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martedì 24 dicembre 2013

Lo smistamento

Introduzione alla Fan Fiction

Questa Fan Fiction è strettamente legata al 7° libro di Harry Potter, quindi a coloro che non l’hanno ancora letto sconsiglio caldamente la lettura.
L’universo in cui è ambientata l’intera vicenda e moltissimi personaggi che la animano sono opera della straordinaria Rowling, che ha saputo creare un mondo affascinante e ricco di spunti così originali da riuscire a scatenare l’immaginazione dei suoi affezionati lettori, tuttavia ho voluto narrare una storia che non avesse come protagonisti gli stessi creati da questa autrice fantastica, ma di nuovi nati comunque per diretta ispirazione.



Lo smistamento

Tutti i ragazzi entrarono nel grande salone di Hogwarts, quasi stupiti di vederlo ancora integro e splendente, come lo era sempre stato. Nicolas si soffermò a lungo a fissare il soffitto, che brillava di un cielo stellato, spruzzato qua e là di nubi grigiastre dai bordi sfilacciati, evidenziati dalla luce lunare. All’improvviso si fermò, memore probabilmente di non essere sicuro di dove sedersi, decise allora di accartocciarsi in un angolo vicino al portone principale. Nessuno però sembrò accorgersi di lui, tutti con lo sguardo indagatore fisso al tavolo dei professori.
Era curiosa la strana contrapposizione delle espressioni ai due tavoli opposti della sala, quella all’estrema sinistra di Nicolas, vestita di verde e di argento oltre che del comune nero della divisa, guardava sogghignante e soddisfatta il lungo tavolo a loro perpendicolare, quella all’estrema destra, bardata di rosso e oro, lanciava sguardi disgustati e arrabbiati. Il ragazzo greco non sembrava però coglierne il motivo.
All’improvviso entrò una figura femminile alta e sottile, con un abito di velluto verde scuro, un passo elegante e deciso, un volto rugoso tracciato da un’espressione seria e un paio di occhiali allungati appoggiati sul naso. Reggeva un vecchio sgabello treppiede, su cui era posato un cappello ancora più vecchio e logoro. Dietro a lei camminavano agitati ed emozionati un lungo stuolo di ragazzetti del primo anno, persi con il naso all’insù, incuriositi dal soffitto e dalle centinaia di candele che fluttuavano sopra di loro.
La sala si zittì quando la donna, evidentemente un’insegnante, appoggiò lo sgabello incoronato dallo sgualcito cappello da mago davanti alla tavola dei professori. Sembravano aspettarsi tutti qualcosa. Anche Nicolas, avendo inteso l’attesa di un particolare evento, puntò lo sguardo dove andava a posarsi quello di tutti: il cappello.
Ma non accadde assolutamente nulla.
L’insegnante apparve sgomenta, come del resto tutti gli altri insegnanti. Si alzò un notevole brusio da tutte le tavolate. Nick sentì dire da uno studente abbastanza vicino a lui.
- Che storia è questa? Perché il cappello non ha cantato la sua canzone? -
La donna si ricompose subito e, traendo una pergamena, si preparava a srotolarla, pronta a una gestualità di rito che le sembrava abituale. Fu fermata da un voce stridula, proveniente da un’altra donna gobba e decisamente sgradevole.
- Mi dispiace professoressa McGranitt - con un tono di voce nient’affatto dispiaciuto - ma il compito dello Smistamento spetta alla nuova vice-preside -
Mormorii di disapprovazione percorrevano la sala, fatta eccezione per alcune risa e qualche accenno di applauso nell’ultima tavolata a sinistra.
- Molto bene, professoressa Carrow! - fece l’altra con un’espressione ancora più severa di prima - allora faccia il “suo dovere” - e, porgendole il rotolo, si fece da parte, prendendo il proprio posto nella tavola dei professori e squadrando severamente l’uomo impassibile seduto al centro, avvolto da un nero mantello e con i capelli unticci, altrettanto scuri, che gli cadevano sul viso.
Soddisfatta, la nuova vice-preside di Hogwarts, ammiccò allo stesso uomo e, puntando il suo sguardo sbilenco sulla lista dei nuovi iscritti, cominciò a gracchiare:
- Thomas Abey! -
- Abey, Thomas - mormorò alle sue spalle la professoressa McGranitt, subito fucilata da un’occhiataccia della Carrow.
Intanto Thomas veniva ingoiato fino a metà volto dal Cappello, che finalmente aprì uno strappo, vicino al bordo sfilacciato e pronunciò sonoro, ma piatto.
- Tassorosso -
La seconda tavolata a destra accolse calorosamente il nuovo adepto, con applausi e sorrisi.
- Arrow Angel - continuò la vice-preside con un sorrisetto sornione.
- Griffondoro - fece il cappello.
La medesima accoglienza che aveva poco prima fatto il tavolo dei Tassorosso si alzò, forse un po’ più chiassosa, dal tavolo dei Griffondoro.

