Introduzione alla Fan Fiction
Questa Fan Fiction è strettamente legata al 7° libro di Harry Potter, quindi a coloro che non l’hanno ancora letto sconsiglio caldamente la lettura. L’universo in cui è ambientata l’intera vicenda e moltissimi personaggi che la animano sono opera della straordinaria Rowling, che ha saputo creare un mondo affascinante e ricco di spunti così originali da riuscire a scatenare l’immaginazione dei suoi affezionati lettori, tuttavia ho voluto narrare una storia che non avesse come protagonisti gli stessi creati da questa autrice fantastica, ma di nuovi nati comunque per diretta ispirazione.
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Il Lumaclub
Nicolas era seduto al suo tavolo e stava mangiando velocemente: era sceso piuttosto tardi rispetto ai compagni e cercava di recuperare il tempo perduto abbuffandosi. Mentre trangugiava velocemente la propria colazione, ragazzi e ragazze gli sfilavano davanti salutandolo con ampi sorrisi, che ricambiava puntualmente.
La partita di Quidditch gli aveva attribuito una grande popolarità, come si coglieva dagli sguardi dei compagni Griffondoro, ma anche una buona dose di intolleranza da parte dei Serpeverde. Infatti spesso al suo passaggio saettavano risatine malefiche e commenti sul suo abbigliamento e sul suo portamento goffo, attenzioni a cui il ragazzo non sembrava attribuire troppo peso.
- Ciao Etty! - salutò la compagna.
- Ciao Nicky! Tutto bene? -
- Sì! E tu? Ormai te lo posso chiedere solo a lezione, non ti vedo mai in giro - scherzò il ragazzo.
La ragazza si fece cupa in volto.
- Hai ragione Nicky, ma ultimamente ho qualche problema a casa e... -
- Ma non ti devi giustificare facevo per dire, scusami... Che succede a casa tua? -
- Ehm! Niente d’importante, tranquillo... - sorrise un po’ imbarazzata Etty.
- Ok! - fece pensieroso - Cambiando discorso, oggi è il primo giorno che ho pozioni dopo la sconfitta dei Serpeverde, credi che il professore sarà risentito? - chiese con un pizzico d’ansia.
- Non credo, Lumacorno non mi sembra un grandissimo sportivo - lo rassicurò la ragazza.
- Speriamo - sospirò Nick.
- Non riesci proprio ad amarla questa materia - rise Etty.
- In realtà è lei che non ama me! - puntualizzò Nicolas. Risero entrambi.
- Buongiorno miei cari studenti - entrò trillando il corpulento professore di Pozioni.
- Stamattina affronteremo un antidoto piuttosto complesso, ma non vi preoccupate basterà fare attenzione ai dosaggi - il professore sorrise nelle guance piene.
Nicolas fece un’espressione buffamente rassegnata che fece ridere silenziosamente Etty, poi cercò di concentrarsi il più possibile sulla spiegazione.
La lavagna si stava riempiendo di fitte indicazioni per la composizione del preparato, mentre la mandibola di Nicolas si apriva leggermente ad ogni riga che compariva sulla superficie nera.
Alla fine della spiegazione la mandibola di Nick stava per lussarsi e cadere sul freddo pavimento dell’aula di Pozioni.
Nicolas cercò di recuperare un po’ di contegno, mentre Etty ormai riusciva a stento a trattenere le risate, e, dopo un lungo sospiro, radunò gli ingredienti della pozione e si fece coraggio. Cominciò a pesare sulla sua bilancina d’argento i vari ingredienti, commentando a mezza voce.
- Ok 87 g, gasp! Mi è scivolato un po’ di saliva di Drago, vabbè solo una goccia... questo Cardo di Scozia è un po’ appassito… aspetta che gli do una sistematina “Ravvivo”... allora cosa diceva? Che l’Elleboro è velenoso? Beh, non vorrei esagerare, ecco dovrebbe bastare... -
Passò a miscelarli.
- Ecco i primi tre ingredienti, no! Ho dimenticato il cardo, aspetta lo aggiungo subito - e il fiore venne inghiottito nel calderone con un piccolo spruzzo - ora mescolo... -
Cominciò a mescolare guardando nel calderone dei compagni, ma dopo qualche giro orario Nicky si rianimò di colpo.
- Ma adesso quanti giri ho fatto?!?! Sette? Allora altri tre e poi cambio... ma perché mi distraggo sempre... -
Aspettò un po’ di tempo come consigliato dalle indicazioni alla lavagna, poi lo prese un dubbio.
