Durante l'anno abbiamo avuto molte provocazioni sul tema della Mafia:
- la scelta dell'iniziativa di solidarietà di AC triennale è a favore di Libera, associazione contro la Mafia, per cui abbiamo fatto la bancarella dei peluches;
- al pizza e cinema, incontro zonale di febbraio, abbiamo visto il film “La Mafia uccide solo d'Estate”;
- c'è stato l'incontro a Villa Pace con Rita Borsellino, sorella di Paolo e vicepresidente dell'Associazione LIBERA.
Il primo incontro del primo modulo sul tema MAFIA voleva essere una contestualizzazione di alcuni eventi e di alcune dinamiche della Mafia, grazie al prezioso contributo di un componente del gruppo, si voleva dare alcune notizie e nozioni su cos'è la Mafia, cosa ha fatto e come lo Stato e la società civile si sono confrontati con questo problema.
Per rendere la cosa più dinamica, visto che l'incontro di fatto era nozionistico, l'educatrice ha creato una specie di quizzone, attraverso il quale i giovani, divisi in squadre, dovevano associare evento a data.
Regole del gioco:
Ogni squadra sceglieva l'evento sul tabellone, l'educatrice dava quattro possibili date presenti su un altro tabellone, loro potevano decidere se passare la domanda o provare a rispondere. Se davano la risposta, continuavano fino allo sbaglio. Nel frattempo ogni data giusta veniva staccata da un tabellone e associata all'evento quindi le possibili risposte rimanevano sempre meno.
Ogni squadra aveva 3 Jolly:
- il 50-50, forniva loro solo 2 date invece di quattro
- l'aiuto dell'esperto
- carta cambio-domanda: che permetteva loro di cambiare domanda senza perdere il turno
Dinamica educativa:
Questa modalità permetteva di conoscere alcuni eventi importanti e distribuirli nel tempo, permetteva all'educatrice e a Laura di fare anche delle osservazioni e dare spunti di riflessione su molti eventi. Anche il fatto di sbagliare spesso le risposte, perché l'argomento era poco conosciuto, ha permesso di mettere a fuoco meglio alcuni eventi e, spero, interiorizzarli.
Lista degli eventi e delle date proposte:
1875-76 – Commissione d'inchiesta Franchetti-Sonnino: interesse episodico dello Stato sulla MAFIA soprattutto a livello personale di Franchetti e Sonnino
1893 – Omicidio di Emanuele Notabartolo ex sindaco di Palermo ed ex direttore del Banco di Sicilia → 1° reato di Mafia nelle indagini della Commissione Parlamentare Anti-mafia.
1956 – Procura generale di Palermo: “delinquenza mafiosa scomparsa” → scontri bande rivali
1962 – Legge 1720 viene istituita la Commisisone Parlamentare d'inchiesta sul Fenomeno della Mafia in Sicilia
1962 – 1a Guerra di MAFIA: Badalamenti vs Rina per commercio di droga
1963 – 1a strage di MAFIA: Strage di Ciaciulli per colpire Salvatore Greco, boss mafioso. Viene fatto saltare un ordigno che uccide 7 tra carabinieri, poliziotti e forze dell'ordine.
1963 – 1° MAXI PROCESSO per la strage di Ciaciulli: 144 imputati di cui SOLO 10 condannati.
1967 – Prefetto Generale Di Palermo dichiara: “la criminalità mafiosa è in una fase di lento declino”
1968 – Si ritiene che l'allontanamento del mafioso dalla Sicilia risolva il problema: sottovalutazione del problema mafioso
1969 – Strage di Viale Lazio contro i boss mafioso Cavatoio → Ascesa dei Corleonesi (evento con cui inizia il film “La mafia uccide solo d'Estate”)
1970 – tentativo di colpo di stato: Golpe Borghese
1971 – Omicidio di Pietro Scaglione, procuratore della repubblica di Palermo
1973 – Leonardo Vitale è il primo “collaboratore di giustizia”, non viene creduto e finisce in manicomio
1974-77 – Mafia diventa molto attiva in campo economico (anni del Terrorismo e Brigate Rosse)
1977 – sentenza di Cassazione dichiara: “La vecchia Mafia non era associazione criminale, la nuova sì”
1978 – Viene ucciso Peppino Impastato
1979 – Chiedono a Falcone: “Tu credi davvero che la Mafia esista?
