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sabato 10 maggio 2014

Epilogo

Introduzione alla Fan Fiction 

Questa Fan Fiction è strettamente legata al 7° libro di Harry Potter, quindi a coloro che non l’hanno ancora letto sconsiglio caldamente la lettura. L’universo in cui è ambientata l’intera vicenda e moltissimi personaggi che la animano sono opera della straordinaria Rowling, che ha saputo creare un mondo affascinante e ricco di spunti così originali da riuscire a scatenare l’immaginazione dei suoi affezionati lettori, tuttavia ho voluto narrare una storia che non avesse come protagonisti gli stessi creati da questa autrice fantastica, ma di nuovi nati comunque per diretta ispirazione.

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Immagine da Web tratta da Harry Potter i doni della morte - II parte

Epilogo

Nicky era seduta dietro un alto bancone ed esaminava sorridente il contenuto di un ordine appena arrivato: “Calmante per bacchette - 100 flaconi”. Con cura lo prese e lo infilò nello scaffale dietro di lei, una boccetta per volta.
- Ciao mamma! - entrò improvvisamente un ragazzino di circa dieci anni, coperto di fango e foglie secche.
- Nicolas! - eclamò la donna - Cosa ti è successo!? -
- Oh, niente... sono caduto - il ragazzino abbassò lo sguardo nocciola colpevole.
- Nicolas... - lo richamò la madre con un tono di rimprovero.
- Due idioti dicevano che tu non dovevi vivere qui perché sei una babbana! - urlò il piccolo con lacrime di rabbia agli angoli degli occhi.
Nicky gli fece un sorrisone affettuoso e lo strinse a sé, coccolandolo al seno. 
- Che sciocco sei stato, Nick! - disse asciugandogli gli occhi - Ma te ne sono grata -.
Poi si rivolse all’angolo del negozio dove l’anziano Olivander, lucidava alcune bacchette.
- Signor Olivander, potrebbe dare una pulita a mio figlio? -
Con un sorriso compassionevole, l’uomo gettò un Gratta e Netta al bambino, che venne ripulito istantaneamente.
- Ma, mamma, come fai a sopportare tutto questo? - fece imbronciato Nicolas.
In quel momento entrarono una ragazzina sui tredici anni e una di otto, che si tenevano per mano.
- Ciao ma’! -
- Ciao mamma! -
- Ciao, avete catturato tanti onischi? - chiese la madre affettuosa, baciandole entrambe sulla fronte.
- No - fece amareggiata la più grande. La mamma sorrise, come sicura di quel risultato.
- Ma come fai tu a prenderne così tanti? -
- Quando sarai più grande, te lo mostrerò - rispose la donna pratica.
Nicolas scrutava imbronciato sua madre, che ancora non gli aveva risposto. Nicky se ne accorse.
- Vedi Nicolas, è vero io non ho poteri magici, ma secondo te c’è un incantesimo che farebbe cambiare idea ai tuoi amici? - chiese tenera.
- Non sono miei amici - borbottò Nick.
- D’accordo, ma c’è un incantesimo simile? -
Nicolas rimase pensoso, mentre la sorella più grande alzava la mano per rispondere.
- Dicci Sara! - disse la donna non levando gli occhi dal maschietto.
- Non c’è un incantesimo, ma esiste la maledizione Imperio - fece saccente la ragazzina.
- Ma non farebbe cambiare idea a quei ragazzi, non farebbe capire loro che sbagliano giusto? -
- Giusto - confermò Sara con un deciso movimento del capo.
- Vedi Nicolas io non ho poteri magici, ma mi è stato concesso il potere di far cambiare il male in bene - e guardò l’anziano che sorrideva nell’angolo del negozio, mentre lustrava le sue bacchette.
- Non credi che sia molto meglio - strizzò l’occhio al figlio.
Il bambino sgranò gli occhi nocciola - Me lo dai anche a me, mamma, quel potere? - domandò supplice.
- Sto cercando di dartelo, Nicolas - sospirò nei suoi capelli mentre lo baciava nuovamente.
- Sorpresa! - disse entrando un uomo alto e castano, lievemente brizzolato.
- Papà! - esclamarono i tre bambini, correndo intorno al nuovo arrivato.
Nat prese in braccio la più piccola, mentre diede la mano destra a Nicolas e prese sotto braccio Sara. Sua moglie contemplava la scena, sorridendo un po’ imbronciata.
- Ehi non c’è spazio per me! - si lamentò. 
- Io credo che qui sulla mia faccia ci sia spazio per te - ribatté Nat.
- Sciocco - rise la donna e gli diede un bacio sulla guancia.
- Ok! Truppa su a lavarvi tutti! Fra poco mamma chiude il negozio e viene a darvi da mangiare! -
Nat mise giù la bimba e sfidò i suoi figli: - Il primo che arriva non prepara il tavolo! - e scattò sulle scale.
- Ma papà non è giusto - vociarono i bambini alle sue spalle, correndogli dietro.
- È un bambino! - rise Nicky.
- Buona sera! - una famigliola entrò nel negozio di bacchette.
- Ciao Ginny! Ciao Harry! - esclamò la donna, tendendo le mani verso la cliente.
- Ciao Nicky, siamo qui per la bacchetta di Albus! - fece la signora Potter, prendendo le mani della Signora Dayton nelle sue e stringendole calorosamente. 
- Non è troppo tardi? - chiese preoccupato Harry.
- Assolutamente no! - rispose Nicky e si rivolse al giovane cliente - Ciao Albus! Allora ti è arrivata la lettera per Hogwarts, speriamo che Nicolas ti raggiunga il prossimo anno -.
Il ragazzino annuì timido con i suoi grandi occhioni verdi.
- Mi raccomando tienilo fuori dai guai, ok? - gli strizzò l’occhio. 
Mentre le due donne parlavano, Olivander si avvicinò ad Harry silenzioso.
- Grazie ancora signor Potter per avermi concesso la custodia cautelare -
- Glielo avrò ripetuto un migliaio di volte, deve ringraziare Nicky e Nat - sorrise l’uomo, spettinandosi la zazzera nera.
La bacchettaia, dopo aver misurato per bene il suo cliente, si spostò dietro il bancone.
- Allora secondo me abbiamo tanta Terra e anche una bella scintilla di Fuoco - pensò ad alta voce la donna, tirando fuori una scatolina amaranto.
- Provala - disse porgendo una bella bacchetta mogano al bambino.
Albus la scosse dall’alto verso il basso e scintille viola e rosse si accesero dalla punta, danzando per la stanza.
- Perfetta - disse soddisfatta la donna.
Dopo qualche chiacchiera mentre imbustava la bacchetta, il trio si allontanò salutando calorosamente la bacchettaia.
Olivander si avvicinò silenzioso e disse: - Ancora non capisco come tu faccia al primo colpo... -
- Forse, signor Olivander, ho ancora un po’ di magia in me - fece tranquilla la donna.
L’anziano si allontanò, annuendo.
- O forse - continuò la donna, mentre girava l’insegna da “Aperto” a “Chiuso” - c’è più magia nei babbani di quanto i maghi pensino -. La donna gli sorrise dolcemente e Olivander rimase pensieroso.
Nicky ruppe il silenzio - Allora si ferma a cena? -.




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