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domenica 1 maggio 2016

19 aprile 2016 - Amore senza rimorsi

Questo incontro è stato molto semplice, ai giovani è stato proposta la visione del seguente filmato:
abbiamo visto il seguente filmato:


Sotto il filmato integrale:










La preghiera

Dai «Discorsi» di san Pietro Crisologo, vescovo
Vi prego per la misericordia di Dio (cfr. Rm 12, 1). È Paolo che chiede, anzi è Dio per mezzo di Paolo che chiede, perché vuole essere più amato che temuto. Dio chiede perché vuol essere non tanto Signore, quanto Padre. Il Signore chiede per misericordia, per non punire nel rigore. Ascolta il Signore che chiede: vedete, vedete in me il vostro corpo, le vostre membra, il vostro cuore, le vostre ossa, il vostro sangue. E se temete ciò che è di Dio, perché non amate almeno ciò che è vostro? Se rifuggite dal padrone, perché non ricorrete al congiunto? Ma forse vi copre di confusione la gravità della passione che mi avete inflitto. Non abbiate timore. Questa croce non è un pungiglione per me, ma per la morte. Questi chiodi non mi procurano tanto dolore, quanto imprimono più profondamente in me l’amore verso di voi. Queste ferite non mi fanno gemere, ma piuttosto introducono voi nel mio interno. Il mio corpo disteso anziché accrescere la pena, allarga gli spazi del cuore per accogliervi. Il mio sangue non è perduto per me, ma è donato in riscatto per voi. Venite, dunque, ritornate. Sperimentate almeno la mia tenerezza paterna, che ricambia il male col bene, le ingiurie con l’amore, ferite tanto grandi con una carità così immensa.

Le mani della preghiera di Jean-Luc Lefrancois
O Dio, tu ci hai creati con un corpo, con i piedi per venire incontro a te, 
con la testa per pensare, con il cuore per imparare ad amare. 
O Dio, tu ci hai dato le mani per stringere altre mani, e non per serrarle in pugni violenti. 
Mani aperte come un’offerta come una preghiera di domanda e di grazie. 
Mani che benedicono, mani che accolgono, mani che ricevono il pane di vita. 
O Gesù, con le tue mani, hai innalzato il povero e l’escluso, 
non hai gettato la pietra ma condiviso il pane, hai portato la croce... 
O Gesù, con le tue mani, hai fatto passare Tommaso dal dubbio alla fede. 
Le mani del Risorto ci invitano a sperare a prenderci per mano, 
a non far cadere le braccia davanti alla morte e all’isolamento. 
O Dio, insegnaci a condividere di più, 
perché le nostre mani sono il prolungamento del cuore 
e diventano le tue mani, quelle che danno vita. 


Emmanuel 
Dall’orizzonte una grande luce viaggia nella storia e lungo gli anni ha vinto il buio facendosi Memoria, e illuminando la nostra vita chiaro ci rivela che non si vive se non si cerca la Verità...

RIT: Siamo qui sotto la stessa luce sotto la sua croce cantando ad una voce. 
È l’Emmanuel Emmanuel, Emmanuel. È l’Emmanuel, Emmanuel. 

Dalla città di chi ha versato il sangue per amore ed ha cambiato il vecchio mondo vogliamo ripartire. Seguendo Cristo, insieme a Pietro, rinasce in noi la fede, Parola viva che ci rinnova e cresce in noi. RIT. 

Un grande dono che Dio ci ha fatto è Cristo il suo Figlio, e l’umanità è rinnovata, è in Lui salvata. È vero uomo, è vero Dio, è il Pane della Vita, che ad ogni uomo ai suoi fratelli ridonerà. RIT. 

La morte è uccisa, la vita ha vinto, è Pasqua in tutto il mondo, un vento soffia in ogni uomo lo Spirito fecondo. Che porta avanti nella storia la Chiesa sua sposa, sotto lo sguardo di Maria comunità. RIT.

5 aprile 2016 - Che corpo!

Lavoro individuale 

1) Distesi a terra si comincia chiudendo gli occhi e respirando con il diaframma: si inspira con la bocca, gonfiando la pancia il più possibile ma senza sentire dolore, si espira dalla bocca dischiusa senza emettere suono.

Mentre si fa l'esercizio al punto 1, chi conduce legge un versetto dalla Genesi (Gen 2, 7).
Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. 

2) Immaginare il proprio respiro come se fosse colorato e quando entra nel corpo si colora.

3) Mandare il respiro colorato a colorare il piede destro, caviglia, polpaccio, stinco ginocchio, coscia, gluteo; poi si passa al piede sinistro, caviglia, polpaccio, stinco ginocchio, coscia, gluteo.

4) Poi il respiro colora il bacino, il coccige, la colonna vertebrale, il petto le scapole il centro della schiena.

5) Entra nel braccio sinistro: dita, mano, polso, avambraccio, braccio, spalla. Così per il destro.

6) Infine nel naso, nelle labbra, negli occhi, nel cervello e dal cervello porta via i pensieri e le preoccupazioni.

