Cerca nel blog

domenica 23 marzo 2014

Attenzione a Nicky!

Introduzione alla Fan Fiction 

Questa Fan Fiction è strettamente legata al 7° libro di Harry Potter, quindi a coloro che non l’hanno ancora letto sconsiglio caldamente la lettura. L’universo in cui è ambientata l’intera vicenda e moltissimi personaggi che la animano sono opera della straordinaria Rowling, che ha saputo creare un mondo affascinante e ricco di spunti così originali da riuscire a scatenare l’immaginazione dei suoi affezionati lettori, tuttavia ho voluto narrare una storia che non avesse come protagonisti gli stessi creati da questa autrice fantastica, ma di nuovi nati comunque per diretta ispirazione.

Leggi il I capitolo

Leggi il capitolo precedente



Immagine da web - Battaglia a Hogwarts


Attenzione a Nicky!

Nicolas e Nat furono tra i primi a prendere posto in Sala Comune e quando giunsero Natalie e Lisa le assalirono con una miriade di domande.
Natalie si stava perdendo in una miriade di dissertazioni sui personaggi che avevano affollato la Stanza delle Necessità, tra gli altri i gemelli Weasley, Jordan Lee, Oliver Baston, Alice Spinnet e altri nomi, tanto che Lisa la interruppe bruscamente per sintetizzare che tutti gli ex-affiliati all’ES e tutti i componenti dell’Ordine della Fenice erano giunti a Hogwarts per dar battaglia su invito e passaparola degli attuali membri dell’ES.
- Dov’è Etty? - chiese in ansia il ragazzo greco.
- Sono qui, Nicky! - esclamò una voce gioviale alle sue spalle.
Nicolas si girò e si allargò in un enorme sorriso, strozzando un urlo di giubilo quando vide Dannis Canon.
- Dannis! - gli corse incontro.
- Nick! - accorciò le distanze l’altro.
Si abbracciarono.
- Ti vedo in forma, non dirmi che mi preoccupavo inutilmente - gli diede un colpetto alla spalla, mentre Dannis tornava a circondare con un braccio Etty.
- Sto bene, alla grande! -
- Ciao Colin! - Nicolas strinse la mano anche al fratello dell’amico - Sono così felice di sapervi sani e salvi! -.
Nel frattempo anche gli altri li avevano raggiunti e Nat salutò con affetto il suo compagno di corso.
- Ti devo ringraziare Nicolas! Mi hai procurato una bacchetta splendida! - gli sorrise il ragazzo da sotto i lunghi capelli coloro topo.
- Allora funziona, mi fa enormemente piacere - disse quasi sollevato.
- È Harry! - esclamò Lisa dando un colpetto a Nicolas e distraendo il gruppo.
Il ragazzo si sistemò il berretto e si aggiustò gli occhiali seguendo con lo sguardo quel ragazzo che non doveva essere tanto più vecchio di lui, ma che racchiudeva negli occhi verdi e lucenti maturità e coraggio, stanchezza e tempra. Dopo di lui seguirono una serie di adulti e di giovani, sicuramente ex-studenti. Nicolas seguì in particolare una coppia di sposi di mezza età, seguiti da due ragazzi identici e un terzo che ricordava la fisionomia dei precedenti personaggi, tutti con capelli rosso acceso.
- È la famiglia di Ginny? - mormorò Nicolas a Nat, lui gli rispose con un cenno affermativo.
- Il Professor Lupin! - esclamò improvvisamente il cacciatore Griffondoro.
Nicky sgranò gli occhi verso l’uomo indicato da Nat.
Era alto, sembrava piuttosto malato e delle evidenti cicatrici gli solcavano il pallore del viso, ma l’espressione era sempre quella dolce e pacata, che Nicolas aveva incrociato sugli annuari scolastici, anche se in quella serata possedeva un bagliore determinato.
Harry si mise a percorrere il tavolo dei Griffondoro, come a cercare qualcuno, sicuramente, concentrato come era, non notava l’agitazione che provavano gli studenti ad intercettare brevemente il suo sguardo.
Fu la Professoressa McGranitt a dare le disposizioni dell’evacuazione, ma Ernie si alzò d’impeto manifestando il desiderio di combattere, applaudito da molti dei Griffondoro.
- Se siete maggiorenni, potete restare - rispose a tono la McGranitt.
- Sì! - esclamò soddisfatto Nat.
- Da quando sei maggiorenne? - gli chiese disorientato Nicolas.
- Da circa quattro ore - verificò il ragazzo al proprio orologio.
- Buon compleanno! Ma non credi che sia un modo un po’ troppo ardito di festeggiare? -
Nat gli rispose con un ghigno spavaldo, mentre la McGranitt manifestava l’ansia di fare uscire gli studenti sani e salvi.
Harry ripercorse i propri passi sempre alla ricerca di qualcuno.
- Chi starà cercando? - si rivolse al ragazzo neomaggiorenne, ma la risposta venne spontanea da Etty:
- Hermione e Ron di certo! -
Improvvisamente una voce fredda, acuta e spietata invase tutto il Salone. Gli studenti si guardarono intorno spaventati senza capire da che parte provenisse. Si strinsero tra loro per la paura. Il braccio sulla spalla di Etty rafforzò la presa, Lisa si accostò a Nat, anche Nicolas per un attimo ebbe l’impulso di nascondersi dietro l’amico, ma resistette e si impettì.
