Avevo chiesto a tutti i giovani partecipanti di pensare a un ricordo qualsiasi, ma che potesse essere raccontato/narrato ad altre persone.
Arrivata nella stanza ho preparato le sedie e i tavoli e ho accesso dell'incenso nella stanza in modo che il luogo avesse un buon profumo.
Arrivati abbiamo cominciato con la preghiera per la quale non avevo preparato un foglietto come al solito. Dopo il canto “Come fuoco vivo” che si sa ormai a memoria, ho chiesto di prestare attenzione al brano del vangelo che avevo scelto. Dovevano ascoltarlo e ricordarlo dopo l'attività.
Vangelo di Luca (Lc 24, 1-12)Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno". Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto.
Abbiamo diviso a sorte il gruppo in 3 gruppetti.
Ogni componente del gruppo #1 avrebbe dovuto raccontare il proprio ricordo, servendosi di un supporto visivo (mimo, immagini, oggetti scenici).
Ogni componente del gruppo #3 avrebbe dovuto raccontare il proprio ricordo, cercando di coinvolgere gli ascoltatori, attivandoli e facendoli muovere o dire o fare qualcosa di inerente al proprio ricordo.
Il gruppo #2 era formato da un solo componente (volutamente ovvio!). Questa persona ha dovuto scegliere tra i presenti, qualcuno che ritenesse particolarmente appropriato per raccontare il suo ricordo. Di conseguenza colui (in questo caso “colei”) avrebbe dovuto raccontare il ricordo della persona scelta.
Ho lasciato un po' di tempo e spazio in modo che ognuno si organizasse al meglio e soprattuto in modo che le 2 giovani del gruppo #2 avessero tempo di raccontare il proprio ricordo.
Ora ogni componente ha seguito le indicazioni. Il gruppo #1 con molti gesti, ma anche con disegni e cartelli. Un componente del gruppo #2 ha deciso di raccontare il ricordo non suo in prima persona, mentre l'altro componente l'ha raccontato in terza persona.
Il terzo gruppo ha cercato di coinvolgere gli ascoltatori o facendo dire cose, o facendo fare gesti, oppure in un caso facendo proprio interpretare il racconto, mentre il narratore dava le direttive su cosa fare.
Il tema dei ricordi scelti sono stati: un viaggio e la visita di un luogo fantastico, una giornata intesa e particolare dalla mattina scolastica alla sera con il gruppo, le amiche e i giochi dell'infanzia, il matrimonio della propria sorella, un grave incidente, una visita con varie sfortune ma con una rivelazione mistica, una gita e la visita in un luogo magnifico, due momenti che hanno cambiato la vita.
Infine ho distribuito una listarella di carta ciascuno in cui avevo precedentemente impresso un profumo o un odore particolari. Ho spiegato che l'olfatto è il senso della memoria e che molti ricordi affiorano, quando lo si sollecita. Ho chiesto a ciascuno dei presenti di dirmi che ricordo suscitava il profumo. Tutti hanno saputo evocare un momento piuttosto preciso, alcuni anche molto remoto dell'infanzia.
Quello che volevo fargli esperire era il discorso del RICORDO e della MEMORIA di un evento tramandato a qualcuno. Nella Messa c'è una persona scelta per tramandare il ricordo di un Altro, nella Messa il ricordo viene visualizzato con gesti, immagini e accessori. Nella Messa si invita l'assemblea a partecipare di questo ricordo, tutte condizioni che abbiamo giocosamente attuato durante il gruppo.
Nella Liturgia infatti ciò che si celebra, tra le altre cose, è il RICORDO, la MEMORIA di un evento che ha segnato la storia dell'umanità. Non è ovviamente solo un ricordo, ma questo primo aspetto è fondamentale da tenere presente quando ci si approccia alla Liturgia.
Il brano del Vangelo scelto per la preghiera racconta della Resurrezione e ho fatto notare come tutti i brani della resurrezione abbiano al centro il ricordo: “Ricordatevi” ammonisce l'angelo alle donne, i discepoli di Emmaus si ricordano, Giovanni capisce ciò che trovano nel sepolcro perché ricorda le parole del Maestro ecc…
Il ricordo, la memoria non è solo un riportare l'evento passato, ma contiene anche tutta l'elaborazione che personalmente ho fatto su quell'evento particolare. Il ricordo quindi non è l'evento, ma è arricchito dalla mia storia legata a quell'evento.
Ho affidato ai giovani il compito di vivere le prossime messe ricordando la propria vita con Gesù, cercando di ricordare quando lo hanno incontrato, dove, come. Dio spesso ci parla attraverso il ricordo , facendoci venire in mente della parole importanti, degli avvenimenti, delle persone, “si ricordarono ciò che Egli aveva detto...” è una frase che ricorre nei Vangeli seguenti alla Resurrezione. Non possiamo vivere la fede senza provare a ricordaci questo cammino nella nostra storia con Dio, si può dire che la fede è anche Memoria.
Per concludere la preghiera e l'incontro ho chiesto a ciascuno di citare una preghiera, un versetto di Scrittura, un qualcosa che sentivano importante nella loro vita di fede.
Quindi abbiamo concluso l'incontro.