Chi guida legge con calma la seguente invocazione allo Spirito Santo:
Vieni o Spirito Santo in me con il tuo fuoco ardente,
con la tua luce che risplende.
Accendi il mio cuore e rendilo capace di amare,
la mia mente e rendila capace di capire quello che devo fare,
i miei occhi e rendili capaci di vedere le cose meravigliose che mi doni,
la mia vita e rendila capace di comunicare gioia a quelli che mi sono accanto
e accendi la mia voglia di fare e rendila capace di collaborare
per un mondo più bello. 

7) Sentite il vostro corpo è rilassato, ma sentite quanta energia scorre:
- sentite le vostre gambe sono distese e morbide, ma potrebbero guizzare, correre, saltare, ballare. Che potere che hanno le vostre gambe.
- sentite le vostre braccia, sono inermi, ma potrebbero alzarsi, spingere, tirare, abbracciare, scrivere, sollevare
- sentite la vostra schiena che vi sostiene sempre, il centro del vostro movimento, permette ogni gesto, ogni azione.
- sentite il vostro cuore, che vi pompa nel corpo tutta l'energia, concentratevi sul suo battito.

Chi guida legge con molta calma un brano tratto dalla Prima Lettera ai Corinzi di San Paolo (1 Cor 15, 44-54)
Se c'è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale. Sta scritto infatti che 45 il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. 46 Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. 47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. 48 Come è l'uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l'uomo celeste, così anche i celesti. 49 E come eravamo simili all'uomo terreno, così saremo simili all'uomo celeste. 50 Vi dico questo, o fratelli: carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che si corrompe può ereditare l'incorruttibilità. 51 Ecco, io vi annuncio un mistero: noi tutti non moriremo, ma tutti saremo trasformati, 52 in un istante, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba. Essa infatti suonerà e i morti risorgeranno incorruttibili e noi saremo trasformati. 53 È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta d'incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta d'immortalità. 54 Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura. 

8) aprite gli occhi, piegatevi su un lato, mettetevi in posizione fetale e, molto lentamente, issatevi sulle braccia per sollevarvi, fatelo molto lentamente.

9) tenete gli occhi bassi fino all'accensione della luce.

Prima condivisione

Prima di proseguire abbiamo condiviso un po' di sensazione, chi si è rilassato fino al momento della testa, che ha invece evocato pensieri e preoccupazioni. Qualcuno ha avuto difficoltà a gestire il respiro. Qualcuno ha sentito molto l'energia del corpo pronta a guizzare, qualcuno no.

Commento alla Lettura

Abbiamo commentato la difficile lettera di San Paolo, poco nota in questa parte. L'interesse era per afferrare la questione della resurrezione della carne. Stiamo vivendo la Pasqua in cui il Risorto è dotato di corpo, quindi il nostro corpo non sarà perso, ma verrà ripristinato, perché parte imprescindibile della nostra identità, così fondamentale da essere previsto per il compimento del disegno di Dio su di noi.

Lavoro a coppie

1) Specchio
Uno dei due fa lo specchio imitando i gesti dell'altro, prima solo usando il viso, quindi con la mimica. Poi usando le braccia e la parte alta del corpo.

2) Individuo i tratti del viso dell'altro mentre tengo gli occhi chiusi (prima uno poi l'altro)

3) Si sceglie chi nella coppia avrà il ruolo dell'angelo e chi invece del custodito (nel turno successivo i ruoli si scambieranno).

4) Le coppie iniziano a camminare. Per la prima parte con l'angelo che tiene la mano sulla spalla del suo custodito, sente il calore della mano sulla spalla, percepisce la sicurezza di avere sempre qualcuno vicino che lo guida

5) L'angelo cammina sempre dietro al suo assistito che si sente libero di girare ma appena vuole di nuovo la sicurezza della presenza del l'angelo si può fermare e subito sentirà la sua mano che si appoggia rassicurante

6) L'angelo rimane fermo e segue con lo sguardo il suo assistito, ora è libero di girare ma comunque sperimenta la presenza dell'angelo che pur rimanendo fermo continua a tenere gli occhi fissi sul suo assistito, prendendosene cura.

Condivisione finale delle sensazioni ed esperienze 

Durante la condivisione si è rivelato come alcune ragazze avessero provato un po' di imbarazzo con il contatto del volto, oppure pensare che l'altro vedesse le proprie smorfie. Altre ragazze invece hanno sentito maggiore imbarazzo sentendo lo sguardo dell'angelo che le seguiva. I ragazzi invece si sono detti assolutamente non imbarazzati durante il lavoro. Il lavoro era proprio percepire che il corpo non è uno strumento da utilizzare, ma parte integrante della mia stessa identità: io non "ho un corpo", io "sono un corpo". Allo stesso tempo io non "ho un'anima", io "sono un'anima" che pervade il mio corpo e che il corpo pervade l'anima. Sant'Agostino diceva "corpore et anima unus". La nostra società, sulla scorta della filosofia greca decisamente dualista (io sono anima, imprigionata nel corpo), ci suggerisce di strumentalizzare il corpo, di usarlo per rilassarci, per divertirci, di tenerne bene la manutenzione, in modo che sia prestante e performante, ma non valorizza affatto che ciò che il mio corpo fa segna inesorabilmente la mia anima e viceversa. Ne sono esempio la ferita che riceve il mio corpo, magari guarisce anche, ma la mia identità ne rimane segnata, oppure le malattie psico-somatiche, quanto il corpo riflette uno stato di squilibrio psicologico o emotivo. Anche l'atto sessuale che prevede l'intimità più profonda del nostro corpo, non possiamo davvero credere che rimanga sulla superficie della nostra identità, ma ci segna nell'intimità della nostra stessa anima. Se diventa banale e ripetitivo, quale tipo di identità produrrà in noi? Da cui abbiamo dialogato sulle diversità di uomo e donna, i due ragazzi presenti hanno messo in evidenza quanto noi donne tendiamo a ponderare troppo a lungo oppure che tendiamo a farci troppo condizionare dal nostro aspetto fisico. Anche se si ribatteva però quanto la società tenda a strumentalizzare il corpo della donna molto più di quello dell'uomo. Le ragazze hanno dichiarato di invidiare un po' la leggerezza degli uomini. Si è comunque decretato praticamente all'unanimità che uomini e donne sono strutturalmente diversi oltre che nel corpo nell'anima, a conferma del precedente discorso.