- Ma giri al contrario nel senso 10 giri antiorari, 3 orari e 2 antiorari oppure prima i 2 orari, poi i 3 antiorari e poi ancora 10 orari? - per un attimo sembrò volere alzare la mano per chiederlo all’insegnante, ma poi si guardò in giro e vedendo tutti gli altri impegnati e sicuri delle loro manovre sembrò esitare e abbassò la mano.
- Etty - sussurrò.
- Che c’è? - chiese la ragazza impegnata.
- Silenzio! - intimò il professore dal fondo della classe - Vi ho parlato dei rischi che i rumori possono provocare a questo antidoto... -
- Niente - sussurrò Nicolas, mentre anche la sua pozione sembrò volerlo ammonire con un prolungato “fzzz!”.
Il preparato stava diventando sempre più melmoso e dopo l’aggiunta della polvere di Ammanite prese una strana tonalità verde acido. L’ultima mescolata fu infine fatale, perché la sostanza diventò una gelatina maleodorante e terribilmente collosa.
Nicky guardò scoraggiato il suo peltro, alzò la mano e pronunciò con una nota funerea nella voce: - Professore forse è meglio non assaggiarlo, vero? -.
- Ah! Ah! Ah! - rise bonariamente il professor Lumacorno - Mio caro Nicolas le pozioni non sono certo il tuo forte fortunatamente sei abile in altro, non è vero? - gli strizzò l’occhio.
Passò ad esaminare il contenuto del peltro.
- Beh! Dovremo fare in modo che tu migliori, ma troverò il modo non temere -.
Nicolas era ammutolito da quando aveva cominciato le lezioni di Pozioni il professore non si era mai espresso con lui se non con qualche grugnito e un paio di sbuffi di disapprovazione.
La lezione finì e Nicolas, raccolti i propri ingredienti, stava per lasciare l’aula con Etty.
- Nicolas! - lo chiamò il professore - Volevo invitarti a una piccola festicciola venerdì sera prossimo, ci sarai vero? -.
Nicolas sempre più spaesato balbettò un “sì”, che il professore non si fece sfuggire.
- Ottimo! Ottimo! - disse gonfiando le guance compiaciuto - A presto allora! - e se ne andò.
- Questa poi... - fece Nicolas esterrefatto.
- Cosa non fa la fama! - disse asciutta la ragazza.
- Credi che abbia sbagliato ad accettare l’invito... vedi mi ha preso completamente in contropiede -
- Figurati Nicky! Anzi... hai fatto bene, anche se ti avverto che non c’è sempre gente simpaticissima a questi ritrovi -
- Che intendi? –
- Figli di Papà, gente che si vanta del proprio sangue e delle proprie conoscenze... -
- Temo proprio di aver sbagliato ad accettare questo invito - fece l’altro scoraggiato - perché non vieni con me? -.
- Primo: non sono usa ad andare dove non sono invitata; secondo: darei un’idea sbagliata; terzo: ho altro da fare! -
- Mi spiace -
- Oh! Scusami tanto Nicolas, continuo a prendermela con te, ma non è così, credimi... vai e divertiti, ok? -
- Proverò - sospirò il ragazzo, poi si rianimò - Idea sbagliata, che idea sbagliata? -.
Etty rise.
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- Eccoti, Nicolas! - gli venne incontro il professor Lumacorno - Sei arrivato... speravo venissi con la signorina Weasley... quest’anno sono riuscito ad averla alle mie festicciole un'unica volta – fece pensieroso - Comunque ecco qui uno dei tuoi compagni, ovviamente il tuo talentuoso compagno di Quidditch: il signor Dayton! -.
- Ciao Knightly - fece sorridente Nat.
- C-ciao! - balbettò, sorpreso Nicolas.
- Oh! Blaise! - esclamò Lumacorno - Vi lascio... - trillò Lumacorno e si allontanò.
- E così gli onori della performance agonistica ti hanno portato al Lumaclub - fece disinvolto Nat, sorbendo la sua Burrobirra.
- Così pare - sussurrò Nick.
- Cominciavo a disperare di essere l’unico Griffondoro a parteciparvi -
- Ah! - esclamò Nicolas con un evidente tono di delucidazione nella voce - Ecco perché mi stai rivolgendo la parola... -
- Spiritoso Knightly, davvero spiritoso! - fece l’altro in un tono un po’ secco.
- Dai non te la prendere, non vorrai negare il fatto che ciò sia per me un’incredibile rarità! -
- No, infatti, ma tu mi snervi con il tuo perbenismo, sarà che sei calmo posato e non sopporto la gente melensa -
- Tenterò di essere un po’ più arrogante e aggiungerò qualche frase sarcastica per andarti a genio - sorrise divertito l’altro.
