Introduzione alla Fan Fiction
Questa Fan Fiction è strettamente legata al 7° libro di Harry Potter, quindi a coloro che non l’hanno ancora letto sconsiglio caldamente la lettura. L’universo in cui è ambientata l’intera vicenda e moltissimi personaggi che la animano sono opera della straordinaria Rowling, che ha saputo creare un mondo affascinante e ricco di spunti così originali da riuscire a scatenare l’immaginazione dei suoi affezionati lettori, tuttavia ho voluto narrare una storia che non avesse come protagonisti gli stessi creati da questa autrice fantastica, ma di nuovi nati comunque per diretta ispirazione.
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Finalmente a Hogsmeade
Nicolas aveva preparato tutto per la sua uscita a Hogsmeade e stava ripassando i particolari con Lio nella solitudine della sua stanza.- Spero solo di riuscire a staccarmi dal gruppo il tempo necessario per risolvere le due questioni che ci premono - spiegò al pennuto - ma soprattutto spero di avere il coraggio di ingannare la McGranitt - sospirò rammaricato.
- Mi serve il permesso per uscire da Hogwarts, solo che il mio tutore è la Timeos - spiegava al gufo, o forse più a se stesso, per darsi un po’ di coraggio e una buona giustificazione per acquietarsi la coscienza - non mi è stato mai particolarmente difficile, né penoso, falsificare i permessi provenienti dall’Istituto S. Ermenegilda, ma se i Carrow facessero un controllo scoprirebbero l’inganno della McGranitt... certo se non dovessi andare per forza a Hogsmeade... - il ragazzo prese un’espressione risoluta - No! Devo andare! Non c’è altra soluzione! -.
Nicolas uscì determinato dalla Torre dei Griffondoro, percorrendo silenziosamente corridoi e scale dell’enorme edificio in pietra, finalmente si trovò di fronte all’ufficio dell’Insegnante di Trasfigurazione.
“Toc! Toc!”.
- Avanti - fece la voce severa della professoressa, oltre la porta di noce.
- Permesso - entrò timoroso Nicolas.
- Buongiorno Nicolas, posso aiutarti? -
- Sì, professoressa... vede sono qui perché oggi pomeriggio c’è l’uscita per Hogsmeade... -
- Ah! Giusto! Capiti a proposito Nicolas anch’io desideravo parlartene, accomodati -.
Nicolas si sedette di fronte alla scrivania dell’anziana insegnante.
- Io volevo chiederle se Lei non poteva fare niente per farmi avere un permesso firmato dai genitori che mi avrebbe attribuito, vede io ho l’autorizzazione del mio Istituto ma, se avvenisse un controllo... -
- Vedi, credo che sia meglio per entrambi che tu non vada - disse asciutta la professoressa McGranitt, senza alcun preambolo.
Nicolas apparve tranquillo.
- L’avevo pensato anch’io e non sarebbe un problema... non nego che mi sarebbe piaciuto visitare un villaggio diverso dal mio... -
- Capisco sia un sacrificio, Nicolas, ma nelle nostre condizioni è meglio essere prudenti. Questa situazione non durerà per sempre - e il suo sguardo si soffermò un’istante su un piccolo portaritratto della sua scrivania, il cui contenuto era invisibile dalla posizione di Nick - o almeno lo spero! - sospirò.
- Anche per me sarebbe stato naturale evitare questo rischio - fece comprensivo il ragazzo - poi però ho pensato a un'altra cosa... - fece una pausa, con lo sguardo basso, sbirciava senza darlo a vedere la reazione dell’insegnante.
- Non crede che sarebbe ancora più sospetto il fatto che uno studente, dopo anni lontano, ritorni in patria e non sia desideroso di farsi un giro nell’unico villaggio magico del Regno Unito? -.
La professoressa McGranitt apparve pensosa.
- Forse la cosa passerebbe inosservata, ma l’altro ieri Raymond Emberce mi ha chiesto se avevo il permesso per visitare Hogsmeade... - Nicolas scrutò in tralice la reazione della donna, le cui labbra erano diventate sottilissime.