15 marzo 2016 - Una più del diavolo

Ai giovani è stato richiesto di portare due oggetti: un oggetto a cui tengono e un portafortuna.
Le sei partecipanti hanno portato: Oceano Mare di Baricco, l'orologio del papà, una spilla legata ad un ricordo, un anello di legno di cocco ed un solo portafortuna, che era un braccialetto di brillantini.

A ciascuna delle partecipanti ho affidato un cartoncino rotondo, chiamandolo "credito", che ho chiesto di personalizzare.

Poi, divise in tre coppie, due coppie hanno dovuto scegliere un oggetto del gruppo "oggetti a cui teniamo" e l'ultima coppia ha dovuto lavorare con il "portafortuna".
Ogni coppia doveva trovare il modo per convincere le altre partecipanti a scegliere il proprio oggetto attraverso degli spot, infatti alla fine degli spot ogni partecipante doveva dare il proprio credito per uno o per l'altro oggetto.

Abbiamo letto la premessa del libro Lettere di Berlicche di C.S.Lewis
"Non ho intenzione di narrare come mi capitò nelle mani la corrispondenza che offro ora al pubblico.
Vi sono due errori, uguali e opposti, nei quali la nostra razza può cadere nei riguardi dei Diavoli. Uno è di non credere alla loro esistenza. L'altro, di credervi, e di sentire per essi un interesse eccessivo e non sano. I Diavoli sono contenti d'ambedue gli errori e salutano con la stessa gioia il materialista e il mago. Quel genere di scrittura convenzionale usato in questo libro può essere facilmente imparato da chiunque ne abbia una volta appreso il congegno; ma le persone malevole ed eccitabili, che potrebbero farne un uso cattivo, non l'apprenderanno da me.
I lettori sono pregati di ricordare che il Demonio è un bugiardo. Non si deve ritener vero, neppure dal suo punto di vista, tutto ciò che Berlicche dice. Io non ho fatto alcun tentativo per identificare l'uno o l'altro degli esseri umani ricordati nelle letture; ma ritengo che non sia probabile che ritratti come quelli, ad esempio, di P. Spike e della madre del paziente, siano del tutto in- giusti. V'è un modo di pensare pieno di desiderio al- l'Inferno come sulla Terra.
Infine, dovrei aggiungere che non è stato fatto nessuno sforzo per stabilire la cronologia delle lettere. Il numero XVII si presenta come scritto prima che il razionamento diventasse una cosa preoccupante; ma in generale il metodo diabolico di datare pare che non abbia relazione con il tempo terrestre e io non mi sono sforzato di riprodurlo. La storia della guerra in Europa, eccetto nei casi sporadici in cui interferisce nella condizione spirituale di un essere umano, è evidente che non interessava Berlicche.
Magdalen College 5 luglio 1941
C.S. Lewis"

[A questo link potrete trovare l'intero libro --> http://www.chiesariformatasalerno.net/media/le_lettere_di_be.pdf]

A questo punto abbiamo osservato come il diavolo giochi su queste due posizioni: materialismo e magia/superstizione. Già dall'introduzione vedendo gli oggetti portati, abbiamo capito che sono due condizioni che non appartengono molto al gruppo. Gli oggetti portati non avevano un grande valore in sé, ma erano pieni di valore per ciò che rappresentavano. Nessuno eccetto una persona ha portato il portafortuna, ma era chiaro che legasse l'oggetto non tanto alla superstizione quanto al ricordo e all'incoraggiamento di una relazione che esso rappresentava.
Satana punta sul materialismo e sulla magia perché punta all'illusione di controllo che queste dimensioni ci offrono. Il materialista si circonda di beni per essere "sicuro" che non gli manchi mai nulla, di essere accettato, di apparire forte, separarsi dalle sue cose lo rende instabile, si smarrisce se capita qualsiasi cosa al suo gruzzoletto, e il gruzzoletto che gli garantisce la solidità. Il superstizioso cerca di controllare il futuro, attraverso riti scaramantici tiene lontana la cattiva sorte. Entrambi questi soggetti fanno affidamento su altro che non è Dio e questo piace molto a satana.

