Grande sorpresa Luca Tarantino di Castegnato, Consigliere Diocesano dell'AC, e Andrea Bertocchi, VicePresidente Giovani di AC, sono venuti a trovarci e a portarci un po' la loro esperienza, ma andiamo con ordine.
- Siamo arrivati e abbiamo proposto un mini AC-Factor, dove l'edu folle che vi ritrovate chiedeva di dare prova del Fattore AC che era in voi, ma a parte un mitico Stefano Bonazza che ha sfoderato le sue meravigliose tessere da quando aveva 6 anni a oggi, nessuno si è voluto cimentare... continuate a prepararvi perché sarà il contributo video che faremo l'anno prossimo al tesseramento...
- Ognuno era invitato a compilare su una mappa della Provincia di Brescia, quali altri associati conoscevano fuori da Gussago, gli educatori ACR si sono difesi alla grande con le loro esperienze diocesane!
- Infine è stato il momento di Luca e Andrea che hanno raccontato come sono entrati a far parte del Settore, o meglio dell'AC Diocesana e cosa hanno trovato (oltre morosa e futura moglie, lo ripeto non funziona sempre per tutti!!! -_-”). Qui siete intervenuti alcuni dei giovani del gruppo per chiedere le difficoltà che ci sono nelle altre parrocchie, la difficoltà con i parrocci per proporre l'AC, se è meglio fare AC e il gruppo parrocchiale giovani o non è meglio unire le forze, soprattutto la fatica di avere una realtà ricca in Parrocchia come Gussago e frequentare anche le proposte in Diocesi...
Emergeva nell'incontro del 1° dicembre che i membri del Settore (non Andrea e Luca, ma nelle iniziative) tendono a sottolineare un po' troppo il loro impegno e ruolo diocesano, eppure anche gli educatori hanno il loro bel da fare in Parrocchia...
- Si è conclusa con la preghiera qui riportata:
Dagli Atti degli Apostoli (At 2, 1-13)
Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.
Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo. Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua. Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano non sono forse tutti Galilei? E com'è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio». Tutti erano stupiti e perplessi, chiedendosi l'un l'altro: «Che significa questo?». Altri invece li deridevano e dicevano: «Si sono ubriacati di mosto».
Commento alla parola: l'educatrice spiega come in questo testo si veda la nascita concreta della comunità che si basa sulla presenza dello Spirito, poi chiede cosa li colpisce. ST nota che questo Vangelo è l'opposto della Torre di Babele, mentre nel passo dell'Antico Testamento le lingue degli uomini si mescolano e non si capiscono più tra loro, qui mantengono la loro lingua ma si capiscono. La edu dice che questa è una delle letture più profonde di questo testo, il centro dell'essere comunità, mantenere la diversità di ciascuno, ma avere un dialogo con tutti! Un'altra cosa che viene sottolineata è come gli apostoli sembrano ubriachi di mosto, perché chi si lascia conquistare dallo Spirito è talmente entusiasta e talmente coinvolto che a volte sembra addirittura un po' fuori!!
Canto “La preghiera di Gesù è la nostra” (con il testo sbagliato) e insieme il gesto (molto semplice, ma un evergreen). Si distribuiscono delle candeline e si spiega che se io cedo la mia candelina, la candelina io non l'ho più, ma se io accendo la candelina e cedo il fuoco, la luce, l'energia della mia candelina ecco che questa non si perde ma raddoppia con quella che ho acceso. Allora da un'unica candelina posso contagiare tante candeline e accrescere la luce e il calore, arricchendo i luogo che abito.
Preghiera “Adoro il lunedì” recitata tutti insieme - http://adoroillunedi.azionecattolica.it