- Questo complica le cose - soppesò - la tua riflessione è giusta Nicolas, vedremo cosa fare, sarò presente io con Gazza all’uscita oggi pomeriggio, accompagnati con un gruppo folto, siamo intesi? -
- D’accordo professoressa - annuì seriamente il ragazzo, senza far trasparire nessuna emozione.
- Puoi andare -
- Grazie professoressa, mi spiace di arrecarle tanto disturbo -.
Le labbra della McGranit ricomparvero in un accenno di sorriso.
- Non preoccuparti Nicolas, è un mio dovere. Buona giornata -.
Nicolas salutò, uscì e si allontanò dall’ufficio. Si diresse verso il parco a recuperare un po’ di aria fresca.
Quando fu nel parco Lio gli planò su una spalla, Nicolas era pallido.
- L’ho manipolata, Lio. Sono una persona orribile! - disse arrabbiato tra i denti.
All’ora dell’uscita Nicolas si era unito ai compagni di Quidditch, Demelza Robins, il sostituto di Dean Thomas, Seamus Finningan, Jimmy Peaks e Ritchie Coote, ovviamente Ginny Weasley, a cui si erano aggiunti Etty, Neville, Luna Lovegood, le gemelle Patil e altri ragazzi che Nicolas conosceva solo di vista.
L’uscita fu naturalissima, la McGranitt controllava chi aveva dato il permesso e nessuno ebbe alcun dubbio che Nick non fosse in regola.
L’insegnante però non poté fare a meno di fissare Raymond Emberece con un certo sospetto, ma forse questo non se ne avvide perché a sua volta scrutava, come al solito ogni movimento di Nicolas, a confermare la versione che il ragazzo greco aveva dato alla professoressa di Trasfigurazione.
Nicolas inarcò un angolo della bocca.
La McGranitt ogni ventina di studenti faceva a tutti il medesimo discorso: rimanere uniti, ubbidire agli addetti alla vigilanza del Ministero, non creare scontri e, in caso di Dissennatori, ritirarsi nel primo negozio aperto, cercando il sostegno di un mago adulto.
Durante il percorso Nick ebbe modo di conoscere meglio i suoi compagni di squadra, era sempre molto attento nel porre delle domande, probabilmente perché ne temeva il ritorno, ma era molto abile a sviare le risposte spinose, con una naturalezza e addirittura con toni di ingenua spontaneità, al di fuori di ogni sospetto.
Hogsmade era tetro, molto lontano da come era comparso negli aneddoti di Etty. Poche persone giravano per le strade e molti negozi erano chiusi, mentre finestre e porte sembravano sbarrate.
- Sì, è irriconoscibile di questi tempi - sospirò carica di tristezza Etty quasi rispondendo all’espressione di Nicolas.
- Dai, Nick, devi comunque vedere il Negozio di Scherzi di Zonko! -
La vetrina del Negozio di Scherzi era quella più luminosa e colorata di tutte, sembrava che lì dentro il periodo di terrore non fosse mai entrato e sembrava deridere tutte le atre vetrine, in particolare il buio negozio di pegni di fronte.
Molti ragazzi di Hogwarts affollavano gli scaffali, preparati per la festività di Halloween, provavano scherzi e cercavano i costumi dell’ultima ora. Quando il gruppo entrò, Ginny urlò di contentezza.
- Fred! - corse verso l’alto ragazzo rosso dietro al bancone - Non mi aspettavo di vederti! -
- Cavolo con la storia dell’orecchio di George, non posso più fare uno dei miei tiri preferiti, a che serve un gemello se poi non è uguale a te! - sbuffò, ma era una smorfia divertita, contento di vedere la sorella minore.
- Ciao Neville! Luna! Seamus! Demelza! Altri! - sorrise a tutti gli ex-compagni di Hogwarts.
- Non pensavo di trovarti qui! - continuò Ginny - Come stanno gli altri? - chiese improvvisamente preoccupata.