Nicky e il Cappello Parlante
Lo Smistamento proseguì cadenzato dalla sgraziata voce della Carrow, dalla morbida e antica voce del Cappello Parlante e dagli applausi di una o dell’altra tavolata.
Con lo smistamento di Wortinghton William nei Corvonero l’elenco dei ragazzini del primo anno era concluso e la professoressa Carrow era pronta a rimettersi al suo posto, alla destra dell’uomo in nero seduto al centro del tavolo. Questa volta fu la professoressa McGranitt a fermarla.
- Mi scusi vice-preside, ma dimentica una nota alla chiusa della pergamena - disse in un tono quasi canzonatorio, sebbene i suoi lineamenti fossero molto seri.
Ancora una volta rimbeccata, la professoressa Carrow aprì la pergamena appena arrotolata, lesse le ultime righe e disse in tono sdegnoso e maleducato, che poco si addiceva all’ambiente e all’occasione:
- Ah, sì! Manca ancora qualcuno: Nicolas Knightly. È al quarto anno e proviene dalla scuola maschile - e qui si udì un risolino femminile - di Magia di Arcadia, ma è stata accolta la sua richiesta di far parte di Hogwarts dal Preside precedente - comparve un’altra smorfia sul volto già brutto della vice-preside - Vieni Knightly -.
Nicky avanzò paonazzo a grandi e disordinate falcate verso lo sgabello, tutta la sua persona sembrava un’unica contraddizione: la sua altezza contro la figura esile, le spalle minute e ancora fanciullesche contro un torace già sviluppato e ampio, lo sguardo severo e serio, ma le guance rosee e tenere.
Il cappello lo inghiottì fino a metà faccia e sembrò pensare un po’ a lungo, poi esclamò
- Griffondoro! - seguito da un lungo applauso della tavolata di riferimento.
Nicky scappò via da quella specie di podio, ormai era chiaro che odiava stare al centro dell’attenzione, prese posto con un’espressione indecifrabile in volto.
I nuovi compagni di casa di Nicolas stavano per rivolgere al nuovo arrivato domande e attenzioni di benvenuto, quando l’attenzione fu richiamata da quello che doveva essere il discorso di inizio anno del Preside.
L’uomo in nero al centro del tavolo si alzò e si presentò alla scuola suscitando l’attenzione di tutti.
- Bentornati o benvenuti studenti di Hogwarts - disse con un tono per nulla accogliente - sono il professor Severus Piton, dopo la tragica morte del Preside Silente sono stato nominato io a ricoprirne la carica - disse in tono quasi ovvio. Molti Griffondoro inorriditi si voltarono verso la McGranitt.
Anche Nicky alzò la testa di scatto, ripetendo attonito - Silente non c’è più?! -
Un ragazzo lo squadrò amaro e gli lanciò uno sguardo quasi di disgusto.
- Non dirmi che non sai che Silente è stato ucciso ancora alla fine dell’anno scolastico passato dai “si pensa” Mangiamorte! -
Nicolas era senza parole e balbettò - Io... io... non ne sapevo niente... ad Arcadia... -
- Ma da dove diavolo vieni, non esistono i giornali da voi, non sapete che c’è in corso una guerra? -.
Piton lanciò un’occhiataccia malevola verso la tavola rosso oro, tutti tacquero, mentre il nuovo arrivato abbassò lo sguardo e non ebbe più il coraggio di rialzarlo.
Il discorso del nuovo preside andò avanti per diversi minuti in una stregua difesa del Governo, in una serie di puntualizzazioni sulle regole della scuola, nella sottolineatura che Hogwarts avrebbe continuato a difendere i propri studenti nonostante i recenti avvenimenti, accompagnato da mormorii di disapprovazione di quasi tutte le tavolate. Era evidente che fosse già un preside non molto amato.
Infine Piton presentò due nuovi insegnanti.
- A causa delle inaspettate dimissioni della professoressa Burbage, insegnante di Babbanologia, e la mia impossibilità, vista la nuova carica, di mantenere la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure, la professoressa Carrow Alecto sarà la vostra docente in Babbanologia e il professor Carrow Amycus quello di Difesa delle Arti Oscure -.
Entrambi i nuovi professori rimasero maleducatamente seduti al loro posto scambiandosi storte occhiate di compiacimento.
- Possiamo dare ora inizio al banchetto! - e al gesto del Preside seguirono abbondanti portate in ogni piatto.
La tavolata di Griffondoro inizialmente si animò di offese bisbigliate al nuovo preside e ai nuovi insegnanti, poi il disdegno fu tutto dedicato al Censimento dei Nati Babbani e all’esclusione da Hogwarts di chi non aveva potuto esibire uno Stato di Sangue impeccabile. Quest’ultima in particolare fu additata come causa del silenzio del Cappello Parlante.
- Ovviamente non riconosce preside Piton! - fece il ragazzo che aveva rimbeccato Nicolas poco prima.
Questi discorsi furono seguiti attentamente dal ragazzo greco che, pallido come un cencio appena lavato da una pozione tergente e sbiancante, non si perse una sola parola, benché bisbigliata a mezza voce.