Il credito rappresenta proprio questa scelta: di chi ci vogliamo fidare? Qui il credito era "affidato" allo spot più convincente o all'oggetto più utile. Ma nella nostra vita è necessario capire su chi vogliamo fare affidamento, di chi ci fidiamo?

La preghiera

Come preghiera abbiamo recitato il Compieta del martedì, che infatti parla del diavolo. Il Compieta fa parte della Liturgia delle Ore che è la Preghiera universale della Chiesa e che usa i salmi che era lo stesso modo di pregare di Gesù. Facendo questa preghiera abbiamo fatto unità con tutta quanta la Chiesa.

Conclusione

Infine abbiamo fatto un gesto, abbiamo incollato due crediti fra loro, formando una medaglia con due facce. Diavolo deriva da due parole greche dia è una preposizione greca che indica "allontanamento", separazione e ballo è un verbo greco che indica movimento, quindi diavolo significa "portare lontano", "spingere via". Diavolo è l'esatto contrario del "simbolo" che viene da syn particella greca che significa "con" "unione"; simbolo significa quindi "portare insieme" "congiungere" "unire". Il simbolo richiama una realtà, si lega ad un concetto preciso. Satana non è l'opposto di Dio, è l'opposto del Symbolum, che è il nostro "Credo", il nostro Simbolo apostolico che nella messa recitiamo insieme e che ci tiene uniti alla verità della Trinità. Alla fine abbiamo spezzato il credito unito e abbiamo dato una metà a ciascun componente presente. Se questa metà potrà riunirsi con la propria metà sarà un "simbolo", altrimenti no.

martedì 19 aprile 2016

1 marzo 2016 - Satan's Tales

I giovani sono stati invitati a trovare un brano della Bibbia che parlasse di Satana, Demonio, Diavolo da portare e condividere anche attraverso una semplice ricerca in internet.

Esempi
Satana: http://www.bibbiaedu.it/testi/Bibbia_CEI_2008.RicercaAvanzata?parola=+satana+&testo=1&libro=0&libroOm=&capitolo=0&layout=2&tipo_ricerca=0
Diavolo: http://www.bibbiaedu.it/testi/Bibbia_CEI_2008.RicercaAvanzata?parola=diavolo&testo=1&libro=0&libroOm=&capitolo=0&layout=2&tipo_ricerca=0
Demonio: http://www.bibbiaedu.it/testi/Bibbia_CEI_2008.RicercaAvanzata?parola=demonio&testo=1&libro=0&libroOm=&capitolo=0&layout=2&tipo_ricerca=0

Sono stati portati i seguenti brani, ma credo ne manchino due.

Gb 1, 5-12

Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti per ognuno di loro. Giobbe infatti pensava: "Forse i miei figli hanno peccato e hanno maledetto Dio nel loro cuore". Così era solito fare Giobbe ogni volta.
6Ora, un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. 7Il Signore chiese a Satana: "Da dove vieni?". Satana rispose al Signore: "Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo". 8Il Signore disse a Satana: "Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male". 9Satana rispose al Signore: "Forse che Giobbe teme Dio per nulla? 10Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. 11Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà apertamente!". 12Il Signore disse a Satana: "Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui". Satana si ritirò dalla presenza del Signore.

Lc 8, 27-33

Era appena sceso a terra, quando dalla città gli venne incontro un uomo posseduto dai demòni. Da molto tempo non portava vestiti, né abitava in casa, ma in mezzo alle tombe. 28Quando vide Gesù, gli si gettò ai piedi urlando, e disse a gran voce: "Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti prego, non tormentarmi!". 29Gesù aveva ordinato allo spirito impuro di uscire da quell'uomo. Molte volte infatti si era impossessato di lui; allora lo tenevano chiuso, legato con catene e con i ceppi ai piedi, ma egli spezzava i legami e veniva spinto dal demonio in luoghi deserti. 30Gesù gli domandò: "Qual è il tuo nome?". Rispose: "Legione", perché molti demòni erano entrati in lui. 31 E lo scongiuravano che non ordinasse loro di andarsene nell'abisso. 32Vi era là una grande mandria di porci, al pascolo sul monte. I demòni lo scongiurarono che concedesse loro di entrare nei porci. Glielo permise. 33 I demòni, usciti dall'uomo, entrarono nei porci e la mandria si precipitò, giù dalla rupe, nel lago e annegò.
34Quando videro ciò che era accaduto, i mandriani fuggirono e portarono la notizia nella città e nelle campagne. 35La gente uscì per vedere l'accaduto e, quando arrivarono da Gesù, trovarono l'uomo dal quale erano usciti i demòni, vestito e sano di mente, che sedeva ai piedi di Gesù, ed ebbero paura. 36Quelli che avevano visto riferirono come l'indemoniato era stato salvato. 37Allora tutta la popolazione del territorio dei Gerasèni gli chiese che si allontanasse da loro, perché avevano molta paura. Egli, salito su una barca, tornò indietro. 38L'uomo dal quale erano usciti i demòni gli chiese di restare con lui, ma egli lo congedò dicendo: 39"Torna a casa tua e racconta quello che Dio ha fatto per te". E quello se ne andò, proclamando per tutta la città quello che Gesù aveva fatto per lui.