Fu chiaro a tutti che a parlare fosse Voldemort. L’ultimatum era implacabile e allettante: consegnare Harry Potter e avere salva la vita oppure la loro distruzione. Un silenzio tombale si riversò nell’affollato Salone, ogni sguardo su Harry.
Pansy Parkinson, il carlino dei Serpeverde, si scagliò contro il Prescelto suggerendo di consegnarlo. Nicolas, dopo aver cercato inutilmente la bacchetta, strinse i pugni dalla rabbia e tentò di mettersi tra Harry e i Serpeverde. Notò di non essere l’unico ad avere quell’impeto: tutti i suoi compagni puntarono la propria bacchetta in difesa del proprio eroe-amico.
- Grazie, signorina Parkinson uscirai per prima dalla Sala con il signor Gazza. Il resto della tua casa è pregato di seguirti - imperò la voce tagliente della McGranitt. Nicolas ebbe un moto di entusiasmo verso la propria insegnante.
Dopo i Corvonero, furono diversi i Tassorosso minorenni che si fermarono irremovibili alla loro tavolata, la McGranitt intimò di andarsene e ripeté l’ordine anche a Dannis, a lui e a Peaks.
- Vattene Knightly! Non hai neppure la bacchetta! - si accalorò Nat.
- Già ringrazia i Carrow! Comunque hai visto che posso farne a meno - ringhiò l’altro in risposta.
- Non voglio perdere tempo a proteggerti, vai con Etty, Lisa, Natalie e Dannis! Subito! - si erse in tutta la sua altezza contro il ragazzino.
Nicolas sbuffò.
- Cerca di tornare vivo o te ne pentirai! - lo minacciò e seguì gli altri studenti.
Lo sguardo occhialuto si spostò da Nat a Lupin, che si riuniva con gli adulti. Nicolas, seguendo lo stormo di studenti spaventati, inciampò e cadde. Riprese a seguire il gruppo, distante rispetto ai suoi amici, ma tutto d’un tratto si nascose nell’ombra del corridoio, in attesa.
Lupin e un mago alto di colore, seguiti da altri studenti e il padre di Ginny, si diressero verso il massiccio portone della scuola, diretti al parco. Nicolas sorrise e si lanciò all’inseguimento del drappello.
Si fermarono fuori dalla porta, il mago di colore diede le direttive.
- Arthur, tu e il tuo gruppo vi piazzerete al portone. Penserai a coprirci in posizione centrale arretrata -
- Ok, Kingsley! - annuì il padre di Ginny.
- Tu, Remus, prenderai quella posizione a sinistra, presumo che i Mangiamorte arriveranno da lì, da lì e da laggiù - disse indicando un punto vicino al portone, uno nei pressi della foresta nera e un punto che arrivava dal centro del parco dove si ergeva un grosso platano - io con i miei ragazzi mi posizionerò sulla destra, in modo da prenderli alle spalle. Attenzione, avrete protezione dalle torri, se riuscite, spingete i Mangiamorte contro le mura in modo che gli attacchi dall’alto siano più efficaci! Occhio alla testa - una schiera di denti bianchissimi si accese in un sorriso nel buio.
- Ci proveremo, signor Shacklebolt! - gli rispose uno degli studenti.
Nicolas era stato attento a nascondersi dietro ai ragazzi più vicini all’ex-insegnante di Hogwarts, dando molto poco nell’occhio.
Il gruppo di Lupin si dispose nei pressi di una torre, l’uomo diede un bagliore con la bacchetta verso la cima, dall’alto rispose un altro bagliore.
- Perfetto ragazzi, il professor Vitious è pronto a dare battaglia. Fra una decina di minuti si scatenerà l’inferno, potete ancora ritirarvi, siete ancora così giovani... - disse sospirando e guardando gli occhi lucenti nella notte - ma sappiate che è la causa giusta e se anche dovessimo morire, io sarò orgoglioso di farlo in questo luogo meraviglioso e al vostro fianco -
- Professore, anche per me è un onore combattere al suo fianco. È stato uno dei miei insegnanti migliori - disse un ragazzo alto e prestante vicino a lui
- Grazie, Oliver -.
Tutti estrassero la bacchetta, Nicolas fece solo una mossa simile.
Improvvisamente scattarono tutti: un tremito percorse la terra e un’enorme sagoma si avvicinò da dietro le mura del castello, nei pressi della Foresta Proibita, le oltrepassò sbriciolandole come fossero la cinta di un castello di sabbia.
- Fermo, Groppino! Ora devi stare qui e pestare tutti gli uomini brutti e incappucciati che vedi arrivare da fuori, capito? - una figura si muoveva sul braccio di quell’essere enorme e mostruoso.
- Ma prima mi devi lasciare nel castello... - non aveva finito di dire ciò che il gigante prese l’uomo barbuto che gli stava parlando, un‘altra cosa pelosa e li scagliò in una delle vetrate centrali dell’edificio.
La mezzanotte stava scoccando. Cominciarono ad arrivare i Mangiamorte. Lampi rossi e verdi accesero l’aria tutt’intorno al castello.
Dall’alto delle torri arrivarono una pioggia di incantesimi che si riversavano sugli uomini incappucciati.
La maggior parte di essi puntarono con decisione al portone principale e, come aveva previsto Kingsley, vennero presi tra i fuochi suoi e del gruppo di Arthur.
La schiera di Lupin si difendeva dall’avanzata di alcuni uomini che erano comparsi misteriosamente ai piedi del grande Platano irrequieto al centro del Parco di Hogwarts.
