Introduzione alla Fan Fiction
Questa Fan Fiction è strettamente legata al 7° libro di Harry Potter, quindi a coloro che non l’hanno ancora letto sconsiglio caldamente la lettura. L’universo in cui è ambientata l’intera vicenda e moltissimi personaggi che la animano sono opera della straordinaria Rowling, che ha saputo creare un mondo affascinante e ricco di spunti così originali da riuscire a scatenare l’immaginazione dei suoi affezionati lettori, tuttavia ho voluto narrare una storia che non avesse come protagonisti gli stessi creati da questa autrice fantastica, ma di nuovi nati comunque per diretta ispirazione.
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Le rivelazioni di Raymond
Nicolas e Nat erano seduti in biblioteca e stavano ripassando, uno teoria di Incantesimi “I quattro fondamenti naturali della magia”, l’altro teneva davanti il vocabolario di Antiche Rune senza guardarlo.
- Smettila Nat! - disse Nicolas senza alzare lo sguardo.
- Cosa? -
- È una settimana che mi fissi con sguardo malinconico, vorrei che tu la piantassi! -
- Scusami... - si giustificò l’altro a mezza voce.
- E piantala di essere così remissivo e accondiscendente! - si spazientì l’altro.
Nat tacque e abbassò lo sguardo.
Nicolas sbuffò forte.
- Ok! - disse risoluto il ragazzino più giovane - Giochiamo al tuo gioco preferito? -
Nat lo guardò interrogativo.
- Come? Non vuoi mai! -
- E oggi voglio! - rispose determinato e si sedette a fianco dell’amico - Oggi c’è parecchia gente in Biblioteca abbiamo molte possibilità - gli sorrise.
Nat non rispose e Nicolas non si diede per vinto.
- Lavanda direi un 5 ½: è molto carina, ma mi sembra un po’ appiccicosa! -
- Sei un taccagno, Lavanda merita almeno un 7 - rispose Nat. Nicolas sorrise.
- Le gemelle Patil meritano un 7 - ribattè Nicky sfidandolo.
- Non dire sciocchezze, dai un’insufficienza alla Brown e un sette alle Patil! Che parametri usi! -
- La significanza in primo luogo! - lo punzecchiò.
Nat stette al gioco e gli fece sarcastico.
- Allora che voto dai a Etty? -
- Etty? Etty è fuori concorso! -
Nat gli lanciò uno sguardo di traverso, decisamente malizioso.
- Non ci provare Nat, Etty è una mia carissima amica, gentile, intelligentissima e molto carina, non la metto ai voti! -
- D’accordo Knightly allora un 6 meno - sorrise il ragazzo con aria di sfida.
Nicolas lo ignorò.
- A Demelza un 8 pieno - fece sicuro.
- Davvero ti piace Demelza? - fece stupito il ragazzo più grande, guardando verso la Griffondoro che studiava con le compagne di corso.
- Perché? Le piace il Quidditch, ha un bel sorriso, è sempre molto cordiale e poi è una ragazza umile, benché sia piuttosto carina... - elencò il ragazzo.
Nat la guardò incuriosito, notando forse qualcosa in Demelza che non aveva mai osservato.
- Ehi! Non mi vorrai dire che stai dimenticando Ann! -
- Non dire sciocchezze! - sospirò - Non lo potrei mai fare! -
- Guarda che ti prendo in giro, non ci sarebbe nulla di male se... -
Nicolas lo guardò negli occhi con un’intensità che non dava diritto di replica.
- Ti assicuro che il mio è un semplice parlare platonico! - chiuse la questione Nicky.
- Quindi non ti dispiacerebbe se io... -
- Se tu...? - si rivolse curioso Nicky.
- ... ci provassi con Demelza - lo provocò Nat.
Nicolas arricciò le labbra e si fece cupo.
- No, non mi dispiacerebbe, se le tue intenzioni fossero buone - lo squadrava deciso e un po’ livido.
- Come sei cavalleresco! - gli fece cinico l’altro.
- Non conosci il detto “essere più realisti del re” - mormorò Nicky.
