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mercoledì 9 aprile 2014

Il Cerchio si chiude

Introduzione alla Fan Fiction 

Questa Fan Fiction è strettamente legata al 7° libro di Harry Potter, quindi a coloro che non l’hanno ancora letto sconsiglio caldamente la lettura. L’universo in cui è ambientata l’intera vicenda e moltissimi personaggi che la animano sono opera della straordinaria Rowling, che ha saputo creare un mondo affascinante e ricco di spunti così originali da riuscire a scatenare l’immaginazione dei suoi affezionati lettori, tuttavia ho voluto narrare una storia che non avesse come protagonisti gli stessi creati da questa autrice fantastica, ma di nuovi nati comunque per diretta ispirazione.

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Cerchio elementale - Immagine dal web

Il Cerchio si chiude


Wendy si lanciò a terra, evitando di un soffio una grossa fiammata, si rialzò dal pavimento in prestigioso parquet, scuotendo inesistente polvere dal bellissimo abito di velluto grigio cenere che l’avvolgeva.
- Possiamo riposarci un attimo Ray? - si rivolse al ragazzo davanti a lei.
- Come vuoi? - rispose l’adolescente e si diresse ad un paio di poltrone damascate di fronte ad un ampio camino spento in marmo rosso francia.
La ragazza non lo seguì ma si affacciò alla finestra, perdendo lo sguardo su due volatili all’orizzonte.
- Insomma Wendy che hai? È da qualche giorno che sei così taciturna e distante - il ragazzo le prese la mano, apparendole alle spalle.
La ragazza si voltò cercando di mostrare un sorriso rassicurante, ma così facendo lo scostò delicatamente.
- È solo un po’ di stanchezza -
- Non sarà nostalgia di Hogwarts? -
- Sì, anche quella - ammise la ragazza.
Wendy viveva da tre settimane nella grande villa della cugina di suo padre, Lady Emberce, e di suo marito, Lord Umbridge, gli zii di Raymond.
- Non hai più sentito nessuno? - fece con tono indagatore Raymond.
- Tutt'altro! Ieri ho ricevuto l’ennesima lettera di Etty, Dannis mi ha inviato le foto della festa che ti ho mostrato, Lisa mi aveva mandato un gufo appena arrivata, il professor Hagrid, Luna e Neville mi hanno spedito un messaggio di “ben arrivata”, persino la McGranitt mi ha mandato una lettera chiedendomi della mia nuova sistemazione e aggiornandomi riguardo alla mia richiesta di asilo, tutta la squadra di Quidditch mi ha scritto e mi ha regalato il boccino del migliore della squadra, sebbene il Campionato sia stato interrotto a metà -
- Allora ti ha scritto anche Nat - la interruppe l’altro.
- Lui... - Wendy scosse la testa in modo eloquente.
- Forse avrà da fare, - disse con ovvietà il ragazzo - dovresti scrivergli ancora -.
- Domenica gli ho inviato la terza lettera - confessò la ragazza.
Raymond fece una smorfia eloquente, che sembrava dire “allora non c’è niente da fare...”, Wendy tornò a guardare oltre il vetro della finestra.
- Eppure ci eravamo salutati abbastanza bene, sembrava ben disposto a mantenere i contatti -
- Che strano... che ci abbia ripensato? - commentò Ray.
- Forse... - si interruppe, meditando, poi riprese - Io gli ho richiesto se era sicuro che non potessimo tornare amici come prima che conoscesse la mia vera identità. Lui mi ha fissato strano e mi ha detto “Davvero vorresti tornare ad essere amici come prima?”, “Certo” ho risposto in fretta io, mi ha guardato e mi ha detto “Allora ci penserò, ma vorrei che anche tu ci pensassi bene se è veramente quello che vuoi”. Poi ci siamo salutati con un arrivederci -.
Raymon era in silenzio, appariva un po’ scocciato e improvvisamente sbottò con fare scostante e liquidatore.
- Ok! È ovvio che si sente ferito e umiliato dal fatto che tu non gli abbia detto la verità e non intende perdonarti. Senti Wendy, tu non ci puoi fare niente, quindi lascia perdere, non hai colpa di nulla e non hai commesso nessuna mancanza nei suoi riguardi! Non pensarci più e lascialo nel suo brodo -
- Forse sarebbe meglio - mormorò la ragazza.
- Torniamo agli allenamenti, mi rifai vedere come crei quel turbine? - disse Ray, accompagnandola nel centro del Salone.
- In guardia - puntò la bacchetta la ragazza, ma poi si bloccò di colpo - Aspetta un attimo -.
Entrambi si fecero attenti, come percorsi da una strana forza invisibile.
- Permesso - una testa bionda e riccioluta entrò nel salone.
- Ciao Sandy! - esclamò felice Wendy.
- Ciao Nicky! Ciao Ray! - fece il suo ingresso anche Walter - Come va? -
- Ciao Walter, sarebbe il caso che tu cominciassi a chiamare Wendy con il suo vero nome - lo rimproverò Ray.
- Scusa “Wendy”, non pensavo ti desse fastidio -
- Infatti non me ne dà, è una mania tutta di Ray - lo rassicurò la ragazza, mentre il ragazzo rosso sbuffò contrariato, guardando da un'altra parte.
- Oggi ho una gran voglia di fare un bell’allenamento, voglio mostrarvi una cosa che ho imparato - fece Sandy.
- Cosa? - domandò Wendy.
- Usciamo nella serra, voglio vedere come riuscirete a difendervi... - ammiccò la ragazza.