- Bene! - rassicurò - l’unica cosa preoccupante è come sempre la spruzzolosi di Ron, non sappiamo se sia in via di guarigione o no... - fece serio per un piccolissimo istante Fred, ma subito tornò allegro - Sono qui perché oggi è un giorno di scherzi speciale e volevo dare una mano alla nuova attività! George è rimasto al negozio di Diagon Alley... Servitevi in abbondanza solo per oggi prezzi speciali per gli studenti Griffondoro! - ammiccò a tutti e tre.
Il gruppo si disperse per il negozio: Etty e Nicolas discussero su quale costume poteva prendere Nicolas per la serata, Jimmie, Ritchie e Seamus stavano scegliendo i fuochi d’artificio a freddo del Dottor Filibuster, Demelza e le gemelle Patil si perdevano in urletti per delle Puffole Pigmee, mentre Luna, Neville e Ginny sparirono nel retrobottega con Fred.
- Le cose a scuola non vanno niente bene - fece cupo Neville alla domanda di Fred.
- Infatti a poco a poco quei tre stanno creando un clima di tensione e divisione - aggiunse Ginny - sono terribilmente abili a far sembrare che questo sia il naturale svolgersi degli eventi! -.
- La stessa tecnica che hanno attuato al Ministero - osservò il gemello Weasley - Avete già pensato di ricostituire l’ES? -.
- Sì, stiamo facendo girare la voce tra persone fidate, oggi vogliamo parlarne anche ad altri - fece Neville.
- L’unico problema è fare in modo che Nicolas si allontani, non ci fidiamo ancora di lui - Ginny sbirciò da dietro la tenda la nuca del ragazzo.
- Nicolas? Credo che Nick-Quasi-senza-Testa vi appoggerebbe in pieno, certo se vi procurate un'ascia ben affilata - scherzò Fred.
- No... è un nuovo arrivato, per questo non ci fidiamo, non ci sembra particolarmente inserito nella nostra lotta. Già è spaesato di suo, ci manchiamo noi a complicargli le cose - chiarì Neville.
- Anche se è evidente che i segreti li sa mantenere - disse Luna perdendosi in un pensiero tutto suo.
- Invece sentite qui, per dare un po’ di reali informazioni e mantenere viva la speranza Jordan ha avuto un’idea grandiosa. - disse Fred con un’espressione luminosa - Comunicheremo con chiunque voglia fare della resistenza al Ministero e, ovviamente, a Voi-Sapete-Chi attraverso una frequenza radio clandestina -.
- Fantastico! - esclamò Neville.
- Stiamo facendo girare la voce: la prima trasmissione è prevista per metà Novembre, quando saremo sicuri di non essere intercettati, quindi tutte le sere accendete la radio, la prima parola per trovare la frequenza sarà “ES” ovviamente! - e fece l’occhiolino.
- Sei terribile Nicolas, deciditi! - lo rimproverò scherzosamente Etty - Secondo me sarebbe divertente vederti vestito da fatina - e rise di gusto a quell’immagine.
- No, ti assicuro non sarebbe molto divertente - fece sarcastico l’altro - e sicuramente non per me! - sghignazzò.
- Ok alla fine prenderò... il costume da... Lupo solitario con ululati! - fece deciso.
- Finalmente! - esclamò Etty con un sorriso.
I ragazzi si ricompattarono per pagare ed uscire.
- Dove andiamo adesso? - chiese Nicolas
- Mielandia! - fece Seamus.
- I tre manici! - ribatterono coralmente Jimmy e Ritchie.
Ginny e Neville si scambiarono un’occhiata di intesa, rivolgendosi in fondo alla fila, dove Nicolas ed Etty stavano ancora discutendo del costume.
- Starai scherzando! - fece Etty prostrata.
- Eeeh... che in effetti non mi ci vedo Lupo... forse un po’ orso - si giustificò Nicolas squadrando poco convinto il suo acquisto.
- Senti io torno indietro e vedo se me lo possono cambiare -.
Ginny ebbe un lampo di trionfo negli occhi e fu subito al loro fianco.
