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domenica 16 febbraio 2014

Esercizi di punizione

Introduzione alla Fan Fiction 

Questa Fan Fiction è strettamente legata al 7° libro di Harry Potter, quindi a coloro che non l’hanno ancora letto sconsiglio caldamente la lettura. L’universo in cui è ambientata l’intera vicenda e moltissimi personaggi che la animano sono opera della straordinaria Rowling, che ha saputo creare un mondo affascinante e ricco di spunti così originali da riuscire a scatenare l’immaginazione dei suoi affezionati lettori, tuttavia ho voluto narrare una storia che non avesse come protagonisti gli stessi creati da questa autrice fantastica, ma di nuovi nati comunque per diretta ispirazione.

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Leggi il capitolo precedente

- Ehi Knightly era buono il pavimento?! -

Esercizi di punizione

- Nicolas hai letto il giornale! - urlò Etty alle spalle del compagno di classe.
- Ma non ti lamentavi proprio ieri dell’inutilità della Gazzetta del Profeta? -
- E infatti continuo a lamentarmene, ma io sto parlando del Cavillo! -
- “Il Cavillo”? Mai sentito -
- In effetti Il Cavillo non è mai stato un giornale, per così dire, “molto credibile” - disse mimando con le mani le virgolette.
- Allora? - fece Nicolas senza raccapezzarsi più nel discorso.
- Leggi tu stesso! -.
Nicolas prese in mano, scettico, la rivista, dove a tenere il segno c’era una magica mollettina per capelli.
- E questa? - domandò con un sorriso divertito.
Etty tergiversò.
– Non è forse l’ultima moda lanciata da Lisa e Sandy? - continuò il ragazzo saettandola con uno sguardo malizioso.
Etty si mise sulla difensiva: - È che ho tante mollette per capelli e non le uso più, quindi... -
- Già, da quando Sandy e Lisa hanno lanciato tre settimane fa la moda delle fasce di perline cangianti – sottolineò, divertito, Nicolas.
- Smettila di prendermi in giro e leggi l’articolo - gli diede una spallata Etty.
- Scusa, ma è troppo divertente, come se tu dovessi essere anti-conformista per forza - continuò il ragazzo.
- Tu stai frequentando troppo Dayton -
- Già forse è vero, ma qualcun altro non si fa più vedere in giro... - e finalmente abbassò lo sguardo sul giornale. - “Harry Potter, paladino contro il Ministero Oscuro” - lesse borbottando tra sé, meravigliato.
- Visto? Non è magnifico? -
Nicolas continuava a leggere velocemente le righe che gli si paravano davanti: - E senti qui “Se volete contrastare Voi-Sapete-Chi dovete allearvi con Harry Potter, cosa che il Cavillo ha fatto, fa e farà sempre!”. Caspita un attacco in piena regola -
- Già spero solo che il padre di Luna sappia il fatto suo - sospirò pensierosa Etty.
- Il padre di Luna? Luna Lovegood? -
- Sì, è suo padre il Direttore de Il Cavillo -
- Ecco perché hai parlato di “poco credibile” - sorrise Nicolas.
- Decisamente troppo Dayton! - sbuffò - Che fine hai fatto fare al dolce e gentile Nicolas! - abbaiò la ragazza a Nat, che passava in quel momento dietro di loro.
- Non ti preoccupare è sempre lui: ieri è arrossito almeno diciassette volte -
- Non per ricordarvelo ma io sono presente! - disse Nicolas bordeaux.
- Eccolo rosso di nuovo - sbuffò Nat e risero tutti e tre.