- Piantala di essere accondiscendente con me -
- Ok! -
- Piantala ho detto! -
- Ok! - confermò l’altro con uno sbuffo.
I due si guardarono e risero all’unisono.
- Come diavolo hai fatto Knightly!? Ti sei guadagnato anche una terza possibilità... -
- Terza? -
- Già! La prima bruciata con “l’incidente” sul Lago nero, - fremette - la seconda bruciata con la storia della scopa e incenerita con il litigio sulla lettera... e ora la terza - contò sulle dita.
- Sei incredibilmente magnanimo - disse sarcastico Nicolas, come da promessa.
- Sei fortunato: è incredibilmente raro, no anzi unico, che dia ad un ragazzo una terza possibilità - puntualizzò il ragazzo.
- Ad un ragazzo? - sottolineò Nicolas.
- Certo “un ragazzo”. - chiarì Nat - Si sa che alle ragazze do infinite possibilità - ammiccò.
- Ah? - fece l’altro chiarito - E quante possibilità hai dato a Lisa fino ad ora - fece sornione.
- Infinite ovvio! Ah! Visto che siamo in argomento vorrei precisare che tra me e Lisa non c’è assolutamente quel tipo di rapporto -
- Che strano la mia mandibola aveva travisato tutto - sorrise l’altro, bevendo anche lui un sorso di Burrobirra.
- Ehi così mi vai davvero a genio - commentò la battuta di Nick e continuò - Già! Perdona quel cazzotto, ma vedi io e Lisa siamo cresciuti insieme, è la mia vicina di casa, nonché la mia migliore amica. Certo siamo stati anche insieme un paio di mesi, ma per capire che era davvero troppo strano ed eravamo troppo amici per provare qualcosa di diverso -
- Ti dirò la verità, la mia mandibola continua a non capire... -
Nat rise di gusto.
- Non mi piacevi e non potevo accettare che ti avvicinassi “così” alla mia quasi-sorellina! - gli diede una forte pacca sulla schiena, tale da fare andare un intero sorso di Burrobirra di traverso a Nicolas, che cominciò a tossire rumorosamente, cercando di respirare.
- Ehi! Andate proprio d’accordo... - sorrise loro gioviale Lumacorno - Mi è venuta un’idea geniale, mio caro Nicolas! Perché non ti fai aiutare in pozioni da Nat, è di certo uno dei miei allievi più brillanti - e gli strizzò l’occhio.
- Si può fare - annuì Nat.
- Perfetto! - poi si voltò verso il ragazzo alle sue spalle e lo spinse al suo fianco - Hai visto Raymond? Eccoti Nicolas... -.
Nat e Nick si guardarono con aria interrogativa.
- Ci conosciamo professore - sbuffò il ragazzo dalla capigliatura accesa.
- Oh! Raymond non sarai arrabbiato per la sconfitta dei Serpeverde... - rise bonario - dopotutto tu ti sei fatto valere! Raymond non solo è un abile cercatore, ma è figlio di una prestigiosa Casata, quasi tutti i suoi parenti lavorano per il Ministero in incarichi prestigiosi - tentò di adularlo.
- Già anche Knigtly ha dei natali prestigiosi, non gliene ha parlato? – fece un ghigno rivolto al ragazzo. Nick impallidì e Nat se ne accorse.
- No, in realtà no! – sorrise Lumacorno con uno sguardo ingolosito.
- Sì, ma Nicolas diventa lungo e noioso quando parla dei suoi e poi dovevo presentargli una ragazza, voi ci scuserete – ammiccò di intesa Nat, verso il professore.
- Con rammarico ma in effetti: “ubi maior, minor cessat”, dove ci sono questioni più importanti, quelle meno importanti devono lasciare il passo! - approvò l’abbondante professore.
- Benissimo! Allora Nick credo che nessuno ti abbia mai presentato Sandy! -
- No, in effetti! Piacere sono Nicolas! - porse la mano alla ragazza bionda.
- Finalmente ci conosciamo! - prendendogliela con grazia, il fascino della ragazza sembrò offuscare per un attimo le luci della sala.
– È un vero piacere conoscere ogni tanto un gentiluomo - sorrise dolcemente.
- Ehi! Non ti ricordi che la ragione per cui vengo a queste noiose feste è per tenerti compagnia? - protestò Nat.
- Sì, scusa! Hai ragione se non altro mi rendi sopportabile questo supplizio - si scusò la bionda con un sorriso affascinante.
- Perché vieni se non ti piace? - fece stupito Nicolas.