- Che c’è Nicolas, non sei convinto del costume? -
- In effetti, non troppo - avvampò il ragazzo - cioè lui è bellissimo sono io che... - e si zittì.
- Credo che non ci sarà nessun problema a cambiarlo - fece Ginny convinta - per Fred è sempre meglio un cliente soddisfatto! - lo rassicurò.
- Ok... torno indietro con te - disse Etty.
- No! - fecero coralmente Ginny e Nicolas.
- Intendevo dire che lo accompagno io, così sarà trattato bene - si giustificò Ginny.
- No, non dovete preoccuparvi, mi arrangio, dopo tutto la colpa è mia, mi sentirei in difetto, costringendovi a seguirmi - fece impensierito Nicolas.
- La McGranitt ha detto che bisogna stare uniti - apostrofò Etty.
- Ma ho visto Walter con altri Corvonero entrare adesso, mi unirò a loro - aggiunse velocemente Nicolas.
- Ottimo! Tutto risolto! - chiuse i giochi Ginny - Allora ci vediamo dopo a Mielandia -.
- Meglio ai Manici - insistette Jimmy.
- Beh! Decidetevi così Nick ci può ritrovare - sorrise Etty.
- Bene lì allora - fece Neville ad alta voce e aggiunse a Nicolas - a Mielandia! -.
- A dopo! - salutò allegramente Nicolas, allontanandosi.
- Ha funzionato il Mufflatio non verbale che vi ho lanciato? - chiese a bassissima voce Neville a Ginny.
- Alla perfezione - sorrise Ginny.
Nicolas aspettò che il gruppo scomparisse dietro una curva per scivolare nel negozio di fronte a quello di scherzi.
In un “Tre manici di scopa” non particolarmente affollato, anche se a dispetto degli altri bar di Hogsmeade era quello più frequentato, Ginny, Neville e Luna presentavano agli altri l’idea di far parte dell’ES, circondati evidentemente da un incantesimo Mufflatio.
Alla fine della presentazione dei tre ragazzi, Etty era raggiante.
- Che meraviglia! Mi sembrerà di fare qualcosa di utile per Dannis! ... e anche per Harry, ovviamente - arrossì, abbassando gli occhi.
- Dobbiamo dare un chiaro segnale a tutti, compreso al Ministero, che Hogwarts non è in mano loro - fece determinata Ginny.
- O almeno non totalmente - aggiunse Neville.
- Anche se non è una sciocchezza... partecipare potrebbe richiedere di rischiare molto - disse Luna anche se il tono non era grave come la sentenza avrebbe imposto.
- Esatto, fare parte dell’ES non è un gioco! E forse sarà piuttosto duro - fece seria Ginny - Ma non dobbiamo dimenticare che molta gente sta rischiando tutto per questa causa -.
Gli altri erano seri e pensosi, ma annuirono a queste parole, forse pensando ai propri cari e ai compagni scappati dalla scuola.
- Nicolas sarà felice di questa proposta - affermò convinta Etty.
- Ecco questo è un altro punto di cui dobbiamo parlare, non ci fidiamo di Nicolas, o meglio - si corresse Ginny intuendo lo sguardo accigliato di Etty, Neville e persino di Luna - lui non conosce tutta la nostra storia, è già confuso di questo cambiamento e non ci appare particolarmente “integrato”, non vogliamo caricarlo anche di una guerra non sua! -.
Etty rimase ammutolita, sicuramente non si aspettava un giudizio simile sul suo amico.
- Ora se ci state dovete firmare questa pergamena - Neville trasse un contratto che risaliva a due anni prima, già firmato da altri, compreso Harry Potter stesso, molti “oh” di ammirazione salirono alla vista di quella firma.
Ad uno, ad uno, tutti i partecipanti di quel tavolo firmarono.
- Molto bene! Non ci sarà bisogno di nessun Oblivion - sorrise Ginny a Luna.
- Oblivion? - domandò Etty.