I mangiamorte continuarono ad avanzare numerosi e cominciarono i primi caduti nelle schiere degli studenti di Hogwarts.
Il professor Lupin allontanò due ragazzi dalla traiettoria di due corpi incappucciati, scaraventati contro il castello da una manata di Grop. Nicolas approfittò della distrazione generale per ritornare con una potente folata una serie di incantesimi nemici, abbattendo tre maghi.
Lupin condusse il suo gruppo su un frangente più riparato verso la foresta, quando da una posizione inaspettata alle sue spalle comparvero una decina di Mangiamorte che li attaccarono alle spalle.
Nicolas si lanciò tra loro e il suo gruppo alzando un muro di vento così potente da respingere i lampi verdi e gli stessi mangiamorte contro le secolari piante della foresta.
Il gruppo spaventato si sparpagliò a coppie distribuendosi dietro diverse rocce, distribuite nei dintorni.
- Grazie - fece disorientato Lupin - ... ma tu non hai diciassette anni! - esclamò poi guardando il ragazzino che gli aveva appena salvato la vita.
- Purtroppo no - rispose sinceramente l’altro, gettando con un altro portentoso getto d’aria un mangiamorte tra le mani di Grop.
- Vattene subito! - gli intimò Lupin più preoccupato che adirato, mentre entrambi si prodigavano ad attaccare, l’uno scagliava lampi rossi, l’altro ne aumentava la velocità e la gettata.
- Lo farò volentieri - sorrise Nicolas deciso - quando lei mi dirà se conosceva mio padre o mia madre e i loro nomi -
Lupin era sempre più disorentato da quel curioso ragazzino.
- So per certo che conosceva almeno uno dei due, mio padre si chiamava Nicolas... - insistette il ragazzo. Lupin scagliò, pensoso, due lampi rossi contro altri Mangiamorte.
- Lumos! - accese la bacchetta in faccia allo studente - Non mi viene in mente nessun Nicolas che potrebbe essere tuo padre -.
La delusione si dipinse sul volto del ragazzo per pochi secondi, poi improvvisamente sorrise.
- Aspetti - ed emise un lungo fischio.
- No! Rivelerai la nostra posizioni ai nemici... - una serie di incantesimi colpirono le rocce dietro cui si erano riparati fino ad allora, ma la sferragliata venne interrotta a causa degli affilati artigli di Lio che si abbatterono a gran velocità in picchiata sulla schiera che aveva attaccato la difesa amica, per poi posarsi innocui sul braccio di Nicolas.
- Virgilio - mormorò Lupin, guardando l’animale.
- Esatto - approvò Nick.
Shacklebolt e l’altro gruppo, approfittando della confusione, presero una posizione più favorevole e strinsero sui fianchi gli avversari, dando respiro a Lupin e al ragazzo greco.
L’ex-professore guardò ancora il volto di Nicolas.
- Allora sei il figlio di Lyonel Locke -
- Lyonel Locke? Ma la medaglietta? -
- Sì, Lyonel portava una medaglietta con scritto “Nicolas”... c’era un motivo... - Lupin parlava lentamente come se stesse ripescando in ricordi lontani.
Si separarono repentinamente perché le rocce vennero sbriciolate da un incantesimo. Nicolas corse verso il lago, Lio volò alto.
- Vattene via, ragazzo! Non puoi sopravvivere! - gli urlò Lupin.
Tre anatemi si stavano abbattendo sul figlio di Locke, ma un nuovo strano colpo di vento li spinse contro la foresta proibita.
- Forse sì - si schiarì la voce Lupin stupefatto.
- Remus! Stanno per entrare... - lo chiamò Kingsley - raduna i tuoi e puntiamo a quel gruppo dai due lati - incitò l’uomo indicando un punto in cui oscure sagome nere si avvicinavano.
I due scattarono seguiti dalla piccola squadra che si muoveva in formazione di copertura. Sull’altro lato il gruppo di Shacklebolt faceva lo stesso.
- Dolohov è mio - ringhiò Lupin verso gli alleati, riconoscendo uno dei Mangiamorte.
Alcuni rinforzi si unirono alle tre squadre, che avevano già subito alcune perdite.
Nicolas seguiva i gruppi lievemente a distanza, nascondendosi nell’ombra del castello. L’assalto sui due fronti ebbe successo, ma il gruppo di Lupin si trovò con la Foresta Proibita alle spalle, dalla quale uscirono improvvisamente una folla di ragni enormi. Il panico divise la schiera degli studenti che stavano retrocedendo velocemente.
Senza esitare un attimo Nicolas fece alzare un vento che investì il suo gruppo da sinistra, riversandosi poi sulle creature a otto zampe, che infastidite deviarono puntando verso il ragazzo. Il ragazzo impallidì e rimase pietrificato al suo posto. I ragni inaspettatamente deviarono ancora, come spaventati, e si diressero verso il muro del castello arrampicandosi lungo le pareti. La terra tremava tutta intorno al castello e Nicolas si girò improvvisamente per capire cosa avesse fatto fuggire le creature mostruose.
Lupin si girò a causa di un urlo stridulo, giusto per vedere il corpo di Nicolas, scagliato con violenza dall’enorme mano di un gigante molto più grosso di Grop, sbattere contro la base di una torre di Hogwarts, che gli rovinò addosso seppellendolo.