Is 14, 11-15

11Negli inferi è precipitato il tuo fasto
e la musica delle tue arpe.
Sotto di te v'è uno strato di marciume,
e tua coltre sono i vermi.
12Come mai sei caduto dal cielo,
astro del mattino, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato gettato a terra,
signore di popoli?
13Eppure tu pensavi nel tuo cuore:
"Salirò in cielo,
sopra le stelle di Dio
innalzerò il mio trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nella vera dimora divina.
14Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo".
15E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso!


Gn 3, 1-15

1Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: "Non dovete mangiare di alcun albero del giardino"?". 2Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, 3ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: "Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete"". 4Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! 5Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male". 6Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. 7Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
8Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l'uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. 9Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". 10Rispose: "Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto". 11Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". 12Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". 13Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".
14Allora il Signore Dio disse al serpente:
"Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
15Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno".

Mt 4, 1-11

1 Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane". 4Ma egli rispose: "Sta scritto:
Non di solo pane vivrà l'uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio ".
5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo
ed essi ti porteranno sulle loro mani
perché il tuo piede non inciampi in una pietra ".
7Gesù gli rispose: "Sta scritto anche:
Non metterai alla prova il Signore Dio tuo ".
8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai". 10Allora Gesù gli rispose: "Vattene, Satana! Sta scritto infatti:
Il Signore, Dio tuo, adorerai:
a lui solo renderai culto ".
11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Mt 16, 21-25 (simile Mc 8, 31-36)

21Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. 22Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: "Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai". 23Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: "Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!".
24Allora Gesù disse ai suoi discepoli: "Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 25Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.

Gv 13, 23-30 (simile in Lc 22,3)

Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. 24Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. 25Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: "Signore, chi è?". 26Rispose Gesù: "È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò". E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. 27Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: "Quello che vuoi fare, fallo presto". 28Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; 29alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: "Compra quello che ci occorre per la festa", oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. 30Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.

2Cor 11, 13-15

Questi tali sono falsi apostoli, lavoratori fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. 14Ciò non fa meraviglia, perché anche Satana si maschera da angelo di luce. 15 Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.

Li abbiamo presentati brevemente dando loro un titolato.

Divisi in 3 squadre da 4, abbiamo giocato a Pictionary, pescando i titoli creati prima e cercando di disegnarli per farli indovinare alla propria squadra. L'obiettivo era fissare alcuni concetti e alcune scene bibliche.

Infine abbiamo commentato i testi, cercando di trovare in essi il "modus operandi" diabolico.
Il diavolo, come dicevamo nel primo incontro, tende a separarci tra di noi e da Dio, quindi ci spinge a isolarci (Giobbe, Legione, Giuda, Pietro).
Altra dimensione diaboliche è l'inganno, satana tende a mostrarci Dio come colui che ci sta ingannando (peccato originale e falsi profeti), mentre in realtà è lui che ci inganna e che si manifesta come "angelo di luce".
Satana è caduto, come ci racconta Isaia, perché invidioso di Dio si voleva sostituire a Lui, allo stesso modo ci spinge a sostituirci a Dio ("diventerete come Dio, conoscendo il bene e il male") e quindi a porci noi stessi come la "regola del gioco", come misura di tutte le cose (conoscere il bene e il male, significa dire noi cosa è bene e cosa è male, i farisei "figlio del diavolo" decidono loro cosa significa il comandamento del sabato).
Su una domanda abbiamo anche cominciato a capire le origini del male: satana non è il male, satana fa il male! Il male, infatti, non è una forza contrastante il bene, come vorrebbe il dualismo manicheo. Non sono due forze alla pari che si combattono, ma esiste il Bene che è Dio, mentre il male è l'allontanamento da Dio e la scelta di fare a meno di Dio. Dio non permette il male, permette la nostra libertà, noi scegliamo il male, cioè di allontanarci da Dio.

Preghiera

Come preghiera finale, molto semplicemente avendo letto tanti testi biblici, abbiamo cercato di fare unità (cosa che il diavolo non sopporta) affidando alla preghiera di tutto il gruppo un'intenzione particolare e individuale.





mercoledì 24 febbraio 2016

16 febbraio 2016 - Che diavolo vuoi?

Viene affidato al gruppo un test. Ad ogni risposta, a seconda della risposta, si creeranno delle fazioni, chi è per la risposta 1 e chi per la risposta 2. Le domande porteranno ad una diramazione e mai ad un ricongiungimento. Si specifica che le risposte non soddisferanno mai pienamente, ma si dovrà comunque propendere per una delle due affermazioni.