I ragazzi nella serra evocavano i rispettivi poteri, sotto la sorveglianza di diverse paia di occhi.
- Allora come va? La Portatrice dell’Aria si sta integrando? - fece un uomo alto dai capelli biondi e dagli occhi ambrati, simili a quelli di Raymond.
- È confusa: la lontananza da tutto quello che doveva essere il suo mondo l’ha portata alla deriva, non sono tranquilla - rispose una donna dalla mandibola forte e dallo sguardo simile a quello dell’uomo.
- Eppure mi sembra che i Quattro Portatori siano in buoni rapporti e i loro poteri stanno crescendo - notò Olivander, il più vecchio tra i presenti.
- Non basta che siano in buoni rapporti, devono legarsi con vincoli più profondi, dipendere l’uno dall’altra - rispose l’altra donna.
- Non ho dubbi, Emily cara, che Raymond avrà successo con Wendy - si avvicinò ancora di più al vetro che dava sul retro della grande villa, puntando lo sguardo sulla ragazza castana che veniva rialzata con galanteria dal giovane Emberce - Presto la figlia di Locke si sentirà legata a mio figlio in modo indissolubile. Si sente ferita per via di quello sciocco ragazzo di cui abbiamo intercettato la corrispondenza -
- Devono essere legati anche gli altri due Poteri, per Sandy non ci sono problemi, farà ciò che sua madre vuole, ma Walter... -
- Ehm! Acqua, Terra e Fuoco si piegano all’Aria, non dimenticatelo! - fece una vocetta mielosa in tono saccente - Quando la figlia di Locke sarà caduta ai piedi di Raymond, gli altri seguiranno la via che lei deciderà - sorrise una donna dalla faccia larga e rugosa, su un corpo basso e tarchiato. Gli altri annuirono a quella sentenza.
- Quando le faremo liberare il padre? - domandò Olivander.
- Volete liberare Locke, ma è possibile? - chiese Emily.
- Wendy è in grado di farlo per via del suo legame di sangue. Certo rischioso ma possibile - spiegò il vecchio.
- Siamo certi che Lyonel, appena risvegliato, non bloccherà i Poteri? Sicuri che davvero non ricorderà cosa gli è accaduto? -
- Dopo quindici anni sotto il bacio dei dissennatori sarà poco più che un ritardato - fece con sprezzo la donnetta, quasi deliziata dalle sue parole - ma i suoi poteri saranno intatti e l’unica persona a cui risponderà sarà sua figlia, dobbiamo solo essere certi che la piccola Locke sia per allora sotto il nostro totale controllo... -
- Non troppo - intervenne Olivander.
- Chiedo scusa? - lo reguardì la donnetta con tono dolce, ma lievemente stridulo.
- Non dimentichiamoci che l’Aria è un potere distruttivo, potenzialmente negativo, se Wendy si farà sopraffare troppo presto dal suo potere, potrebbe decidere che salvare il proprio padre e mettere a repentaglio la propria vita non è un’idea così geniale. Dobbiamo fare in modo che conservi quella generosità e quello spirito di sacrificio che le permetteranno di rischiare. A noi serve il Custode per unire i Poteri - strinse gli occhi opachi.
- Non posso credere che sembrasse tutto perduto fino allo scorso anno e all’improvviso non solo compare l’ultima Portatrice, ma si dà il caso che è anche la figlia del Custode, praticamente l’unica che lo può far ritornare in sé e che abbia anche la voglia di farlo - una luce maniacale comparve negli occhi ambrati di Emily.
- Assomiglia a Susanne, non ti sembra Dolores? - Olivander si rivolse alla donna tarchiata.
- Speriamo non sia altrettanto stupida - disse con sprezzo la donna.