La notizia sul Cavillo passò velocemente di mano in mano, di orecchio in orecchio e per molti non fu motivo di gioia come lo era stato per Etty.
Quando la professoressa di Babbanologia entrò in aula, fu chiaro a tutti che non era di buon umore.
- Allora oggi affronteremo un altro problema che capita spesso quando si ha a che fare con i babbani... - grugnì la donna dietro alla cattedra - ... la loro natura debole li spinge sempre a mentire. Questo succede anche a chi non ha il sangue puro, la natura babbana prevale nella menzogna anche in una piccola goccia di sangue -.
La mano di Etty era svettata sopra le teste della classe, ma l’insegnante la stava ignorando volutamente.
Anche Nicolas alzò la mano.
- Sì, Knightly? - fece la donna.
- Non metterti nei guai Knightly - mormorò piano Raymond.
- Volevo chiedere un chiarimento... -
- Certo! Dimmi -
- Lei intende dire che i Nati-Babbani tendono a mentire? -
- Esattamente Nicolas - disse trionfante l’insegnante.
- E anche i Mezzo-Sangue? -.
Etty lo traffisse con uno sguardo colmo di disgusto.
- Tendenzialmente sono bugiardi, sì! -
- Mentre i Purosangue sono sinceri? -
- Come? - domandò imbarazzata l’insegnante.
- I Purosangue dicono la verità? Se no che differenza ci sarebbe tra le razze magiche di cui ci parla? -
- Sì, dicono la verità - disse titubante l’insegnante, che non capiva dove l’allievo voleva arrivare.
- Silente era un Purosangue - concluse Nicolas - e lui sosteneva che non c’è alcuna differenza tra le razze magiche. Il signor Lovegood, mi pare sia Purosangue, è anch’egli allineato con le idee di Silente - meditava ad alta voce Nick. Poi la stoccata finale - Lei è Purosangue? Se lo fosse sareste in contraddizione, oppure non lo è? -.
Etty stava osservando la scena in silenzio, ammutolita, come tutti i compagni di corso.
Alecto Carrow era furibonda, il labbro inferiore le tremava vistosamente e non riusciva a rispondere alle parole del ragazzo.
- Ma forse sto “cavillando” troppo - concluse il ragazzo con un tocco di ironia.
- Knightly sei in punizione!! - ingiunse infine la professoressa - Verrai nel mio ufficio alla fine delle lezioni! - si risedette in cattedra e soggiunse con un tono piuttosto infantile e poco intelligente - E comunque per tua informazione le eccezioni ci sono sempre -.
La lezione si concluse in quel momento.
- Nicolas sei stato meraviglioso! - si complimentò Etty con gli occhi che le brillavano.
- Di’ la verità: pensavi che stessi dicendo qualcosa che non avresti approvato - sorrise il compagno.
- Chissà che ti aspetta in punizione - rabbrividì, glissando, la ragazza.
- Non sarà poi tanto terribile, temo di più il fatto di saltare le ripetizioni di pozioni con Nat... -
- Ma sei completamente fuori! - gli gridò alle spalle Raymond.
- Scusa ma che ti importa? - chiese Nicolas.
- Non ti rendi conto che la Carrow te la farà pagare!?! -
- Continuo a non capire cosa te ne importi - insistette Nicolas.
- Va bene! Allora fai quello che vuoi! - se ne andò sdegnato il serpeverde.
- Che strano ragazzo! - commentò Etty - Però ha ragione: la Carrow sarà molto vendicativa per quello scherzetto -.
- Pazienza - concluse Nicolas, scrutando turbato il punto dove era scomparso Raymond.

Il pomeriggio Nicolas si recò nell’ufficio della vice-preside. Bussò.
- Avanti - disse la voce sgradevole della donna.
Nicolas entrò e impallidì. La stanza era buia, con pesanti drappi scuri appesi alle pareti, inquietanti oggetti magici erano sparsi sulla scrivania e sulle cassettiere.
- Nicolas Knightly! - sorrise malignamente - Vieni pure! -
Nicky si avvicinò.
- Hai perso la lingua? Eppure stamattina funzionava bene! - fece con sarcasmo e continuò - Nessuno studente deve fare certe insinuazioni nei riguardi del suo professore. Ho pensato a lungo alla tua punizione e con il professor Carrow abbiamo trovato un buon compromesso, quindi rinvieremo questo momento a domani, alla prima lezione della mattina del professor Carrow in Difesa contro le Arti Oscure. Puoi andare! -.
- Salterei Incantesimi... - provò ad obbiettare lo studente.
- Ti giustificherò io con il professor Vitious, non ci saranno problemi. E ora esci -.
Nicolas annuì senza una parola e uscì.