Secondo te la Bibbia: 
1. dice la verità 
2. è “inquinata” dalle credenze e dal pensiero dei suoi autori umani 

Secondo te Dio nelle guerre dovrebbe: 
1. portare in salvo le persone 
2. fermare i violenti 

 Secondo te Dio per risolvere la misera nel mondo dovrebbe: 
1. rendere gli uomini più generosi 
2. aumentare le risorse del mondo 

Secondo te Dio nella Seconda Guerra Mondiale avrebbe dovuto: 
1. far morire Hitler in uno dei numerosi attentati alla sua vita 
2. attivare una rivolta del popolo tedesco 

Secondo te Dio contro i terroristi dell'ISIS dovrebbe: 
1. accendere in loro i sentimenti di meraviglia, bellezza, tenerezza che possiedono verso il resto dell'umanità 
2. risvegliare negli occidentali le proprie responsabilità riguardo l'uso indebito di quei territori 

Secondo te Dio contro l'ateismo dilagante di oggi: 
1. dovrebbe essere più evidente
2. premiare con una vita più facile e bella chi lo crede 

Secondo te Dio nella questione del DDL Cirinnà dà ragione: 
1. ai favorevoli 
2. ai contrari 

Secondo te Dio si è espresso: 
1. più o meno in tutte le religioni, ma in nessuna in modo particolare 
2. in modo particolare in una sola 

Secondo te Dio è: 
1. conoscibile all'uomo 
2. imperscrutabile all'uomo 

Secondo te Dio sull'ecologia dovrebbe: 
1. suggerire agli uomini delle tecnologie pulite che permettono di non inquinare 
2. impedire che gli uomini consumino il suo creato con cataclismi 

Secondo te Dio dovrebbe: 
1. aprire le porte del Paradiso a tutti gli uomini 
2. giudicare secondo giustizia le azioni di ciascuno 

Secondo te Dio doveva essere: 
1. più chiaro nei suoi insegnamenti 
2. meno severo nelle sue prescrizioni 

Secondo te Dio doveva: 
1. lasciare meno libero l'uomo in modo che fosse un po' costretto a comportarsi bene
2. rendere l'uomo immune dalle azioni negative degli altri uomini

Secondo te la tua educatrice è:
1. impazzita per aver creato questo test
2. non sapeva cosa farci fare all'incontro 

A conclusione del test vediamo che sono rimaste 2 coppie e 4 situazioni singole.
Viene chiesto ai giovani quale difficoltà si è avuta nella realizzazione del test. La maggiore era che spesso la risposta che si voleva dare era un misto di entrambe le risposte, oppure nessuna delle due sembrava giusta. Anche nel dialogo si cercava di argomentare sempre a favore della nostra opinione, oppure si sceglieva la meno peggio.
S. intuisce che l'inghippo stava nel nostro desiderio di decidere noi la soluzione giusta per Dio. La grande tentazione, che è alla radice del peccato originale, è quella di metterci al posto di Dio, di voler dettare noi le regole del gioco.
Cominciamo a rilevare così due comportamenti tipici di Satana:
  • punta sempre sulla nostra opinione, ma non intesa in senso positivo, ma come "nostro egoismo"
  • punta a creare una divisione, una frattura, tra l'uomo e Dio e tra l'uomo e l'uomo

Passiamo a discutere insieme del Vangelo.


Preghiera

Canto di inizio: Ad una voce 

Con un cuore solo, figli dello stesso Padre vogliamo vivere Signore, 
Con un cuore solo, figli dello stesso Padre per adorare Te. 

A TE GRIDIAMO ABBÀ, RENDICI UNO IN TE, CON IL TUO SANTO SPIRITO
A TE GRIDIAMO ABBÀ, RENDICI UNO IN TE, CON IL TUO SANTO SPIRITO
CANTEREMO A TE AD UNA VOCE. 

Nel tuo nome Padre, facci segno del tuo Amore, perché il mondo creda in te, Nel tuo nome Padre, facci segno del tuo Amore, per annunciare Te. Rit. 

Con un cuore solo, figli dello stesso Padre per adorare Te. Rit. 
Con un cuore solo, (Con un cuore solo), Con un cuore solo… 

Dal Vangelo di Luca (Lc 4, 1-13)

1 Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2 per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 
3 Allora il diavolo gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, di' a questa pietra che diventi pane". 
4 Gesù gli rispose: "Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo". 
5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6 e gli disse: "Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7 Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo". 
8 Gesù gli rispose: "Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto". 
9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: "Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10 sta scritto infatti: 
Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano; 
11 e anche: 
Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra". 
12 Gesù gli rispose: "È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo". 
13 Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato. 

