Introduzione alla Fan Fiction
Questa Fan Fiction è strettamente legata al 7° libro di Harry Potter, quindi a coloro che non l’hanno ancora letto sconsiglio caldamente la lettura.
L’universo in cui è ambientata l’intera vicenda e moltissimi personaggi che la animano sono opera della straordinaria Rowling, che ha saputo creare un mondo affascinante e ricco di spunti così originali da riuscire a scatenare l’immaginazione dei suoi affezionati lettori, tuttavia ho voluto narrare una storia che non avesse come protagonisti gli stessi creati da questa autrice fantastica, ma di nuovi nati comunque per diretta ispirazione.
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Le incognite di Nicolas
Nicky, McGranitt e Mr. Pince, segretario della Scuola |
Lo strano orologio da tasca di Nick, rilasciò una coccinella, che, con un lieve sbattere d’ali, fece un piccolo volo intorno alla testa di Nick. Si posò sulla sua guancia, fece un giretto sul naso e schivò tempestivamente una manata dal proprietario, che invece di colpire il piccolo insetto si risvegliò per il proprio ceffone.
- Oh caspita! A volte mi frega davvero! -
Fece massaggiandosi il setto nasale e tirando un’occhiataccia alla piccola coccinella, che emise uno strano, sottilissimo e acuto ratolo, come una minuscolissima risata e sparì, nell’oggetto per il tempo che l’aveva rilasciata.
Nicolas si mise a sedere sul letto, sbadigliò sguaiatamente, si spettinò ancora di più gli abbondanti capelli castani e si coprì il volto con i pesanti occhiali neri, controllò ancora l’ora e, con tutto il necessario, scese nelle docce deserte.
Riapparve velocemente lavato e vestito, incrociando compagni insonnoliti che si apprestavano alla routine mattiniera.
Scese in Sala Grande quando era ancora molto presto e poche persone animavano le tavole delle Case. Nicky grugnì di disapprovazione notando che il soffitto sopra di lui rimandava un cielo nuvoloso e piatto, poi si sedette e un’abbondante colazione apparve immediatamente davanti a lui. Una traboccante zuppiera di porridge, un bel piatto di aringhe affumicate, un abbondante vassoio di uova e bacon, pile di croccanti toast e salsicce fumanti. Rabbrividì e si allontanò da quello che poteva essere lo stuzzicante profumo delle vivande appena apparse, poi, dalla distanza in cui si era messo, raccolse cinque toast e cominciò a mangiarli senza alcun condimento. Lì vicino c’era anche una brocca piena di latte, che vuotò un po’ nel proprio bicchiere, intervallando l’addentare di un toast con un sorso di latte bianco.
Mentre sorbiva la sua ristretta colazione, scorgeva i volti che, oltre il suo, animavano la Sala Grande: nessuno era seduto al tavolo dei Griffondoro con lui, mentre tre Corvonero mangiavano e leggevano grossi volumi al proprio tavolo, una coppia di ragazzi e un terzo seduto più distante, i due prefetti della Casa dei Tassorosso sedevano vicini e confabulavano animatamente e infine, al tavolo dei Serpeverde, c’era solo un ragazzo, anzi il ragazzo che il giorno prima era seduto vicino a Nick alla lezione di Babbanologia e che lo aveva fissato durante il pranzo.
Nicolas distolse velocemente lo sguardo posandolo su un grosso gargoyle nell’angolo del portone principale, ma poi la curiosità lo spinse di nuovo a cercare il volto appena fuggito. Con un sollievo visibile il Griffondoro notò che il Serpeverde non guardava lui, ma teneva lo sguardo fisso sul Corvonero solitario, che invece era totalmente immerso nella sua lettura, minimamente scalfito da quella presenza.
Nicolas fece spallucce e continuò a far vagare lo sguardo sul tavolo dei professori, dove c’erano solo la McGranitt e quella specie di mezzo gigante che aveva visto all’arrivo a Hogwarts.
Man mano entravano i suoi compagni di scuola, che con fare abitudinario prendevano posto al proprio tavolo, chiacchierando con i loro amici. Molti grifoni presero posto al proprio tavolo, ma mantenevano sempre due o tre posti di distanza dal nuovo arrivato. Nicolas si stava versando un altro bicchiere di latte, quando si accorse che due compagni di Casa lo stavano guardando e parlavano fitto tra loro, smettendo immediatamente quando il ragazzo li adocchiò con aria interrogativa. Sembrò molto turbato e riabbassò subito gli occhi sulla propria colazione, poi bevve tutto il suo latte, prese al volo un altro toast e si allontanò dalla sala dei banchetti.
La prima lezione della giornata si presentò decisamente tranquilla e stimolante per Nick, il professor Vitious era una persona squisita e un insegnante preparato. Nicolas era solo nel banco, ma sembrava non badare molto a quello che succedeva intorno, intento alla lezione.
Anche in Incantesimi Nicolas sembrava essere piuttosto portato, come dimostrò durante i primi tentativi dell’incantesimo di appello. Era prevedibile che il nuovo arrivato attirasse maggiormente l’attenzione degli insegnanti, che ne volevano valutare il livello di preparazione, infatti il professor Vitious gli domandò subito didatticamente curioso:
- Avevi già affrontato gli incantesimi di Appello, Nicolas? –
- No, Signore – rispose Nick sincero.
- Bene, bene… - gli sorrise Vitious.
La lezione proseguì in un clima di serenità, anche con qualche risata, quando un cuscino, sfuggito al controllo di qualcuno, sbatteva addosso a un compagno. Uno prese dritto in faccia il professor Vitious, facendolo pericolosamente traballare sulla pila di libri su cui era appollaiato.