- Grazie mille, Blessy - disse Wendy all’elfa domestica che le porgeva un bicchiere di tè freddo.
I quattro ragazzi sedevano comodamente sulle poltrone di vimini collocate nell’ampia terrazza che si affacciava sull’immenso parco della Villa.
- Lo sai che non amano essere ringraziati - la riprese Ray.
- Diciamo invece che è più corretto dire che voi non amate ringraziarli - sottolineò Wendy.
- Non temere, mia cara, imparerai a comportarti come si deve nell’alta società - commentò Ray, come a giustificarla.
- Spero sinceramente di no, se questo vuol dire trattare gli altri dall’alto al basso - lo saettò ancora la ragazza.
- Lascialo perdere Wendy - li interruppe Sandy - Piuttosto mia madre vuole che vi inviti ad un noioso galà che sta organizzando la prossima settimana -.
- Fantastico! Un party dai Field è un party come si deve - commentò entusiasta Ray.
Wendy non sembrò gradire altrettanto l’idea.
- Penso che io dovrò gentilmente declinare l’invito - sentenziò la ragazza.
- Oh! Andiamo Wendy come farò a divertirmi senza di te - la supplicò Sandy.
- Di nuovo in abito da sera - la ragazza fece una smorfia - Già mi vesto così per compiacere i miei cugini - disse indicando l’elegante abito che portava - che mi fa cadere una volta sì e l’altra pure -
- Non fare i capricci - rise Walter.
- Non voglio insistere Wendy, non ti voglio costringere a fare ciò che non vuoi - fece Sandy con dolcezza.
- Ecco! Adesso mi fai sentire in colpa -.
- No, davvero non ti devi preoccupare, sopravvivrò anche a questo ricevimento, ormai sono abituata... - minimizzò triste la bionda. 
- Va bene! Verrò! - acconsentì la ragazza, schiacciata dal senso di colpa.
- Sicura? - fece la bionda, scrutandola con attenzione.
- Sì, verrò - le sorrise l’amica.
- Oh! Grazie, grazie! - si lanciò ad abbracciarla - Ovviamente verrai da me a prepararti -.
- E da chi altro... - fece pratica Wendy.
Sandy ritornò al suo posto dando le spalle alla ragazza e facendo l’occhiolino a Walter.
- Tutto sommato potrebbe essere divertente, la festa sarà in maschera, il titolo è “Carnevale a Venezia” - argomentò la ragazza bionda.
- Tua madre è sempre molto estrosa nei suoi party, falle i miei complimenti - commentò Ray.
- Li apprezzerà di certo - annuì la ragazza, visibilmente soddisfatta di sé.

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