Discussione sul Vangelo

Una delle prime cose che viene segnalata è la debolezza di Gesù dopo 40 giorni nel deserto e Satana si "approfitta" proprio di quel momento. Altra cosa che viene notata è che Gesù non risponde mai direttamente, ma cita sempre le Scritture, tant'è che il diavolo, furbissimo, usa lo stesso espediente per farlo cadere in tentazione. 
Altra annotazione è quella di vedere un Gesù molto fragile che ha dei "cattivi pensieri", questo lo rende più accomunabile all'esperienza umana.
Inoltre Satana mente perché dice che il mondo è suo e può darlo a chi vuole, ma in realtà il mondo non è in mano di Satana.
L'educatrice spiega come questo vangelo sia molto interessante per cogliere la figura di Cristo e la sua missione. Infatti questo brano si colloca dopo il Battesimo e prima della missione pubblica di Gesù. Gesù ha fatto prima un atto pubblico, quale il Battesimo, che ha moltissime valenze, tra cui mettersi allo stesso livello dell'uomo, ma anche caricarsi di Spirito Santo, che lo guida nel deserto.
Nel deserto Gesù, si legge nel primo versetto per ben due volte, era guidato e pieno di Spirito Santo. Dopo quaranta giorni "ebbe fame" e sarebbe terminato il digiuno, quindi in un certo modo Gesù è autorizzato a mangiare, proprio lì in quel frangente la prima tentazione: il diavolo non suggerisce un atto illecito a Gesù, ma la modalità con cui Egli otterrebbe il pane è "straordinaria", sovrumana.
Allora Satana non vuole semplicemente far peccare Gesù, lo vuole allontanare da Dio e quindi desidera allontanare Gesù dal compito che Dio gli ha dato.
Gesù con le tentazioni mostra che tipo di salvatore non vuole essere e negandole rivela realmente il senso della sua missione.
Gesù rifiuta di trasformare le pietre in pane, perché Egli non è venuto a saziare i bisogni dell'uomo, non vuole essere colui che semplicemente con un colpo di bacchetta magica dà la soluzione alle esigenze elementari umane. Dice infatti: "Non di solo pane vive l'uomo", nell'uomo c'è molto di più da salvare!
Quante volte vorremmo un Dio che esaudisca i nostri desideri, anche legittimi: una guarigione, un lavoro, una casa, dei figli… ma Dio non funziona come la lampada di Aladino, Dio guarda molto più in là dei nostri desideri e punta a ciò che ci salva "tutti interi"
Gesù rifiuta di ottenere il potere sull'uomo "piegandosi" alla logica del mondo, prostrandosi a Satana, che effettivamente ha in mano il mondo, perché la redenzione non è ancora avvenuta, ma vuole che il mondo riconosca non Satana ma Dio come unico Signore.
Tantissime volte gli uomini rimproverano a Dio e chi lo segue di fare scelte troppo estreme, troppo anticonvenzionali, si dice spesso che la "Chiesa dovrebbe stare al passo con i tempi", ma non sarebbe un "piegarsi alla logica del mondo"?
Infine Gesù non intende conquistare l'uomo con l'evidenza del miracolo, non vuole obbligare l'uomo a credergli di fronte all'evidenza, vuole che l'uomo costruisca dentro di sé il rapporto con Gesù e con Dio. Spesso noi uomini vorremmo un Dio che si palesi senza ombra di dubbio, così potremmo finalmente credergli, ma Dio non vuole convincerci con la forza, vuole conquistarci con l'amore.
L'educatrice dice, in uno stupore generale, che Satana è una presenza spirituale dotata di volontà, cioè una presenza separata dall'uomo, non è semplicemente la personificazione poetica di un'atteggiamento morale o del male. Se si crede alla Bibbia, si crede anche agli angeli e ai demoni e Gesù Cristo in prima persona si confronta con entrambe queste figure incorporee ma presenti. Satana quindi esiste e condiziona l'uomo, non può obbligare l'uomo a fare del male, ma tende e tenderà sempre a separarlo da Dio. Si è parlato anche di questa entità tra fede e superstizione e su come in effetti agisca, l'educatrice tende a sottolineare che se è bene prendere consapevolezza che questa presenza ci sia e agisca e altrettanto bene prenderne le debite distanze, senza crogiolarsi in pensieri e suggestioni su di essa.
Si discute anche sul perché nella Messa, i sacerdoti non spieghino questo vangelo così famoso, ma anche importante, rilevando alcuni dei punti emersi. Non sempre è facile e durante la Messa non si possono chiarire alcuni punti che se non chiariti potrebbero portare in confusione, però c'è tanto da lavorare sulla cultura generale cristiana.

Preghiera comunitaria: La speranza basta 

Sì, lo so, Signore, la mancanza di fiducia è peccato. 
Il peccato è allontanamento da te, è separazione, è distanza, e la distanza è la nostra colpa, la mia colpa. Tu l'hai scavalcata con la tua sofferenza per tutti gli uomini. 
Tu hai messo dei punti fermi: le tue parole. 
Tu hai acceso delle luci: le tue opere. 
Il tuo Vangelo è verità e via: cosa potrei desiderare di più?
La speranza basta. 
Magdalena Altwegg 

Padre Nostro

mercoledì 6 gennaio 2016

1 dicembre 2015 – Quanto costa la felicità?!

Obiettivo:

Capire che per Dio la felicità corrisponde all'espressione Regno di Dio o Regno dei Cieli. Capire che la felicità non è “solo” la ricompensa del fare il bene, ma il fare bene il bene è già felicità. 

Si comincia con la lettura del Vangelo, senza nessun commento. 

 Preghiera I parte: Dal Vangelo di Matteo (Mt 20, 1-16)

“Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: «Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò». Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno, e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: «Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?». Gli risposero: «Perché nessuno ci ha presi a giornata». Ed egli disse loro: «Andate anche voi nella vigna». Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: «Chiama i lavoratori e da' loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi». Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: «Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo». Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: «Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?». Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi”. 

Attività: Gara di areoplanini


Si divide il gruppo in squadre, premettendo che ci sarà un bellissimo premio. Si affidano alle squadre diversi modelli di areoplanini tra cui scegliere (http://www.toysblog.it/post/8327/come-fare-aeroplani-di-carta-le-istruzioni-per-undici-modelli-diversi) il modello o i modelli di areoplanino con cui la squadra vuole gareggiare. Ogni componente della squadra avrà il proprio areoplanino, ma si vincerà in squadra... Vince l'areoplanino che arriva più lontano. Alla fine della gara si proclama la squadra vincitrice, ma si premiano tutti. 