- Sì, stiamo attenti a cancellare ogni traccia: se qualcuno di voi avesse rifiutato gli avremmo cancellato questo particolare ricordo, per la nostra, ma soprattutto per la sua sicurezza - ammiccò Neville - Luna è bravissima! -.
- Forse si è esercitata su sé stessa - bisbigliò ironico Ritchie al suo amico Jimmy.
- È vero - assicurò ingenuamente Luna - ma non ricordo se ha funzionato! -.
Tutti al tavolo risero, tranne Etty.
- Sei sicura di riuscire a non dire niente a Nick? - domandò con fare indagatorio Ginny.
- Certo! - rassicurò Etty - Ma su di lui vi sbagliate - aggiunse cupa.
Nicolas era appena uscito, piuttosto soddisfatto, dal Negozio di pegni, si infilò in un vicoletto deserto e buio e fischiò il richiamo del suo gufo. Dopo un paio di minuti arrivò il grosso pennuto antracite, che si appoggiò sull’avambraccio presentatogli dal padrone.
- Tutto fatto Lio! -
- Uh - fece cupo Lio in risposta.
- Al diavolo Lio! Ho dovuto farlo - tagliò corto al rimprovero del suo famiglio - Ok! Mostrami dove hai visto quel tale, ma con discrezione -.
Lio spiccò il volo dal braccio del suo padrone, uscì dal vicolo e si appollaiò sull’insegna di un negozio di sartoria sull’angolo del vicolo, facendo uno strano movimento con il capo in su e in giù, quasi a dire “sì”. Nicolas si affacciò sulla deserta via traversa.
Lio ripartì in volo posandosi su di un altro incrocio, ripetendo il gesto precedente. Nicolas si mosse velocemente e arrivò sotto l’incrocio. Per la terza volta il suo gufo spiccò il volo posandosi all’incrocio con un altro vicoletto, ma questa volta scosse il capo rapace, arruffando le penne. Nicolas si appiattì dietro un riparo. Da quel vicolo uscirono due addetti alla vigilanza, avvolti in scuri mantelli.
Solo quando si furono allontanati, Lio fece un verso di assenso e al comparire di Nicolas dal suo nascondiglio, ripetè il gesto del via libera.
- A volte penso che ti manchi solo la parola, Lio - lo vezzeggiò il padroncino.
Il gufo fece un trillo di conferma e si lanciò con maggiore entusiasmo.
- Siamo vicini - ne dedusse Nicolas, lanciandosi più velocemente nel vicolo.
Lio si era appollaiato sopra un'altra insegna, ma era evidentemente agitato, ripetendo il cenno consueto.
Nicolas era raggiante, uscì allo scoperto e si trovò di fronte a una bacheca di legno con infissi una decina di volantini, tra cui i manifesti che riportavano ritratto e taglia di Harry Potter.
Lio volò soddisfatto sulla spalla di Nick, continuando ad indicargli il manifesto dell’Indesiderabile Numero Uno.
Nicolas era impietrito e ammutolito.
- Ehi! Che ci fai tu in giro da solo! - gli urlò contro un addetto alla vigilanza, sbucato alle sue spalle.
- Niente, signore! Mi sono attardato ad una vetrina e cercavo di raggiungere i miei amici - rispose pronto Nick, evidentemente aveva già preparato quella risposta se l’evenienza gli si fosse presentata.
Fece un timido cenno di saluto e ritornò sui suoi passi.
- Che diavolo ti è preso Lio abbiamo visto migliaia di quei manifesti da quando siamo sbarcati in Inghilterra... - mormorò all’uccello sulla sua spalla, quando fu abbastanza lontano dall’uomo che lo aveva interrogato.
- Uh! - sembrò apostrofarlo Lio.
Nicolas rifletté per un momento.
- È vero! - fece stampandosi il palmo della mano sulla fronte - la tua gabbia era coperta per via del professor Avius! -. Nicolas rimase pensoso poi sbottò.