Alla fine del banchetto le Case si divisero nei corridoi che portavano ognuno al proprio dormitorio, Griffondoro superò il ritratto della Signora Grassa, condotto dal proprio prefetto, che indicò ai nuovi arrivati del primo anno le loro stanze poi fermò Nicky.
- Ascolta, c’è un piccolo inconveniente, purtroppo non avrai compagnia in camera perché la classe del tuo anno ha tutte le camere complete e dividere camere che già esistevano da tempo non ci sembrava molto giusto... comunque è una situazione provvisoria... - con un tono di voce non troppo convinto continuò, forse in risposta allo sguardo cupo del ragazzo nuovo - vedrai risolveremo per il meglio... - e indicò la porta della solitaria camera.
Nicky entrò, chiuse silenziosamente la porta, si sedette con calma sul letto.
- BENE!! LA CILIEGINA SULLA TORTA!!! - urlò in preda all’ira, alzandosi improvvisamente e dando un calcio violento al suo baule.
- Lo sapevo che era stupido! Che non avrebbe cambiato niente!! Che non ce l’avrei fatta!!! -
Lio sbatteva le ali impaurito, sembrava non abituato a queste reazioni del suo padrone, anche Nicky si riprese, forse spaventato da se stesso.
- Scusa Lio, ma è un bel problema! Silente è morto e non è tutto, c’è in atto una feroce guerra e poi non riesco a capire come... - la sua voce si spense in un pensiero che non aveva il coraggio di manifestare ad alta voce. Sconsolato si sedette sul baldacchino e si tolse il suo strano cappellino, da cui uscirono abbondanti capelli castani dalle mille sfumature, lunghi appena sotto le orecchie. Si passò le due mani nei capelli, tirandoli e guardandosi allo specchio di fronte a sé, concentrato quasi li stesse misurando mentalmente.
- E io che sono qui in cerca della Verità e mi ritrovo a combattere sempre con le stesse bugie... - si lasciò cadere all’indietro e, distrutto, si addormentò.




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