Condivisione: 


  • Vi è piaciuto questo lavoro?
  • Vi ha divertito la gara di areoplanini?
  • Che cosa pensate del Vangelo che abbiamo letto? 
  • Che cosa centra? Come c'entra? 


I ragazzi si dividono a grandi linee in due fazioni: 

  • quelli che ritengono un po' meschino l'arrabbiarsi dei primi lavoratori, perché dopotutto il Signore della vigna così aveva pattuito, non ha fatto nulla di sbagliato;
  • quelli invece che pur ammettendo il tutto ragionevole ammettono che ci rimarrebbero male, perché insomma non è giusto neppure non riconoscere il lavoro fatto tutto il giorno. Altrimenti non si va a lavorare se il proprio lavoro non viene riconosciuto. Dio non è meritocratico. 


Il punto sta proprio nel capire però cos'è questo lavorare nella vigna... Commento: Per Dio, per Gesù, per lo Spirito Santo il Regno di Dio è lavorare nella Vigna, la felicità, la ricompensa è lavorare nella vigna, è l'opportunità di lavorare nella vigna. “Che brutta cosa era meglio stare svaccati in spiaggia” pensa l'uomo e il mondo. Invece nella storiella chi è a bambanare mentre aspetta qualcuno che lo prenda “a giornata” non è felice, sta vivendo una condizione di vita senza senso, senza una meta, senza un orizzonte. È vero non lavora, ma non è felice, non sta dando senso alla sua vita. Il regno di Dio è trovare senso nella propria esistenza e questo è un lavoro, costa fatica, ma quella fatica produce felicità, produce un senso, un orizzonte di vita. Dio non è sciocco e non ci illude, Dio sa che la condizione dell'uomo è una condizione faticosa: l'uomo è limitato e quindi destinato a vivere con fatica e con dolore. Dio non ci dà la felicità togliendoci i nostri limiti, togliendoci le nostre fatiche di ogni giorno, ma ce le rende sopportabili, spalancando in noi l'infinita bellezza del dare alla nostra dimensione di vita un senso, un fine a cui tendere, per il quale migliorare. Sì, costa fatica, ma in realtà anche se non lavorassimo nella vigna, noi faticheremmo, il problema che lo faremmo senza un senso. Lavorare nella vigna vuol quindi “dare spessore” alla nostra esistenza, dare “ali” alla nostra vita. Per questo l'attività non era noiosa, ma divertente, doveva dare l'idea di qualcosa di piacevole anche se doveva essere “ben fatta”. 

La storiella
Un visitatore entrò nel cantiere dove nel Medioevo si stava costruendo una cattedrale. Incontrò un tagliapietre e gli chiese: “Che cosa stai facendo?"
L’altro rispose di malumore: “Non vedi, sto tagliando delle pietre”.
Così egli mostrava che considerava quel lavoro increscioso e di poco valore.
Il visitatore passò oltre e incontrò un secondo tagliapietre; anche a questo egli chiese cosa faceva.
“Sto guadagnando di che vivere per me e per la mia famiglia”, rispose l’operaio in tono calmo, mostrando una certa soddisfazione.
L’altro proseguì ancora e, trovato un terzo tagliapietre, gli rivolse la stessa domanda.
Questi rispose gioiosamente: “Sto costruendo una cattedrale”.

Ecco lavorare nella vigna è avere questa dimensione di vita di vedersi operosi per una "cattedrale", cioè l'opera grande della nostra esistenza.

Preghiera finale

Signore, accetto di tacere per sentire ciò che non è udibile.

Accetto di fare silenzio per ascoltare una voce che non sia la mia soltanto.

Accetto di non sapere per accogliere un messaggio misterioso della vita.
Ecco, con pazienza sto in ascolto:
vieni, Signore della vita, perché io viva la vita per intero;
vieni, Dio della felicità, perché io gusti per intero la felicità;

vieni, Dio della speranza, perché io lotti con speranza per la vita e la felicità di ogni creatura;

vieni, Dio della meraviglia e della certezza,

ma insieme poni nel cuore di ciascuno la consapevolezza che felicità è vivere alla tua presenza. 

Amen.
- Centro Salesiano Pastorale Giovanile - 

Ecco le tappe percorse da questo modulo: 


  • la felicità è legata a relazioni positive con gli altri → lavoro sulle emoticon 
  • cercare la felicità significa cercare Gesù, felici per Gesù sono quelli che hanno le condizioni che li spingono a cercarlo → lavoro sulle beatitudini
  • la felicità è lavorare nella vigna, dare spessore alla propria vita, stare alla sua presenza. 


Per l'Avvento l'educatrice propone di trovare ogni giorno un motivo di felicità, mettere testa a “che cosa ci rende felice”, da qui la proposta di inserire immagini e “momenti” sui social con un #hashtag particolare. Se troviamo questi motivi potremmo leggerli secondo alcune chiavi di lettura che scopriremo riprendendo il gruppo.