- Non ha senso! Tu non puoi aver mai visto Harry Potter prima del nostro arrivo qui, e sicuramente non nel periodo che interessa a noi...- sospirò - ...a quell’epoca non solo era un bambino, ma aveva una vita babbana! - Lio sembrò un po’ contrariato e volò via verso Hogwarts, mentre Nicky rimase assorto ed enormemente contrariato.
- Ciao a tutti! - salutò allegro Nicolas.
- Ehi! Ce ne hai messo di tempo! - appuntò Etty.
- Scusate, ma non riuscivo a decidermi... e poi temo di non aver capito bene dove dovevamo trovarci - fece imbarazzato il ragazzo greco.
- Mi sa che è stata colpa mia - si giustificò Neville - temo di averti sviato -.
- O non importa - lo giustificò Nicolas, mentre Etty lanciò un’occhiataccia a Neville.
- Ehi! Nicky dove hai lasciato gli altri ragazzi? - chiese attenta Etty.
- Gli altri? Ah sì, i Corvonero! Si sono fermati a una vetrina e io li ho preceduti - inventò Nick su due piedi - Allora non siete ancora andati a Mielandia? Perché non ci andiamo subito, allora? - accampò subito il ragazzo, temendo che gli altri si accorgessero che nessun Corvonero era stato lasciato poco indietro.
- No, Nick prendi una Burrobirra e siediti con noi un attimo - fece Ginny forse per un piccolo senso di colpa che sentiva nei suoi confronti.
In quel momento entrò il gruppo di Corvonero con cui si accompagnava Walter.
Nicolas prese la palla al balzo e salutò Walter con un cenno. Water ricambiò educatamente e prese posto con i suoi amici.
- Ok! Una Burrobirra la prendo volentieri, anche se non so cosa sia! - esclamò Nicolas apparendo decisamente di buon umore.
Tutti gli studenti erano rientrati da Hogsmeade e le loro borse erano state perquisite, Gazza si era proposto di perquisirli fisicamente ma l’idea illividì le sottili labbra della professoressa McGranitt che autorizzò i ragazzi a salire nelle proprie stanze per prepararsi alla serata.
- Ehi Nick sei pallido! - disse Etty al ragazzo.
- Ah, davvero? In effetti ho un forte mal di testa - rispose Nicolas.
- Per questo sei rimasto molto silenzioso dopo “I tre manici” - gli sorrise Etty.
- Forse la Burrobirra mi fa uno strano effetto - scherzò Nick, Etty rise.
E attraversarono il buco della Signora Grassa dietro agli altri compagni.
- Oh scusa! - fece Nicolas, avendo urtato la schiena di qualcuno.
- Figurati se non eri tu a starmi tra i piedi! - esclamò sarcastico Nat.
- Giusto tu Nat! - gli sorrise Nicolas, sorprendendo l’altro, - Ho i soldi per il manico, così quando arriverà potrai pagarlo subito. Quanto avevamo detto... - e gli snocciolò la cifra esatta nel palmo della mano.
Nat ripresosi subito dall’iniziale smarrimento, sorrise sornione come sempre.
- Vedi che ho ragione, tu vuoi raggirarci, ma io non sono un idota... -
- Come vuoi Nat... oggi non intendo contraddirti - e si allontanò, ritornando da Etty.
- Ben fatto! - gli sorrise la ragazza - una volta non pensavo fosse tanto antipatico - disse Etty rivolta a Nat.
- Credo che ci sia qualcosa in me che lo disturbi, forse non lo sa neppure lui... - lo giustificò Nicky.
- Cambiando discorso: non mi hai detto da cosa ti travestirai - lo punzecchiò la ragazza.
- Ovvio da Lupo ululante! - ammiccò l’altro - Alla fine era la scelta giusta! -.
- Non ci posso credere Nicky! - rimase esterrefatta la ragazza.
Nicolas la salutò e chiuse dietro di sé la porta della camera. Il sorriso svanì dal volto di Nick non appena la porta fu chiusa.
- Nat ha ragione! Manipolo e inganno le persone e maltratto l’unico essere vivente che mi è vicino - pensando ad alta voce portò la mano destra al collo, ma la dovette fermare la catenina non c’era più.
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