossa fulminea Nat aveva tirato fuori la bacchetta e aveva fatto fluttuare, lontano dalla portata di Nicolas, le sue pergamene nuove.
- Divertente Nat, ma forse un po’ infantile - aveva commentato sarcastico Nick, ma mentre osservava le proprie pergamene volteggiare ed estraeva la bacchetta per un contro incantesimo, non si accorse che con un incantesimo non verbale Nat aveva richiamato la pergamena nascosta poco prima e cominciava a leggerla ad alta voce al pubblico Griffondoro.
- “Mia carissima Ann, è semplicemente meraviglioso ...” - Nicolas si lanciò furibondo verso Nat.
- Impendimenta! - lo bloccò l’altro divertendosi un mondo - dicevo “...poterti scrivere nella lingua che abbiamo imparato insieme...”-
I risolini e i mormorii divertiti facevano da sottofondo alla lettura di Nat.
- Ac... -
- Silencio - rispose prontamente Nat al tentativo di Nicolas e aggiunse con un ghigno - un po’ di rispetto sto leggendo, ah ecco il punto “... Ultimamente sto pensando a te sempre più spesso e...”
- Accio! - fece sicura la voce di Etty, mentre la sua mano si impossessava della pergamena, e aggiunse - Sei un idiota Nat! -, restituendo la lettera al legittimo proprietario.
Nicolas era davvero molto arrabbiato e, preso da una forte frustrazione, tentò di lanciare una fattura Orcovolante, ma si trovò a testa in giù per via di un “Levicorpus” non verbale di Nat che lo minacciò:
- Non dovresti metterti contro di me, ragazzino! -
Poi lo lasciò andare bruscamente, facendolo cadere di schiena sul duro e freddo pavimento di pietra, attutito solo dal tappeto con il leone rampante che copriva gran parte del pavimento.
Nat se ne andò ridendo della grossa, seguito da una Lisa ancora più livida di quando era entrata. Gli altri, dopo aver assistito alla scena, ripresero le loro mete, chiacchierando vivacemente tra loro.
Nicolas era supino e dolorante, stava cercando di riprendersi dalla botta, quando gli apparve la piccola mano bianca di Etty che lo invitava ad alzarsi.
- Grazie! - tentò di sorridere, con scarsi risultati.
- Figurati! - rispose l’altra invece con un bel sorriso consolatore.
- No, davvero grazie! Grazie di tutto! -.
Da una parte Nicolas era grato, ma nello stesso tempo faticava a trattenere un pianto, certamente di rabbia.
- Nicky non badargli, capisco che ha ferito la tua intimità, a cui sei evidentemente attaccato, vista la tua riservatezza, ma prestargli il fianco così lo soddisfa ancora di più! -
- Certo, hai ragione Etty! Presterò più attenzione! - lo disse con un tono di rimprovero a se stesso molto ruvido.
- Dopo tutto non è successo niente di grave - tentò ancora di consolarlo.
- No, infatti! - rispose meccanicamente Nicolas - Ora devo andare a lezione -.
Mise in ordine la sua borsa e oltrepassò il dipinto della Signora Grassa.
Nicolas stava ritornando dalla guferia, quando incrociò Lisa per la terza volta quel giorno.
- Ciao - fece il ragazzo a occhi bassi.
La ragazza tirò avanti senza salutare, come se non si fosse accorta del compagno e del saluto.
Lisa si era improvvisamente fermata e si girò a guardare il ragazzo che, stupito, la stava guardando a sua volta.
- Sai cosa mi dà veramente fastidio? – disse in un tono arcigno e seccato - Stamattina sembrava che fosse una questione di Stato, non potevi dirmi semplicemente che stavi con un’altra? -
- Lisa... -
- Lasciami finire - lo interruppe bruscamente - Cosa pensavi “Manteniamo l’affascinante alone di mistero, così se il rapporto a distanza non riesce, c’è sempre la biondina invaghita”? -
- Mi dispiace... - disse Nicolas a bassa voce.
- Pensavo tu fossi diverso, che vedessi oltre quello che vedono tutti? Invece... -
- Invece sono come tutti gli altri, Lisa - disse con sarcasmo e aggiunse - te compresa... -
Lisa gli rispose una parolaccia e i due si allontanarono nelle direzioni opposte.
- Ciao “Ann”! - fece il tono irritante e ironico di Nat, che aveva raggiunto per un’altra scala Lisa.
Nicolas si girò verso quel saluto, per un attimo stupito, poi decisamente furibondo. Si lanciò con foga verso Nat con la bacchetta sguainata, lanciando all’impazzata fatture e proteggendosi dai contro-incantesimi del compagno.
Una delle fatture riuscì a colpire il ghigno di Nat, sbattendolo per terra.
In un attimo Nicolas era sopra di lui con la bacchetta puntata.
- Non permetterti mai più di pronunciare quel nome in mia presenza! -.
Nat era senza parole. Lisa, che era rasente il muro per evitare gli incantesimi, era rimasta di sasso, quasi fosse stata colpita da un incantesimo della pastoia.
Nicolas rimise al suo posto la bacchetta e se ne andò pallido e irato.