- Obbligo dei genitori, mia madre è ossessionata con il Lumaclub “È per il tuo futuro” mi ripete in continuazione - disse disgustata - mentre vedere questi ricconi viziati che si riempiono di moine è una tale noia! Senza offesa Nat -
- Nessuna offesa dolcezza! -
Sandy rise.
- Eccoti Walter! È incredibilmente raro vederti a queste manifestazione dell’Ego - salutò Nat.
- È vero, ma vedi Lisa mi ha chiesto di tenerti d’occhio con Sandy e così... - le guance di Walter sembrarono imporporarsi.
- Ciao Walt! - lo salutò visibilmente felice Nicolas.
- Ciao Nicky! Tutto bene! Bella partita! - il ragazzo Corvonero si ricompose nel suo solito contegno.
- Te la sei defilata Knightly, come al solito! - disse la voce piena di sfida di Raymond Embrace.
I quattro ragazzi volsero lo sguardo al nuovo arrivato, ma sobbalzarono improvvisamente perché un fulmine era caduto poco distante e un tuono aveva squarciato con forza l’aria, mentre un terribile acquazzone aveva cominciato a battere furiosamente sui vetri della stanza, sospinto da terribili folate di vento.
- Che pioggia! Sembra più un temporale estivo che una pioggia di fine autunno - commentò Nat.
- Ha qualcosa di inquietante - sussurrò Sandy.
- Non fare la bambina - la prese in giro l’altro.
Alle spalle di Nicolas si era avvicinato Raymond.
- Hai sempre una scappatoia Knightly, da cosa stai fuggendo? - gli disse a bassa voce.
- Cosa vuoi da me, Emberce? -
- A questo punto preferirei non avere niente a che fare con te, ma tu mi servi e al momento opportuno farai ciò che ti chiedo... - un ghigno perfido gli tagliò la faccia.
- Io non ci scommetterei troppo - fece beffardo Nicolas.
- Staremo a vedere! - lo rassicurò il Serpeverde.
- Mi è venuto un enorme mal di testa, credo di essermi sacrificata abbastanza per il “mio futuro” - annunciò la ragazza bionda - me ne vado a letto... mi accompagneresti Nat? -
- E lasciare questa incantevole festa? ... Ovviamente! - rispose il ragazzo decisamente entusiasta di andarsene - Vieni anche tu Knightly? -.
- Volentieri! - rispose risoluto Nicolas saettando Raymond, che lo fissava con sicurezza.
- Cosa cavolo vuole da te, quell’Emberce? - gli chiese Nat appena usciti dall’ufficio di Lumacorno, dove si era tenuta la festa.
- Non saprei - rispose con semplicità Nick - forse non ama i damerini - gli lanciò una sorridente frecciata.
- Stai imparando di già, con le lezioni di Pozioni vedremo se potrò fare di te il mio prezioso pupillo - sorrise contento Nat.
- Certo che voi due siete alquanto strani - commentò improvvisamente Sandy - Ok. Vi lascio ai vostri virili discorsi e vado a letto. Bye! - e fece un cenno con la mano, allontanandosi verso la propria Sala Comune.
- Riguardati - le consigliò Nick.
Altro cenno della manina bianca, che sparì dietro un angolo.
- Sandy ha ragione Nat, ogni volta che ho cercato di mantenere un comportamento educato e corretto nei tuoi confronti: ti arrabbiavi; mentre ora che ti scaglio ogni sorta di frecciatine: ti faccio contento - fece stupito e riflessivo Nicolas.
- Che vuoi! - replicò con semplicità - Apprezzo la schiettezza e il carattere! -
- Ma uno può essere schietto anche quando è gentile - bofonchiò l’altro.
- Non me la dai a bere, amico! Tu sei gentile perché credi che, così facendo, nessuno ti darà fastidio! -.
Nicolas rimase ammutolito.
- Vedi io sono uno che sembra insensibile, ma le cose le capisce al volo - rise spavaldo.
Incubo
- No… no! Attenta! Scappate!!! -
Nicky spalancò gli occhi terrorizzato, la fronte madida di sudore freddo. Si sedette di scatto sul letto, con lo sguardo vuoto, cercando di recuperare il fiato.
Così immerso nella penombra, privo degli occhiali e dell’inseparabile cappellino, appariva ancora più gracile e indifeso del solito, non sembrava neppure Nick.
Si strinse nelle spalle, respirando affannosamente, e blaterò spaventato – Poteva… potevo… -.
Si riscosse con un movimento energico della testa.
– È meglio che torni a dormire.
E si ricoricò, ma non ne seguì un sonno tranquillo.
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