- Ciao Nicky, aspetti qualcuno? - domandò Neville al ragazzo che era fermo vicino all’ingresso dell’Aula di Difesa contro le Arti Oscure.
- Temo di sì. Il professor Carrow -
- Non ci starai prendendo un po’ troppo gusto a provocare quei due? - lo mise in guardia Paciock.
Nicolas scosse la testa.
- In realtà sono qui per via della punizione, sembra che la debba subire durante questa lezione - chiarì il giovane Griffondoro.
Neville apparve spaventato: - Non avranno intenzione di... -
- Di...? -
- Fai attenzione Nicolas, ho un bruttissimo presentimento - riuscì a dire Neville poco prima dell’arrivo dell’insegnante.
Quando Carrow vide Nicolas un lungo ghigno gli aprì la faccia.
- Bene Nicolas, lingua troppo lunga? Non ti sarai fatto influenzare negativamente da Paciock - tirò uno sguardo maligno al compagno di Casa appena allontanatosi.
- Vieni, vieni dentro, oggi ci sarai molto utile - e lo invitò ad entrare in aula, con un’espressione assai poco rassicurante.
- Oggi, per la sua insolenza, Knightly dovrà subire una punizione esemplare e questo fatto ci permette di avere una cavia per l’approfondimento che stavamo facendo sugli Anatemi senza perdono - disse con interesse molto poco scientifico l’insegnante.
Nicolas impallidì, mentre tutti i ragazzi di Griffondoro inorridirono.
- Qualche giorno fa vi ho insegnato la maledizione Imperio, molto bene, vediamo come funziona su un mago -.
- Professore lei non può fare una cosa del genere! - si oppose Neville - È una cosa disgustosa, inutile e soprattutto illegale! -.
- Ti informo, Paciock, che ho avuto dal Ministro in persona un esonero speciale a scopo didattico, quindi taci, altrimenti verrai qui a fare compagnia al tuo caro Knightly - sorrise, estasiato all’idea - Allora chi desidera cominciare? -.
Moltissime mani serpeverde si alzarono. Nicolas era bianco come un cencio e seguiva ogni passaggio con il terrore nello sguardo, incapace di proferire una qualsiasi parola.
- Perfetto Goyle, comincia tu! -.
Goyle era entusiasta. - Cosa devo fargli fare? -
- Quello che vuoi ragazzo, libera l’immaginazione - ghignò il professore.
Goyle era spaesato, forse non era abituato a pensare a qualcosa, gli suggerì poche parole nell’orecchio una compagna di classe che sembrava un carlino. A Goyle piacque il suggerimento perché gli brillò lo sguardo.
- Imperio! - ingiunse e Nicolas ebbe un fremito - Lecca il pavimento! -.
Nicolas sembrava in preda a due resistenze, una che lo spingeva a terra, l’altra che lo tratteneva in piedi.
- Avanti Goyle, un po’ più di impegno! Non devi permettergli di aprirsi un varco nella sua volontà, sforzati un po’ di più - lo riprese l’insegnante.
Goyle si concentrò di più, assumendo un’espressione da limone strizzato dal colore paonazzo, in realtà molto comica, se la situazione non fosse stata tanto terribile.
Nicolas cedette sulle ginocchia, ma l’incantesimo non riuscì a spingerlo a carponi.
- Provaci tu Tiger - disse il professore.
Tiger trasse determinato la sua bacchetta e la puntò sul ragazzo in ginocchio.
- Imperio! Lecca il pavimento! -
Nicolas caracollò sulle mani e fu travolto in uno sforzo che da una parte lo faceva avvicinare al pavimento, dall’altro lo voleva allontanare, in uno strano esercizio di flessioni al rovescio. Infine l’incantesimo riuscì a far dare da parte di Nicolas una leccatina al pavimento. I Serpeverde scoppiarono in una fragorosa risata di trionfo.
- Molto bene, ragazzo - espresse la sua approvazione l’insegnante - Pansy vuoi provare? -
- Ma non le sembra di averlo già umiliato abbastanza?! - gridò feroce Seamus, con le lacrime agli occhi e le mani che gli tremavano.
- Finnigan vuoi partecipare anche tu? Non necessariamente come esecutore... - fece con perfidia l’adulto, mentre Seamus abbassò lo sguardo.
- Ehi! Pansy - una voce sul fondo dell’aula urlò - fagli baciare Paciock! -.
Una forte ilarità si scatenò tra le altre serpi.
Zabini intervenne: - Deve essere una punizione per Knightly o un premio per Neville? -
I Serpeverde risero ancora più forte in quella che sembrava una sagra di paese di fronte a uno spettacolo comico.
Pansy strinse gli occhietti maligni e sorrise.
- Imperio. Spogliati – disse con malizia.
Acclamazioni e fischi si alzarono dalla classe, con battiti di mani e gridolini femminili.
Nicolas, che nel frattempo si era alzato da terra, si portò le mani, con sostenuta resistenza, al bottone del mantello.
- Forza Pansy, non abbiamo tutta la giornata! – le mise fretta Carrow.
Pansy si concentrò di più e ripeté: - Spogliati! -.
Con molta fatica il mantello di Nicolas cadde a terra, facendo rabbrividire il ragazzo, poi insapettatamete si bloccò e rimase fermo e immobile come un blocco di cemento.
Carrow si stupì, ma finse di essere lui a interrompere la dimostrazione.
- Va bene, basta - disse lieve - Ci siamo divertiti abbastanza, Pansy sciogli l’incantesimo -.
A malincuore la ragazza abbassò la bacchetta e Nicolas, come svegliatosi da un sogno ad occhi aperti, si strinse infreddolito nelle spalle.
- Puoi andare Nicolas, immagino che tu ora sia comunque consapevole di quello che è successo qui. Sei fortunato che i miei studenti non siano ancora molto pratici dell’incantesimo, altrimenti non saresti riuscito a resistere così tanto. E ora che sai cosa ti aspetta, spero che terrai chiusa quella tua boccaccia. Ora lascia quest’aula -.
Nicolas raccolse il proprio mantello e fece per uscire in silenzio, ma i ragazzi di Serpeverde non erano ancora soddisfatti.
- Ehi! Knightly era buono il pavimento? - chiese sarcastico uno.
- Già la prossima volta che ti fai punire, dimmelo che mi faccio una lunga passeggiata nel recinto dei Thestral - aggiunse un altro, mentre metà della classe rideva a crepapelle.
Neville incontrò lo sguardo del compagno di Casa e subito lo abbassò. Nicolas uscì.


Continua 

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