- Cosa intendi dire? - non afferrò Nat e poi continuò - Però... - tornò ad osservare Demelza - in effetti è carina! Saremmo una bella coppia! -
- Bene! Visto che ti ho tirato su il morale, ti lascio campo libero - disse risoluto l’altro, raccogliendo i suoi libri.
- Te ne vai? Perché? -
- Non sto troppo bene, ho dormito poco - fece caustico e diretto Nicky.
- A dopo, allora - gli fece Nat alle spalle. L’altro alzò la mano in segno di saluto e se ne andò.
Immagine da web |
Nicolas camminava pensoso lungo il corridoio semibuio, fuori dalla biblioteca. Dall’angolo comparve Walter, anche lui si accorse di Nicolas solo quando i due furono piuttosto vicini.
Accortosi l’uno dell’altro entrambi sembravano piuttosto a disagio.
- Ciao Walter, stai bene? - fece sorridendo il ragazzo più giovane.
- Ciao Nicolas - rispose l’altro.
- Non ci si vede da un po’ -
- Dalla festa del Lumaclub - disse immediatamente l’altro.
La risposta li fece impallidire entrambi.
- Scusami devo andare - Nicolas accelerò il passo per scomparire dietro l’angolo poco davanti a lui.
- Ciao - Walter non sembrava volesse trattenerlo.
Nicolas aveva appena girato l’angolo e ascoltò con attenzione i passi di Walter che si allontanavano, trattenendo il respiro.
- E così avete entrambi fatto il sogno - disse la voce calda e sinuosa di Raymond.
Nicolas ebbe un soprassalto.
- Emberce! Mi hai spaventato - fece Nicolas scrutando il profilo del Serpeverde nell’oscurità.
- Non avevo dubbi che foste voi due e ovviamente c’è la piccola dolce Sandy - continuò.
- Di che cosa stai parlando? Comunque ti saluto ho da fare! - Nicolas mosse i propri passi e oltrepassò la figura del ragazzo appoggiato sul muro di pietra.
- Non vuoi sapere cosa significa quel sogno che ti tormenta dalla serata al Lumaclub? -
Nicolas si bloccò.
- Come sai... -
- Lo so perché lo faccio anch’io! - affermò Raymond.
Nicolas lo guardò negli occhi spaventato.
- Finalmente mi presti attenzione e non te ne vai a gambe levate! - sorrise sornione - Andiamo via di qui potremmo essere interrotti, o peggio, ascoltati -.
Nick sembrava non volesse seguirlo, ma con quello che sembrò uno sforzo enorme si trascinò dietro il compagno.
- Allora cos’è questa storia? - domandò alterato.
- Allora è vero che siamo coraggiosi -
- Piantala di fare Tu-sai-chi e vieni al dunque, la farsa di te capo dei cattivi mi spazientisce! -.
Nicolas cominciava ad irritarsi, mentre Raymond gli girava attorno come un pitone intorno alla preda.
- È normale che io ti dia ai nervi, è nella tua natura - continuò a provocarlo.
- Vuoi piantarla di fare il misterioso? -
- Ti va di sentire una storia? È una storia un po’ lunga, ma merita di essere ascoltata -
- Senti io me ne vado, fai i tuoi giochetti mentali a qualcun altro! - fece per uscire.
- So che tu non sei dei Knightly irlandesi - gli disse Raymon alle spalle - anzi credo proprio che tu provenga da un Orfanotrofio, credo che il tuo albero genealogico se lo sia inventato il nostro segretario scolastico con l’aiuto di qualche professore per quella storia del Censimento dei Nati-babbani, anche se so di certo che la tua origine è purosangue -.
Nicolas era rimasto di sasso sulla porta con la mano ferma sulla maniglia.
- Che altro sai di me? -
- Un altro paio di aspetti interessanti e che dubito qualcun altro sappia -
- Sai chi sono i miei genitori?! - gli fece arrabbiato l’altro urlando e girandosi contro di lui.
- Io non urlerei così se fossi in te, potrebbero sentirti - gli sorrise infido Raymond.
Nicolas si zittì e si morse le labbra.
- Mi spiace - continuò il ragazzo rosso - non conosco l’identità dei tuoi genitori, ma so di te molto di più. Allora, adesso la vuoi sentire la mia storia? -
Nicolas annuì circospetto e si sedette nel banco davanti al quale si era appoggiato Raymond.