- Si sta svegliando - fece Etty china su di un letto dell’infermeria.
Dannis si alzò di scatto dalla sedia, sporgendosi. Anche Nat, seduto su una poltroncina sul fondo del letto, raddrizzò la schiena concentrandosi sui movimenti della persona stesa davanti a lui.
Nicolas con uno sguardo smarrito, tentò di alzarsi ma con un mugugno di dolore ritornò ad appoggiare la testa sul cuscino.
- Aspetta non avere fretta! Rimettiti giù! Hai dormito per tre giorni - disse dolcemente Etty, con uno sguardo materno.
- Tre giorni? La battaglia... Harry... Hogwarts! - Nicolas si alzò di scatto, con una smorfia di dolore e con un’aria colma di preoccupazione.
- Voi state bene - scrutò il volto degli amici intorno al suo letto.
Etty era indenne, nonostante l’aria stanca, Nat aveva una ferita sulla guancia, un braccio intorno al collo e un’espressione severa, quasi arrabbiata, Dannis aveva uno sguardo colmo di dolore e due profonde occhiaie.
- Non tutti stiamo bene - rispose la ragazza, accarezzando la mano di Dannis - ma ne parleremo più tardi, ora stenditi per favore, prima che qualche osso decida di non rinsaldarsi perfettamente - e così dicendo sistemò il cuscino dietro la schiena, accompagnando con delicatezza le spalle al guanciale.
Nicolas deglutì un groppo in gola, fissando Dannis.
- Colin... - mormorò.
Dannis abbassò lo sguardo, lo stesso fece Nicolas.
- Dan mi faresti un piacere - lo distrasse Etty - avvertiresti la McGranitt? Dille che si è svegliata... -
A quelle parole Nicolas si guardò il pigiama e d’istinto si strinse nelle spalle. Poi con lo sguardo pieno di paura guardò prima Etty poi Nat.
- Già, Knightly - fece l’antico tono aspro e sarcastico di Nat - spiegaci: da quando sei una ragazza!? -.


Continua...

Nessun commento:

Posta un commento