1980 – Omicidio di Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Sicilia
1980 – CosaNostra controlla gran parte del traffico mondiale di droga destinato agli USA
1981-83 – Guerra tra bande: sono uccisi tutti coloro che erano contrapposti ai Corleonesi: CosaNostra unita e ben assestata sul territorio
1982 – Omicidio di Pio La Torre, la cui legge, Legge La Torre, introduce il nuovo reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e che permette la possibilità di svolgere accertamenti patrimoniali e la confisca dei beni
1982 – Omicidio del Generale Dalla Chiesa, prefetto di Sicilia
1983 – È ucciso Rocco Chinnici, capo dell'Ufficio Istruzione del tribunale di Palermo
1986-87 – Maxi Processo alla Mafia: 474 imputati, di cui assolti 114, 8.00 pagine di ordinanza redatte da Falcone e Borsellino nel Carcere di Asinara. Questo processo dimostra l'esistenza di CosaNostra come associazione criminale unica e verticistica e ne condanna i membri. Questo mette in crisi uno dei capisaldi di Cosanostra: l'impunibilità dei membri
1989 – 1° tentativo di attentato a Falcone
1990 – Omicidio di Rosario Livatino, magistrato, membro di Azione Cattolica e beato
1991 – Nasce la DIA (Direzione Investigativa Anti-mafia), poi divenuta DNA (Direzione Nazionale Anti-mafia)
1992 – Stragi di Capaci e di via D'Amelio, nelle quali perdono la vita Giovanni Falcone, sua moglie e la scorta e Paolo Borsellino e la sua scorta
1993 – Commissione parlamentare antimafia procede con un'inchiesta sui rapporti Stato-Mafia
1993 – Giovanni Paolo II si scaglia contro la Mafia in visita in Sicilia
1993 – Omicidio di Padre Pino Puglisi
1995 – Nasce l'associazione LIBERA dalle Mafie
1996 – Legge Anti-Usura → Legge 109/96 destina a fini sociali i beni confiscati alla Mafia grazie alla raccolta di 1 milione di firme
Bibliografia:
- Cose di Cosa Nostra di Giovanni Falcone e Marcelle Padovani, BUR editore (consigliatissimo)
- Sito della Camera che però attualmente ha rimosso la cronologia utilizzata per lo schema sopra (???) → http://www.camera.it/leg17/436?shadow_organo_parlamentare=2328&natura=B
- Appunti di Laura Calabria (consigliatissimi ;) )
Preghiera conclusiva:
Dal Vangelo di Matteo (Mt 5, 33-37)
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.
Riflessione di Rita Borsellino (link fonte):
Cosa vuol dire perdono? Ho dovuto misurarmi con questa domanda terribile subito dopo la morte di Paolo. Mentre mi aggiravo tra le macerie della mia casa e dei miei affetti, un giornalista impietoso mi chiese: "Lei perdona gli assassini di suo fratello?". Mi turbò profondamente quella domanda, mi obbligò a riflettere. Era difficile per me in quel momento anche soltanto prendere coscienza di ciò che stavo vivendo. Mi interrogai sui miei sentimenti e ringraziai Dio di non provare odio nei confronti di chi tanto male mi aveva fatto. Pensavo che il fatto di non conoscere il volto di quelle persone fosse la causa di ciò.
E quando l'anno successivo fu catturato Totò Riina, il capo dei capi, e potei vederne le immagini trasmesse dai telegiornali, ancora una volta mi interrogai senza sapermi dare risposta. Fu mia madre, che a 85 anni aveva visto morire il figlio amatissimo e aveva vissuto l'esperienza terribile dell'esplosione, che sussurrò alle mie spalle: "Che pena mi fa quell'uomo", illuminando i primi passi di quello che sarebbe stato il cammino difficile e bellissimo del perdono. Bisogna mettere insieme la testa e il cuore, bisogna essere capaci di vedere in chi ti ha fatto del male l'uomo, l'uomo con le sue colpe, i suoi errori, ma uomo da conoscere, da capire e alla fine da amare.
Lo faceva Paolo quando si trovava a interrogare uomini che si erano macchiati di delitti anche gravi, talvolta suoi ex compagni di gioco nel quartiere povero e degradato dove eravamo cresciuti. Noi in una condizione di privilegio perché figli del farmacista, loro figli di pescatori o di povera gente. "Quando", si chiedeva Paolo, "avevano preso una strada sbagliata e nessuno se ne era accorto?". Mia madre aveva capito e provava pena per un uomo che si era abbrutito tanto di rischiare di spegnere la scintilla divina che come ogni uomo aveva dentro. Perdonare allora non significa far finta che non sia successo nulla. Nessuno può chiedere questo. Significa volere fortemente giustizia, non vendetta. Far sì che chi ha sbagliato prenda coscienza del male fatto e sentirsi disposti ad accompagnare in questo difficile percorso chi ti ha fatto del male. Operare in modo che non si ricreino le condizioni per cui altri possano scegliere di intraprendere strade sbagliate. Accompagnar chi per condizioni sociali, economiche, familiari, può più facilmente incorrere nella tentazione di scegliere scorciatoie pericolose. Condividere, insomma, un cammino comune con la consapevolezza che ognuno ha qualcosa da dare e da ricevere.
Diceva Papa Giovanni Paolo II "Non c'è pace senza giustizia, non c'è giustizia senza perdono" ma è pur vero che non può esserci perdono senza giustizia.
E da lì che bisogna partire, dalla giustizia, dal bisogno di giustizia della vittima che deve trovare pace dentro di sé per potere costruire pace attorno a sé. Pace da vivere, da donare, da condividere. Pace e perdono, i soli capaci di interrompere quei circuiti di odio e di vendetta che provocano solo altro odio in una spirale di violenza e di abbrutimento senza fine.
Canto: A te vorrei
Se il sole non illuminasse più questo pallido pianeta,
se il silenzio della morte ammutolisse il mio canto,
se il cuore della terra non riscaldasse più,
non dispererei,perché troppo grande è in me
la Tua presenza perché so, Dio, che Tu sei amore.
A te che ascolti vorrei dire: Dio è amore, amore.
A te che piangi vorrei dire: Dio è amore, amore.
A te che lotti vorrei dire: Dio è amore, amore.
Non ci sarà amore più grande di chi dà la vita per gli amici suoi.
E noi abbiamo creduto e conosciuto l’amore che Dio ha per tutti noi.
Ad ogni uomo vorrei dire: Dio è amore, amore. (3v)