- Tu sai chi sono Merlino e Morgana? -
- Due tra i maghi più potenti della Storia magica - rispose l’altro.
- E sai perché erano tanto potenti? -
- L’abbiamo appena studiato! Racchiudevano l’essenza degli elementi naturali, che sono la fonte stessa dell’energia magica: il fuoco, l’acqua, la terra e l’aria -
- Ottimo! - annuì Raymond - Merlino possedeva in sé per intero la potenza positiva dell’acqua e negativa del fuoco, Morgana quella negativa dell’aria e quella positiva della terra. La loro rivalità era cosmica gli elementi da cui traevano il loro potere erano opposti. Nessuno sa cosa gli accadde, ma una Setta di devoti agli elementi naturali della magia, “La setta dei quattro poteri”, tramanda tra i suoi segreti che l’unione dei loro poteri generò una creatura invincibile che portò un periodo di grande floridezza a tutte le creature magiche del Regno Unito. Alla sua morte la setta riuscì con un incantesimo a demandare i quattro poteri ad altrettanti infanti. Essi erano affidati ad un Custode. Egli avrebbe dovuto proteggerli e quando l’età fosse stata adeguata i portatori dei quattro poteri avrebbero unito i loro poteri e generato una nuova creatura capace di portare l’equilibrio nel mondo magico. Capisci dove voglio arrivare? -
Nicolas lo fissò incredulo.
- Non sarò certo uno di quei bambini, sarà passato quasi un migliaio di anni! -
- Osservazione corretta! Dopo la prima trasmissione dei poteri, la setta non è più riuscita a trasmetterli ad altri infanti, quando i precedenti sono scomparsi. Comunque ciclicamente i poteri si sono incarnati in altri bambini, senza uno schema preciso su chi ne fosse destinato e quando. L’unica certezza è che prima compare il Custode, sempre nella stessa famiglia: i Locke, e ad esso segue la nascita dei portatori. L’aria, l’acqua, il fuoco, la terra si incarnano in quattro bambini, nati in quattro anni differenti, per la completezza della ciclicità bisestile, in quattro stagioni differenti, per la completezza della ciclicità annuale... -
- Ma tu frequenti il mio stesso anno! -
- Sono nato un anno prima di te, a dicembre, per l’esattezza il 7 dicembre -
- E tu credi che te ed io siamo due di questi mistici infanti - fece Nicolas imbarazzato da una simile immagine.
- Non lo credo, lo so! Noi quattro possiamo percepirci immediatamente -
- Ok! – disse carico di scetticismo, con un tono che Etty avrebbe definito “daytoniano”, e continuò - e allora cosa dovremmo fare adesso? -
- Prepararci al nostro destino e riceve l’adeguata educazione al nostro compito -
Nicolas scoppiò a ridere.
- Per un attimo ho avuto l’impressione che tu credessi davvero a quello che mi hai raccontato! -
Raymond, in silenzio, aprì il palmo della mano e improvvisamente si alzò un fiamma alta un metro. Nicky sbarrò gli occhi.
- Conosci un mago della nostra età che possa fare questo?! - gli gridò contro - Te lo dico io: non esistono. Nessuno può attingere tanto direttamente alla fonte elementare del potere come te o me! Ti ho visto volare, perché credi che ti riesca tanto bene, nessuno anche se si allenasse il doppio di te potrebbe eguagliare i tuoi risultati. Non hai visto come ha nuotato Walter il giorno che Lisa è caduta in acqua. Nessuno avrebbe potuto nuotare tanto velocemente, per di più vestito... -
- Allora aveva ragione Lisa l’avevi fatta cadere in acqua apposta! - disse arrabbiato il Griffondoro.
- Calmati! Tenevo d’occhio Walter e sapevo che l’avrebbe salvata, volevo solo essere sicuro che fosse chi pensavo -
- Se hai dovuto provartelo, vuol dire che non sei tanto sicuro della nostra “identità” come sostieni - Nicolas sfruttò immediatamente quella crepa nel discorso.
