Gruppo giovani Gussago – Lunedì 13 ottobre
Carissimi giovani,
quest'anno, a differenza dall'anno scorso, la nostra edu non ha più voglia di scrivere mail di riepilogo degli incontri svolti. Così tocca a noi aggiornarvi sul nostro magnifico incontro (solo per questa volta, sia chiaro...).
La sera di lunedì scorso abbiamo iniziato ufficialmente il nostro percorso … il tutto ha avuto luogo in un posto un po' “insolito”. In cappella, avvolti dal lezzo dei piedi scalzi, ci siamo accomodati (alcuni un po' troppo) sui cuscini, immersi in un'atmosfera soffusa grazie al lume di una candela. A questo punto è iniziato il momento di preghiera che si è protratto per tutta la serata. La nostra amata educatrice :D ci ha invitati a chiudere gli occhi per vivere in modo più intenso la lettura del Vangelo, intervallata da alcune provocazioni e accompagnata da effetti speciali (la registrazione del mare in tempesta e il ventilatore che ricreava il vento).
Dal Vangelo secondo Marco (6,45-52)
Dopo che furono saziati i cinquemila uomini, Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull'altra riva, verso Betsaida, mentre egli avrebbe licenziato la folla. Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare.(accensione ventilatore)
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra.(accensione del suono della tempesta)
Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l'ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.PROVOCAZIONI:
La Paura: Quali sono le tue paure? Non le fobie: i ragni, il buio, gli aghi... qual è la tua grande paura nel vivere? Come si chiamano le tue tempeste? Cosa ti spaventa, cosa ti fa dubitare di te stesso/a e della tua vita? A cosa non vuoi pensare perché hai paura di affrontarlo?
Ti fa paura:
- l'abbandono delle persone care? Il restare da solo o da sola?
- La sofferenza fisica? La sofferenza morale?
- La malattia, tua o dei tuoi cari? La morte?
- Subire del male? Della cattiveria? Subire delle ingiustizie?
- Sbagliare le scelte importanti? Oppure ti fa paura non riuscire a portarle a compimento?
- Non sentirti all'altezza della situazione? Non sentirti “abbastanza”?
- Ti fanno paure le conseguenze delle tue azioni?
- Far del male a qualcuno, con una parola sbagliata, con un gesto incompreso, per una disattenzione?
- Subire il giudizio delle persone? Subire le critiche e le malelingue? Sentirti mortificato?
- Non sentirti accolto/accolta? Non sentirti accettato/ accettata per quello che sei?
Cosa ti fa paura? Magari c'è più di una cosa che ti fa paura, ma quella che ti fa più paura fermala nella mente e dalle un nome, trova il modo per nominarla, un'espressione che poi scriverai, per adesso tienila in mente.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: "È un fantasma", e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati.PROVOCAZIONI:
La Barca: Ad affrontare la tempesta sei su una barca, cos'è che ti tiene a galla quando affronti la paura che hai pensato? Cosa ti può aiutare ad affrontare quella paura?
- L'affetto delle persone care? La famiglia: mamma, papà, fratelli, sorelle? Gli amici? La fidanzata o il fidanzato?
- Parlare con queste persone ti aiuta ad affrontare la paura?
- Ti aiuta il fermarti a fare delle considerazioni? Ti aiuta prendere tempo per pensarci con calma?
- Ti aiuta il non pensarci? Il rimandare?
- O magari ti aiuta agire senza pensarci troppo?
- Ti aiuta pensare o confrontarti con chi condivide la tua stessa posizione, la tua stessa paura?
Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: "Coraggio, sono io, non temete!". Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò.
Ed erano interiormente colmi di stupore, perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.
PROVOCAZIONI:
Nella paura chi è Gesù per te?
- È un fantasma? Un'entità che conosci fin da quando sei piccoli, una presenza che ha un qualche significato, ma che in effetti non è una vera presenza definita? È qualcosa che è lì nella testa, un pensiero un po' consolatorio, ma nulla di veramente effettivo?
- Oppure è una persona reale, con cui mi confronto? Una persona a cui faccio affidamento nella paura? Qualcuno che se mi dice “Coraggio” io posso farmi forza?
Dopo aver concluso la lettura del vangelo, aprendo gli occhi, siamo passati dal buio e dalla tempesta alla luce di una croce composta da candele. Siamo stati invitati a trascrivere sul foglio della preghiera le nostre risposte e riflessioni sulla paura, sulla barca e sul rapporto con Gesù e dobbiamo conservarle, pregarci su e usarle come riferimento per verificare il nostro percorso interiore personale durante quest'anno.
Al termine dell'incontro, Miriam ci ha illustrato il modo con cui possiamo avere un rapporto personale con Dio secondo i Padri della Chiesa. Ancora oggi per noi liturgia, carità (amore per il prossimo) e studio (conoscenza dei testi sacri) sono i luoghi indispensabili per avere un'esperienza di fede. Ciascuno di noi, in modo personale e anonimo, ha messo un segno ( - ) per indicare una carenza e un altro ( + ) dove si sentiva più ferrato. La carità era quella su cui quasi tutti si sentivano un pochino più sicuri, mentre il dubbio sorgeva sullo studio e specialmente sulla liturgia.
Con il canto e l'insegnamento di Don Tonino Bello ci siamo salutati e augurati buona notte.
Preghiera: Se ho paura...
Canto: SEI FUOCO E VENTO
In un mare calmo e immobile
con un cielo senza nuvole
non si riesce a navigare proseguire non si può.
Una brezza lieve e debole
poi diventa un vento a raffiche
soffia forte sulle barche e ci spinge via da qua.
Come il vento dà la forza
per viaggiare in un oceano
così Tu ci dai lo Spirito che ci guiderà da Te…
RIT. Sei come vento che gonfia le vele
sei come fuoco che accende l’Amore
sei come l’aria che si respira libera
chiara luce che il cammino indica.
Nella notte impenetrabile
ogni cosa è irraggiungibile
non puoi scegliere la strada
se non vedi davanti a te.
Una luce fioca e debole
sembra sorgere e poi crescere
come fiamma che rigenera e che illumina la vita.
Come il fuoco scioglie il gelo
e rischiara ogni sentiero
così Tu riscaldi il cuore di chi Verbo annuncerà… RIT
Riflessione:
Nel Libro di Isaia, al capitolo 21, si trova una frase che a molti sarà sembrata decontestualizzata, messa lì come un masso erratico. Dice di un uomo che di notte passa sotto le mura di una città dell’Oriente – potrà essere Gerusalemme o Babilonia o Ninive – e si rivolge alla sentinella che fa la guardia sulle mura per chiedere: «Sentinella, quanto manca della notte?». Lo chiede due volte: «Sentinella, quanto resta della notte?».E quella risponde: «Resta poco, perché le prime luci dell’alba stanno già indorando l’orizzonte».
Ora, anche noi credenti, nonostante tutto, al mondo che sta a terra e chiede: «Sentinella, quanto resta della notte?», dovremmo essere in grado di rispondere: «Coraggio, resta poco!». Dovremmo avere il coraggio di rispondere così: «Resta poco!». Con le parole e con la vita.
Vi faccio questo augurio. Che anche voi, scrutando i segni, possiate dire così: Resta poco della notte, perché il sole sta già inondando l'orizzonte. Allenatevi al cambio. Custodite l’antico, ma non chiudetevi all’inedito. Levate il capo per intuire i tempi che arrivano."
Don Tonino Bello