Nicolas sbiancò d’ansia, temendo la sicura punizione che ne sarebbe seguita, rimase di stucco quando il professore, aggiustandosi gli occhiali e sorridendo disse bonario:
- Sono i rischi del mestiere -.
La classe rise e continuò ad esercitarsi, corretta dalle indicazioni del paziente insegnante. Nicolas era ancora un po’ allibito e seguiva con ammirazione il suo nuovo professore, poi sorrise tra sé e continuò la sua esercitazione.
La lezione seguente era Difesa contro le Arti Oscure, Nicolas sembrava molto emozionato all’idea di parteciparvi e arrivò presto nell’aula che una Tassorosso gli aveva indicato.
Si aggiustò in una delle prime file e trasse dalla borsa pergamena e calamaio, apparve terrorizzato quando entrarono alcuni studenti di Serpeverde, Casa con cui i Griffondoro avrebbero seguito la lezione. Ogni volta che entrava un nuovo alunno Nicolas si assicurava sulla sua identità. Infine giunse il professor Carrow che chiuse la porta dietro sé.
Il Serpeverde fulvo non avrebbe partecipato a quella lezione, come doveva essersi annotato mentalmente Nick con sollievo.
Il professor Carrow era molto simile alla sorella, sia fisicamente che mentalmente.
- Quest’anno sarà un anno davvero nuovo e interessante per voi – esordì compiaciuto – le Arti Oscure, difesa delle Arti Oscure, intendo, sono estremamente affascinanti e sono sicuro che vorrete impararle approfonditamente… per difendervi certamente… – rise imbarazzato, in modo poco convincente.
L’eccitazione di Nicolas finì sotto le scarpe, come mostrava chiaramente la sua espressione cupa.
- Ormai siete al quarto anno è possiamo cominciare a introdurvi alle Maledizioni Senza Perdono, allora chi sa cosa sono? –
Molte mani si alzarono, Nicolas era impietrito.
- Tu! – l’indice storto del professore indicò una Serpeverde.
- Sono maledizioni il cui uso è proibito –
- Esattamente! Ma noi siamo a scuola e dobbiamo impararle, quindi siamo dispensati da questo divieto, allora qualcuno vuole dirmi quali sono? –
- La maledizione Imperio – rispose un altro Serpeverde indicato dall’insegnante – che obbliga chiunque a obbedire agli ordini imposti.
- Giusto - sghignazzò il professore, come divertito da un pensiero – poi? – e indicò un Griffondoro questa volta.
- La maledizione Crucio, tortura le persone… –
- Ottimo! – esclamò il professore, che sembrava stesse scartando doni sotto l’albero tanto era contento, poi fece con un espressione di crudele felicità - e l’ultima? – si rivolse a una ragazzina minuta di Griffondoro dai grandi occhi verdi, lucidi, che trattenevano a stento le lacrime.
- L’Avada Kedavra – bisbigliò la ragazza.
- Precisamente! – annuì soddisfatto l’insegnante – L’anatema che uccide – disse come se stesse annunciando una nuova Festa Nazionale.
Alla fine della lezione Nicolas uscì dalla classe nauseato, sentiva che qualcuno dietro a lui mormorava a un suo compagno - È pazzo, è completamente pazzo… -.
Di riflesso annuì a quella affermazione: Amycus Carrow era di certo uno squilibrato.
Come spinto da una necessità improvvisa, un forte desiderio di scappare, Nicolas si allontanò a grandi passi, sempre più veloci.
- È ancora per Knightly che la disturbo… -
Nicolas si arrestò subito dietro un angolo.
- Parli piano Mr. Pince – ammonì la voce della professoressa McGranitt.
Nicky si fece coraggio e sbirciò da dietro l’angolo, in cui si era nascosto, e vide che in mezzo al corridoio la sottile figura della professoressa di Trasfigurazione gli dava le spalle, mentre dirimpetto a lei c’era un uomo alto e tondo, con un gran paio di baffoni e un cipiglio serio.
- Le dicevo è ancora per questa storia di Knightly, dopo la Carrow, mi ha chiesto di visionare la cartella anche il professor Lumacorno -
- Ovviamente il vecchio Horace cerca un nuovo adepto al suo Lumaclub - fece stizzita la donna e aggiunse - grazie per avermi avvertito ci penserò io a sviarlo – abbassò la voce impercettibilmente, tanto che Nick rischiò di capitombolare per sporgersi e sentire ciò che la sua Capocasa stava per dire.
- Niente deve trapelare sulle origini di Knightly o inanelleremo un altro fallimento… -
Mr. Pince annuì.
Si allontanarono entrambi nella stessa direzione, che poi era quella di Nicolas.
Nicky cercò disperatamente una porta in cui infilarsi, girando inutilmente su sé stesso avanti e indietro per il corridoio, mentre i passi dei due erano sempre più vicini. Improvvisamente il ragazzo notò una porta che prima non aveva visto o che era magicamente comparsa dal nulla e si infilò dentro silenziosamente e velocemente. Si ritrovò in uno stanzino angusto e buio.
Quando fu certo che i passi si fossero allontanati, sbirciò fuori dal suo pertugio e uscì in corridoio.
- Provvidenziale questo stanzino, ma come è comparso? – poi si avviò nella direzione opposta a quella in cui aveva sentito allontanarsi la McGranitt e il suo interlocutore.
- Che sia stata la McGranitt a manomettere le indicazioni della mia cartella… - fece tra sé estremamente pensieroso – ma perché rischiare? Che sappia qualcosa di me, che io ignoro? –.
PS: Mi scuso per la pubblicazione in ritardassimo di questo episodio!! Scusate!
Continua
PS: Mi scuso per la pubblicazione in ritardassimo di questo episodio!! Scusate!
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