- In effetti non sapevo che sensazioni dovevo provare finché non ho incontrato gli altri poteri. Siamo molto sensibili a tutti quei maghi che possiedono una percentuale sviluppata del nostro elemento e questo mi ha confuso -
- Che intendi dire? -
- Tu sei sensibile a tutti quei maghi e quelle streghe che hanno una buona connessione con l’elemento d’aria. Per esempio Etty deve avere una buona connessione con l’aria, presumo, per questo sei così in sintonia con lei. La sua connessione con il fuoco invece è bassa, per questo motivo riesco appena a percepirla -.
Nicolas sembrava non aver afferrato e Raymond sospirò.
- Tutti i maghi dispongono di tutte e quattro le connessioni con gli elementi magici naturali, per questo sono maghi. In ogni mago alcune connessioni sono più sviluppate di altre e questo permette al mago in questione di essere più portato per un tipo di magia piuttosto che un altro. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, le magie più semplici utilizzano tutti e quattro i canali, quelle più difficili meno canali, fino alle più potenti che utilizzano un unico canale, attingendo direttamente e senza dispersioni all’elemento magico naturale di base. Quindi dove adesso ci sei tu io percepisco un vuoto magico, ma non una sorta di piatta chiusura di canali, come mi accade con i babbani, ma una specie di buco nero: qualcosa che crea una specie di turbinio nel mio canale diretto con il fuoco -
- Come puoi essere sicuro che io, più semplicemente, non abbia una connessione con il fuoco, o sia così bassa da essere difficilmente percepita -
- Era appunto la mia sola perplessità, anche se sono certo che tutti i maghi abbiano tutte le connessioni, poteva esistere qualche rarità, oppure potevo essere “poco allenato” da non sentirne una minima. Però ho avuto la prova che ha cancellato ogni dubbio: il sogno che ci ha legato dopo la nostra “piccola riunione” all’interno del cerchio elementare, durante il Lumaclub -
- L’incubo... - mormorò Nicolas.
- Sì, in effetti è abbastanza terribile - ammise Raymond.
- Cosa significa quell’incubo? -
- Quello è esattamente quello che capiterà se dovessimo combattere l’uno contro l’altro -
- Ma io nel sogno non vi attaccavo, vi vedevo in pericolo, volevo aiutarvi -
- Sbaglio o non ti vedevi? -
Nicolas rimase zitto.
- Nel sogno vedevi che noi venivamo attaccati, ma in realtà chi ci attaccava nel tuo sogno eri tu! - spiegò il ragazzo con tono pratico e continuò - I nostri poteri sono complementari o opposti, o collaboriamo attivando una forza magica positiva, oppure combattiamo contro noi stessi, attivando una forza distruttiva! Volenti o nolenti siamo destinanti ad incontrarci e a percorrere il nostro destino, insieme -
- Beh! Non mi pare che fino ad ora siamo diventati “grandi amici” - rispose a tono Nick.
- Fino ad ora... - sottolineò Raymond - Hai mai notato che per quanto tu ti prodighi non riesci mai a legarti realmente con qualcuno, quando capita che finalmente stringi un rapporto, accade qualcosa che ti porta lontano, oppure un fraintendimento incrina la relazione -
- Adesso ho molti amici - ribatté preoccupato Nicolas.
- Che fine ha fatto Dannis? Per quanto tempo ultimamente non hai parlato veramente con Etty? Che scontri hai avuto con Nat e che presto si ripeteranno? Inoltre tu hai un segreto che non puoi condividere con loro e questo ti tiene a debita distanza da qualsiasi persona. Walter ha un'intelligenza superiore e una naturale predisposizione all'isolamento. La bellezza non comune di Sandy invece non le permette che legami superficiali. Io invece sono nato all'ombra della fama dei miei genitori, in un circolo prestigioso di adulti. Non sono solo casi fortuiti, su di noi, oltre ad un enorme potere, aleggia una maledizione: siamo destinati a trovare compagnia solo con gli altri portatori, il resto del mondo ci rimarrà sempre estraneo -
- Questo tono melodrammatico è davvero assurdo! E non voglio neanche pensare che possa davvero essere la mia unica condizione di vita, ti saluto Raymond e cerca di non riempirti troppo la testa di strane mitologie! -